Il Sole 24 Ore

I big tedeschi lanciano joint venture per la ricarica delle auto elettriche

Per creare una rete di 400 colonnine di r icar ica

- Andrea Malan

I maggiori costruttor­i di auto tedeschi lanciano una joint venture per creare una rete di colonnine di ricarica sulle principali strade d’Europa. All’intesa, annunciata ieri, partecipan­o con quote uguali i gruppi Bmw, Daimler, Volkswagen - con Audi e Porsche - e Ford (la cui sede europea è in Germania). Obiettivo della joint venture è la creazione entro il 2020 di una rete europea di ricariche superveloc­i per veicoli elettrici.

Il progetto prevede un’infrastrut­tura di colonnine con una capacità di carico fino a 350 kW, tale da consentire una ricarica molto più veloce rispetto alle attuali reti. La costruzion­e inizierà nel 2017 e nella prima fase sono in programma circa 400 stazioni di ricarica; l’investimen­to necessario non è stato reso noto. Entro il 2020, i clienti avranno accesso a «migliaia di punti di ricarica» ad alta capacità.

Altre case automobili­stiche potrebbero prendere parte al progetto, che è anche aperto alla cooperazio­ne con altre case e con partner regionali.

Le vendite di auto elettriche in Europa, compresi gli ibridi plugin, hanno raggiunto le 144mila unità nel 2015 (poco più dell’1% del mercato) di cui poco più di un terzo sono le elettriche «pure». Con la crescita del 2016 il mercato dovrebbe attestarsi a oltre 200mila vetture (secondo la Ong Transport & Environmen­t) e il numero complessiv­o sulle strade a fine anno dovrebbe sfiorare le 600mila.

I maggiori costruttor­i di auto tedeschi lanciano una joint venture per promuovere il futuro della mobilità elettrica e creare una rete di colonnine di ricarica ultraveloc­i sulle principali strade dell’Europa. All’intesa, annunciata ieri, partecipan­o i gruppi Bmw, Daimler, Volkswagen - con Audi e Porsche - e la Ford (la cui sede europea è in Germania), ma non la Opel. Obiettivo della joint venture è la creazione entro il 2020 di una rete europea di ricariche superveloc­i per veicoli elettrici. Il progetto prevede un’infrastrut­tura di colonnine, ciascuna in grado di sostenere una capacità di carico fino a 350 kW tale da consentire una ricarica molto più veloce delle attuali reti. La costruzion­e inizierà nel 2017 e nella prima fase sono in programma circa 400 stazioni di ricarica; l’investimen­to necessario non è stato reso noto. Entro il 2020, i clienti avranno accesso a «migliaia di punti di ricarica» ad alta capacità.

La partecipaz­ione alla joint venture è paritetica tra Bmw, Daimler, Ford e Volkswagen. Altre case automobili­stiche po- trebbero prendere parte al progetto, che è anche aperto alla cooperazio­ne con altri costruttor­i e con partner regionali.

La joint venture si inserisce in una spinta crescente dei costruttor­i tedeschi verso la tecnologia elettrica, a lungo snobbata a vantaggio del perfeziona­mento dei motori diesel. Nell’ambito del piano strategico presentato nelle scorse settimane, che ha l’obiettivo di lasciare alle spalle le conseguenz­e dello scandalo dieselgate, la Volkswagen ha ribadito l’intenzione di lanciare 30 modelli a propulsion­e elettrica o ibrida entro il 2025, con l’obiettivo di coprire fino al 25% delle vendite (ovvero 2,5 milioni di veicoli l’anno). Finora però le vendite di auto a batterie in Europa crescono lentamente e quasi sempre sull’onda di incentivi di tipo fiscale, penalizzat­e dal prezzo elevato, dalla scarsa autonomia e dai tempi di ricarica; l’intesa annunciata ieri dovrebbe aiutare a risolvere gli ultimi due problemi.

In occasione della presentazi­one Volkswagen l’azienda ha messo in chiaro che «servirà l’aiuto del governo». Per inco- raggiare le vendite Berlino ha approvato quest’anno un pacchetto da 1 miliardo di euro, due terzi dei quali sono destinati allo sviluppo della rete di ricarica.

Le vendite di auto elettriche in Europa, compresi gli ibridi plug-in, hanno raggiunto le 144mila unità nel 2015 (poco più dell’1% del mercato) di cui poco più di un terzo sono le elettriche «pure». Con la crescita del 2016 il mercato dovrebbe attestarsi a oltre 200mila vetture (secondo la Ong Transport & Environmen­t) e il numero complessiv­o sulle strade a fine anno dovrebbe sfiorare le 600mila.

L’investimen­to nelle auto elettriche diventerà indispensa­bile per centrare i nuovi limiti alle emissioni inquinanti che entreranno in Europa dal 2021; secondo la società di consulenza Pa Consulting, tutti e quattro i partner mancherebb­ero gli obiettivi 2021 e sarebbero quindi soggetti a penali, così come le rivali Fca, General Motors, Hyundai e Jaguar. Gli unici quattro gruppi in linea per centrare i target sarebbero Psa, Renault/Nissan, Toyota e Volvo.

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