I big tedeschi lanciano joint venture per la ricarica delle auto elettriche
Per creare una rete di 400 colonnine di r icar ica
I maggiori costruttori di auto tedeschi lanciano una joint venture per creare una rete di colonnine di ricarica sulle principali strade d’Europa. All’intesa, annunciata ieri, partecipano con quote uguali i gruppi Bmw, Daimler, Volkswagen - con Audi e Porsche - e Ford (la cui sede europea è in Germania). Obiettivo della joint venture è la creazione entro il 2020 di una rete europea di ricariche superveloci per veicoli elettrici.
Il progetto prevede un’infrastruttura di colonnine con una capacità di carico fino a 350 kW, tale da consentire una ricarica molto più veloce rispetto alle attuali reti. La costruzione inizierà nel 2017 e nella prima fase sono in programma circa 400 stazioni di ricarica; l’investimento necessario non è stato reso noto. Entro il 2020, i clienti avranno accesso a «migliaia di punti di ricarica» ad alta capacità.
Altre case automobilistiche potrebbero prendere parte al progetto, che è anche aperto alla cooperazione con altre case e con partner regionali.
Le vendite di auto elettriche in Europa, compresi gli ibridi plugin, hanno raggiunto le 144mila unità nel 2015 (poco più dell’1% del mercato) di cui poco più di un terzo sono le elettriche «pure». Con la crescita del 2016 il mercato dovrebbe attestarsi a oltre 200mila vetture (secondo la Ong Transport & Environment) e il numero complessivo sulle strade a fine anno dovrebbe sfiorare le 600mila.
I maggiori costruttori di auto tedeschi lanciano una joint venture per promuovere il futuro della mobilità elettrica e creare una rete di colonnine di ricarica ultraveloci sulle principali strade dell’Europa. All’intesa, annunciata ieri, partecipano i gruppi Bmw, Daimler, Volkswagen - con Audi e Porsche - e la Ford (la cui sede europea è in Germania), ma non la Opel. Obiettivo della joint venture è la creazione entro il 2020 di una rete europea di ricariche superveloci per veicoli elettrici. Il progetto prevede un’infrastruttura di colonnine, ciascuna in grado di sostenere una capacità di carico fino a 350 kW tale da consentire una ricarica molto più veloce delle attuali reti. La costruzione inizierà nel 2017 e nella prima fase sono in programma circa 400 stazioni di ricarica; l’investimento necessario non è stato reso noto. Entro il 2020, i clienti avranno accesso a «migliaia di punti di ricarica» ad alta capacità.
La partecipazione alla joint venture è paritetica tra Bmw, Daimler, Ford e Volkswagen. Altre case automobilistiche po- trebbero prendere parte al progetto, che è anche aperto alla cooperazione con altri costruttori e con partner regionali.
La joint venture si inserisce in una spinta crescente dei costruttori tedeschi verso la tecnologia elettrica, a lungo snobbata a vantaggio del perfezionamento dei motori diesel. Nell’ambito del piano strategico presentato nelle scorse settimane, che ha l’obiettivo di lasciare alle spalle le conseguenze dello scandalo dieselgate, la Volkswagen ha ribadito l’intenzione di lanciare 30 modelli a propulsione elettrica o ibrida entro il 2025, con l’obiettivo di coprire fino al 25% delle vendite (ovvero 2,5 milioni di veicoli l’anno). Finora però le vendite di auto a batterie in Europa crescono lentamente e quasi sempre sull’onda di incentivi di tipo fiscale, penalizzate dal prezzo elevato, dalla scarsa autonomia e dai tempi di ricarica; l’intesa annunciata ieri dovrebbe aiutare a risolvere gli ultimi due problemi.
In occasione della presentazione Volkswagen l’azienda ha messo in chiaro che «servirà l’aiuto del governo». Per inco- raggiare le vendite Berlino ha approvato quest’anno un pacchetto da 1 miliardo di euro, due terzi dei quali sono destinati allo sviluppo della rete di ricarica.
Le vendite di auto elettriche in Europa, compresi gli ibridi plug-in, hanno raggiunto le 144mila unità nel 2015 (poco più dell’1% del mercato) di cui poco più di un terzo sono le elettriche «pure». Con la crescita del 2016 il mercato dovrebbe attestarsi a oltre 200mila vetture (secondo la Ong Transport & Environment) e il numero complessivo sulle strade a fine anno dovrebbe sfiorare le 600mila.
L’investimento nelle auto elettriche diventerà indispensabile per centrare i nuovi limiti alle emissioni inquinanti che entreranno in Europa dal 2021; secondo la società di consulenza Pa Consulting, tutti e quattro i partner mancherebbero gli obiettivi 2021 e sarebbero quindi soggetti a penali, così come le rivali Fca, General Motors, Hyundai e Jaguar. Gli unici quattro gruppi in linea per centrare i target sarebbero Psa, Renault/Nissan, Toyota e Volvo.