Per ricollocare i disoccupati voucher da 250 a 5mila euro
pUn voucher che può oscillare da 250 a 5mila euro a seconda della difficoltà nella ricollocazione del disoccupato; e che sarà incassato dal centro per l’impiego o dall’agenzia per il lavoro accreditata solo a risultato raggiunto, vale a dire alla stipula di un contratto.
L’incasso sarà totale in caso di sottoscrizione di un rapporto a tempo indeterminato o in apprendistato; scenderà al 50% in caso di contratto a termine superiore a 6 mesi. Al Sud verrà premiato anche l’inserimento con un contratto da tre a sei mesi: in questo caso si riscuoterà un quarto del valore del voucher. Per le “spese di collo- quio” verrà comunque riconosciuta una quota “fissa” di 106 euro, ma a condizione che l’operatore abbia collocato una percentuale di disoccupati superiore alla media del territorio.
È stato il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte, affiancato dal dg Salvatore Pirrone e dal ministro Giuliano Poletti, a illustrare ieri, a Roma, il funzionamento dell’assegno di ricollocazione, «la prima misura di politica attiva a carattere nazionale», che partirà, in via sperimentale, entro Natale, su una platea iniziale di 20-40mila disoccupati, percettori di Naspi da almeno 4 mesi. Agli interessati, selezionati in modo anonimo e oggettivo, arriverà una lettera o un avviso per mail o sms; se accetteranno, dovranno iscriversi al portale Anpal (anche tramite un centro per l’impiego), scegliendo l’ente, pubblico o privato, che dovrà erogare i servizi per il lavoro.
Il programma di politica attiva durerà sei mesi, prorogabili di ulteriori sei; e in questo arco di tempo il disoccupato sarà inserito in un percorso intensivo di ricercata attiva di un impiego, affiancato da un tutor. In funzione della sua profilazione (e quindi del livello di difficoltà di inserimento) riceverà l’assegno di ricollocazione, di entità variabile. Per esempio, una donna di Napoli, diplomata, impiegata comunale a termine, avrà da spendere un voucher di 3.800 euro; a Milano, una laureata in scienze infermieristiche, con precedenti impieghi alle spalle presso aziende private, potrà contare su un assegno più basso, pari a 1.700 euro. «Il voucher non sostituisce, ma si aggiunge alla Naspi - spiega Del Conte -. In questo modo, il sostegno al reddito diventa finalmente un percorso verso la ricollocazione, e non più, come oggi solo un semplice parcheggio». La somma sarà riscossa dall’ente “a risultato”: il lavoratore potrà rifiutare l’offerta di occupazione se non è congrua (in questo caso non si perde la Naspi). Se si rifiuta un’offerta congrua, scatta invece la condizionalità e si perde il diritto a ricevere l’assegno di disoccupazione. «Da questa sperimentazione vogliamo trarre indicazioni utili - aggiunge Del Conte -. Contiamo di entrare a regime a metà 2017. Ci aspettiamo di interagire con una platea potenziale di 8/900mila disoccupati l’anno».