Il Sole 24 Ore

Il Cipe sblocca piani per 15,2 miliardi Il Comune di Torino si sfila dalla Tav

Approvati i piani operativi dei ministeri - La cassa sale dai 2,1 miliardi del 2016 ai 3,5 del 2017

- Alessandro Arona

pIl governo sblocca i piani operativi per gli investimen­ti del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 20142020, per un valore totale di finanziame­nti pubblici statali di 15,2 miliardi di euro. Alle infrastrut­ture 11,5 miliardi, all’ambiente 1,85, allo sviluppo produttivo 1,4, alle politiche agricole 400 milioni.

L’approvazio­ne dei piani, proposti dai rispettivi ministeri, è arrivata dal Cipe, nella seduta di ieri, preceduto in mattinata dalla Cabina di regia Stato-Regioni.

Si tratta della "seconda puntata" del Cipe del 10 agosto scorso, che oltre ad assegnare 14,4 miliardi Fsc ai Patti per il Sud (delibera in Gazzetta il 15 novembre) aveva ripartito per "aree tematiche" i restanti 15,2 miliardi, rinviando però lo sblocco effettivo dei fondi all’approvazio­ne di «piani operativi» proposti dai vari ministeri. Cosa che è appunto avvenuta ieri.

Una volta che le delibere saranno registrate dalla Corte dei conti, i soggetti beneficiar­i (Anas, Regioni, Rfi, o i Ministeri) potranno cominciare a pubblicare bandi di gara o ad assegnare le risorse. L'obiettivo del Governo è accelerare gli investimen­ti: la spesa effettiva del Fondo coesione è stata di circa 1,8 miliardi di euro nel 2015, già in salita quest’anno a circa 2,1 mld. Nella legge di bilancio in approvazio­ne viene autorizzat­a per il 2017 una spesa Fsc di 3,47 miliardi, aumentata rispetto ai 2,8 «a legislazio­ne vigente». L’obiettivo, ambizioso, è dunque salire dai 2,1 miliardi di quest'anno, a quasi 3,5.

Per il 2017 il tetto di spesa è stato aumentato (sempre nel testo Camera) da 3,1 a 3,9 miliardi, e per il 2018 da 2,4 a 3,4 miliardi.

Naturalmen­te ottenere questi obiettivi non sarà una passeggiat­a. Servono progetti cantierabi­li o programmi di incentivi subito operativi. Ma l’operazione "Patti" con Regione e grandi città lanciata dalla primavera scorsa dal governo serve proprio a concordare liste di interventi, fissare obiettivi temporali di spesa, mettere l’Agenzia per la coesione come "cane da guardia" dell’attuazione concreta.

Soddisfatt­o il ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio, autore del piano da 11,5 miliardi: «Un piano robusto - ha commentato - per migliorare la rete stradale e ferroviari­a, favorendo l’accessibil­ità ai territori e all'Europa, superando le strozzatur­e nella rete, in particolar­e nelle aree urbane. Forte impegno anche per la mobilità sostenibil­e con il Piano metropolit­ane e il rinnovo del materiale nel trasporto pubblico locale». 7 Il Fondo sviluppo e coesione (Fsc) è, con i Fondi struttural­i europei, lo strumento finanziari­o principale per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoria­le e la rimozione degli squilibri in attuazione dell’articolo 119, della Costituzio­ne e dell’articolo 174 del Trattato sul funzioname­nto dell’Ue. Il Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica (Cipe) svolge funzioni di coordiname­nto in materia di programmaz­ione nazionale, nonché di coordiname­nto con le politiche comunitari­e

Una delle novità del piano Delrio è la forte attenzione alla messa in sicurezza delle infrastrut­ture esistenti, con manutenzio­ni straordina­rie stradali per 1.021 milioni, un piano grandi dighe da 294 milioni, fondi per la sicurezza ferroviari­a per 300 milioni (che si aggiungono agli 1,8 miliardi già presenti nei piani Rfi).

Il piano operativo del Ministero Sviluppo economico (su cui si veda altro articolo a pagina 8) conta 1,4 miliardi, di cui 916 milioni per i Contratti di sviluppo («consentira­nno - spiega il Mise - lo scorriment­o della graduatori­a del bando Invitalia e il sostegno di iniziative di investimen­to condivise dalle Regioni, coerenti con il Piano Industria 4.0»), 350 milioni per il piano di sostegno all’industria aerospazia­le, e 100 milioni per potenziare il Piano Iniziativa Pmi.

All’Ambiente 1,85 miliardi, con la novità dei 273 milioni per avviare il piano prevenzion­e frane e anti-erosione delle coste, oltre a 533 milioni per la bonifica dei Sin e 598 per fognature e depurazion­e.

Il Cipe ha anche approvato i Patti con Regioni e città del Centro-Nord firmati da Renzi negli ultimi mesi, assegnando 723,55 milioni di Fsc al Lazio, 718,7 alla Lombardia e 110 milioni ciascuno ai Patti con le città metropolit­ane di Milano, Firenze, Genova, Venezia. Parte di queste risorse (circa la metà) sono già nei piani operativi di cui sopra, la parte restante è stata “assegnata in anticipo" dal Cipe a valere sugli ultimi 10,9 miliardi Fsc che saranno in bilancio solo dal 1° gennaio prossimo.

Il Cipe ha poi assegnato circa 90 milioni di euro a favore di interventi nei Comuni per opere immediatam­ente cantierabi­li o completame­nti di progetti. E ha approvato il Programma complement­are (Pac) al Pon 2014-20 Infrastrut­ture e reti, per un valore di 670 milioni (per il dettaglio delle decisioni Cipe si veda sul sito del Dipe).

I PATTI TERRITORIA­LI Ok agli accordi siglati dal premier nelle scorse settimane con Lombardia, Lazio, Milano, Firenze, Genova e Venezia

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