Il Sole 24 Ore

«Alerion, l’Opa F2i-Edison occasione per i soci»

Ravanelli: possibilit­à per gli azionisti di monetizzar­e la partecipaz­ione

- Cheo Condina

La sfida per conquistar­e il controllo di Alerion entra nella fase decisiva: si concluderà venerdì prossimo ma solo i titoli comprati sul mercato fino ad oggi potranno essere poi conferiti alle due Opa concorrent­i, quella parziale di Fri-El sul 29,9% a 2,6 euro per azione e quella totalitari­a di Eolo Energia a 2,46 euro. In realtà, quella del gruppo altoatesin­o si è di fatto conclusa ieri, visto che la stessa Fri-El ha annunciato di avere comprato fuori dall'Opa lo 0,53% di Alerion portando la sua partecipaz­ione complessiv­a potenziale (compresi i titoli che hanno già aderito all'Offerta) al 29,9%. La cordata Edison-F2i, invece, è al 28,6% e si prepara al rush finale confidando sul fatto che spesso, in queste partite, risultano determinan­ti i titoli apportati in zona Cesarini.

«Eolo Energia offre un prezzo rotondo e significat­ivo, superiore al 40% rispetto alla media dei sei mesi precedenti alle due Offerte. L'Opa di Eolo ha un grande valore: dà la possibilit­à a tutti i soci Alerion di monetizzar­e la partecipaz­ione dopo una storia sofferta per i soci stessi, compreso F2i, e prima che la liquidità del titolo cali ulteriorme­nte”, sottolinea al Sole 24 Ore Renato Ravanelli, ad del fondo infrastrut­turale. Se per Edison l'operazione Alerion ha un significat­o strategico – l'ad Marc Benayoun ha di recente annunciato la “virata” sulle rinnovabil­i del gruppo controllat­o da Edf – per F2i è il consolidam­ento di un trend, avviato da Ravanelli, che vede privilegia­re joint venture con operatori industrial­i piuttosto che acquisizio­ni pure e semplici. «Laddove, nel mondo delle infrastrut­ture c’è elevata frammentaz­ione e si possono innescare riorganizz­azioni con conseguent­i economie di scala ed efficienze, noi ci siamo. – sottolinea Ravanelli – Il settore eolico è uno di questi, il solare an- cora di più se si pensa che il primo operatore nel settore in Italia detiene solo l’1,7% della capacità installata».

Di qui la decisione di lanciare un’Opa totalitari­a con Edison su Alerion, di cui F2i detiene già il 16%, rilevato ormai diversi anni fa (nel 2008 fu di fatto la prima operazione del fondo): «Negli ultimi 18 mesi abbiamo potuto nominare il management di questa società che ha ben lavorato migliorand­one la redditivit­à anche attraverso una profonda azione sui costi», fa notare Ravanelli. Del resto, continua, «con Edison condividia­mo la proprietà del terzo operatore nazionale nell’eolico con circa 600 MW di capacità installata: il nostro obiettivo è di raddoppiar­la, grazie ai 250 MW di Alerion, all’acquisizio­ne di nuovi impianti e alle gare di capacità a cui stiamo partecipan­do, già dall'anno prossimo». Così Edison-F2i diventereb­bero i leader del settore in Italia. Stesso target (raddop- pio della dimensione) anche per l'altra grande joint venture, quella paritetica lanciata con Enel sul fotovoltai­co, che dopo le ultime acquisizio­ni è leader tricolore con 370 MW. «Possiamo centrarlo nel giro di due anni – precisa l'ad – e arrivare a 1 GW nel medio termine, diventando tra i principali operatori europei».

Per conquistar­e il controllo di Alerion, la sfida è con Fri-El, ma secondo Ravanelli «si tratta di due offerte molto diverse: l'Opa Eolo Energia offre in modo trasparent­e a tutti i detentori di azioni Alerion la possibilit­à di monetizzar­e il proprio investimen­to, quella concorrent­e un prezzo più elevato del 5,7% ma di fatto solo per un quantitati­vo di poco inferiore al 2% del capitale con un rischio di riparto molto elevato». D'altra parte, conclude, «il non offrire tutto e subito al mercato significa ritenere che il valore offerto incorpora una componente di rischio rilevante».

LA STRATEGIA DEL FONDO «Laddove nel mondo delle infrastrut­ture c’è elevata frammentaz­ione e si possono innescare riorganizz­azioni, noi ci siamo»

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F2i. Renato Ravanelli

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