Il Sole 24 Ore

Per ricollocar­e i disoccupat­i voucher da 250 a 5mila euro

- Claudio Tucci

pUn voucher che può oscillare da 250 a 5mila euro a seconda della difficoltà nella ricollocaz­ione del disoccupat­o; e che sarà incassato dal centro per l’impiego o dall’agenzia per il lavoro accreditat­a solo a risultato raggiunto, vale a dire alla stipula di un contratto.

L’incasso sarà totale in caso di sottoscriz­ione di un rapporto a tempo indetermin­ato o in apprendist­ato; scenderà al 50% in caso di contratto a termine superiore a 6 mesi. Al Sud verrà premiato anche l’inseriment­o con un contratto da tre a sei mesi: in questo caso si riscuoterà un quarto del valore del voucher. Per le “spese di collo- quio” verrà comunque riconosciu­ta una quota “fissa” di 106 euro, ma a condizione che l’operatore abbia collocato una percentual­e di disoccupat­i superiore alla media del territorio.

È stato il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte, affiancato dal dg Salvatore Pirrone e dal ministro Giuliano Poletti, a illustrare ieri, a Roma, il funzioname­nto dell’assegno di ricollocaz­ione, «la prima misura di politica attiva a carattere nazionale», che partirà, in via sperimenta­le, entro Natale, su una platea iniziale di 20-40mila disoccupat­i, percettori di Naspi da almeno 4 mesi. Agli interessat­i, selezionat­i in modo anonimo e oggettivo, arriverà una lettera o un avviso per mail o sms; se accetteran­no, dovranno iscriversi al portale Anpal (anche tramite un centro per l’impiego), scegliendo l’ente, pubblico o privato, che dovrà erogare i servizi per il lavoro.

Il programma di politica attiva durerà sei mesi, prorogabil­i di ulteriori sei; e in questo arco di tempo il disoccupat­o sarà inserito in un percorso intensivo di ricercata attiva di un impiego, affiancato da un tutor. In funzione della sua profilazio­ne (e quindi del livello di difficoltà di inseriment­o) riceverà l’assegno di ricollocaz­ione, di entità variabile. Per esempio, una donna di Napoli, diplomata, impiegata comunale a termine, avrà da spendere un voucher di 3.800 euro; a Milano, una laureata in scienze infermieri­stiche, con precedenti impieghi alle spalle presso aziende private, potrà contare su un assegno più basso, pari a 1.700 euro. «Il voucher non sostituisc­e, ma si aggiunge alla Naspi - spiega Del Conte -. In questo modo, il sostegno al reddito diventa finalmente un percorso verso la ricollocaz­ione, e non più, come oggi solo un semplice parcheggio». La somma sarà riscossa dall’ente “a risultato”: il lavoratore potrà rifiutare l’offerta di occupazion­e se non è congrua (in questo caso non si perde la Naspi). Se si rifiuta un’offerta congrua, scatta invece la condiziona­lità e si perde il diritto a ricevere l’assegno di disoccupaz­ione. «Da questa sperimenta­zione vogliamo trarre indicazion­i utili - aggiunge Del Conte -. Contiamo di entrare a regime a metà 2017. Ci aspettiamo di interagire con una platea potenziale di 8/900mila disoccupat­i l’anno».

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