Molte zone d’ombra ancora da chiarire
pLe sue ultime tracce sono ad Antiochia, capoluogo turco al confine con la Siria. L’imprenditore bresciano Sergio Zanotti, finito sotto presunto sequestro in territorio siriano, formalmente era giunto in Turchia per un’attività imprenditoriale di import-export.
Almeno questo è quanto risulta al sostituto procuratore di Roma, Sergio Colaiocco, che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Il procedimento è stato iscritto ad aprile scorso, dopo che le due ex mogli hanno segnalato alla Farnesina di aver perso le tracce di Zanotti quattro giorni dopo il suo arrivo ad Antiochia. Le conferme sull’avvenuto sequestro sono giunte attraverso informazioni raccolte da canali non istituzionali. Per questo allo stato non è chiaro se sia nelle mani di una banda di semplici rapitori o di un gruppo terroristico. Gli accertamenti sono stati affidati ai carabinieri dell’antiterrorismo del Ros, i quali hanno avviato verifiche sul video diffuso dal sito web russo Newsfront (ritenuto vicino ai servizi di Mosca), in cui Zanotti spiega che «da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione». Il vi- deo è stato girato in un uliveto. Zanotti, in ginocchio e vestito con una lunga tunica bianca, tiene in mano un cartello con la scritta 15/11/2016 (data in cui sarebbe stato girato il video), mentre alle sue spalle c'è un presunto rapitore, con volto coperto e un fucile d'assalto tra le braccia. Stando a fonti investigative il video era stato già reperito da alcune settimane dalla Procura attraverso una triangolazione di siti internet russi su cui girava il filmato. Restano numerose “anomalie”: innanzi tutto non c’è mai stata una rivendicazione ufficiale del rapimento e una richiesta di riscatto. Anche la vestaglia araba bianca che Zanotti indossa nel video non sembra essere di quelle originali utilizzate in quella regione. Qualche perplessità anche sul luogo che appare nel video, non certo desertico ma con olivi e terra rossa (l’intelligence italiana avrebbe però avuto la conferma che l’ambiente potrebbe essere su territorio siriano) e la data sul foglio, scritta all’europea. La Farnesina ha confermato di essere a conoscenza da giorni del video. «Che esista un video è certo, che Zanotti non sia in Italia lo è altrettanto. Prima di capire la reale situazione si possono fare solo ipotesi», ha detto con un tweet il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi.