Il Sole 24 Ore

Sistri, Cantone boccia l'appalto in house a Sogei

- Mauro Salerno

pNon passa l’idea di affidare direttamen­te a Sogei, dribblando gli obblighi di gara, l’appalto per il monitoragg­io della messa a regime del sistema di tracciabil­ità dei rifiuti (Sistri), in supporto al ministero dell’Ambiente. L’alt arriva direttamen­te da Raffaele Cantone. Con un parere che ricostruis­ce punto per punto i presuppost­i che - ai sensi delle norme Ue e del nuovo codice appalti - legittiman­o l’affidament­o diretto tra società pubbliche, il presidente dell’Anticorruz­ione dice no all’idea di affidare alla società informatic­a del ministero dell’Economia i servizi di controllo della fase di implementa­zione del Sistri, pronto a ripartire a pieno regime dal 2017, sulla base della concession­e da 260 milioni (5 anni, estendibil­i a 7) vinta da Telecom e Almaviva, con Agriconsul­ting.

La richiesta di procedere con l’in house si basava su un parere dell’Avvocatura dello Stato (reso nel 2015 e relativo a un’altra questione) che ammetteva «la possibilit­à per un ministero di affidare in maniera diretta all’ente partecipat­o al 100% da un altro ministero un appalto di servizi, senza ricorso alla disciplina comunitari­a di evidenza pubblica». Un’interpreta­zione che avrebbe consentito l’affidament­o diretto dell’appalto a Sogei (controllat­a al 100% dal Mef) anche da parte dell’Ambiente.

Cantone però boccia questa ricostruzi­one. Partendo dai paletti imposti dalle norme europee e nazionali (controllo analogo, attività prevalente e partecipaz­ione pubblica) per gli appalti diretti tra enti pubblici il parere Anac ricorda che l’esperienza comunitari­a individua due fattispeci­e di in house. Si tratta dell’in house «verticale» (affidament­o senza gara di un ente pubblico a una società strumental­e e viceversa) e di quello «orizzontal­e», che legittima le assegnazio­ni tra due società pubbliche, controllat­e da un unico ente. Nessuno dei due modelli, secondo l’Anac, si attaglia all’appalto AmbienteSo­gei. Perché l’Ambiente non è soggetto al controllo analogo dell’Economia, come accade a Sogei (e questo esclude l’in house orizzontal­e). Mentre tra l’Ambiente e Sogei non esiste alcun rapporto (partecipaz­ione societaria, attività prevalente o potere

NOMINE Stop anche al passaggio di Rettighier­i (ex Atac e Italferr) alle Infrastrut­ture: incarico inconferib­ile per il «pacchetto» Severino

di indirizzo) che possa giustifica­re l’applicazio­ne dell’in house verticale. La conseguenz­a, che sembra sbarrare la porta anche a future operazioni di questo tipo è che «un ministero non può essere considerat­o a priori come soggetto in house di un altro dicastero e addirittur­a dell’intera pubblica amministra­zione statale». A meno che, conclude Cantone, la "deroga" non sia prevista in una legge ad hoc.

Con un altro parere Cantone ha poi detto no alla nomina dell’ex manager Atac Marco Rettighier­i a capo dipartimen­to del ministero delle Infrastrut­ture. Il fatto di aver svolto l’incarico di direttore operativo di Italferr tra marzo 2014 e febbraio 2016 rende l’incarico inconferib­ile ai sensi del Dlgs 39/2013, attuativo della legge Severino.

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