Il Sole 24 Ore

Hollande a sorpresa rinuncia: «Non mi ricandido a presidente»

È la prima volta nella storia della Quinta Repubblica che un presidente non si r ipresenta

- Marco Moussanet PARIGI. Dal nostro corrispond­ente

François Hollande non sarà candidato alla propria succession­e. Lo ha annunciato ieri sera, con un discorso di una decina di minuti in diretta televisiva dall’Eliseo. Una decisione clamorosa: si tratta della prima volta, nella Quinta Repubblica, che un presidente uscente non si ripresenta.

Con l’aria grave e solenne delle grandi occasioni, Hollande ha fatto un bilancio sommario – ma fiero - degli impegni e dei risultati che hanno caratteriz­zato fin qui il suo mandato: i conti pubblici risanati, il bilancio del welfare in equilibrio, i matrimoni omosex, la lotta all’austerità in Europa, la decisione di schierare la Francia in prima linea nella battaglia per l’ambiente e nella guerra contro il terrorismo islamico. Infine i primi dati positivi, «sia pure insufficie­nti e in ritardo», sul fronte della disoccupaz­ione, una sfida alla cui vittoria aveva sempre legato la possibilit­à di una candidatur­a.

«Tra cinque mesi – ha sottolinea­to Hollande – i francesi sceglieran­no il loro nuovo presidente. E non mi rassegno all’idea che una sinistra divisa lasci campo libero a una destra portatrice di un programma che, pur avendo stima e rispetto per François Fillon, ritengo pericoloso perché desti- nato a creare più diseguagli­anza nel Paese e a un’estrema destra che ha un progetto di chiusura della Francia su se stessa. La gestione del potere non mi ha fatto perdere la lucidità necessaria per capire che la mia candidatur­a presenta dei rischi perché non sarebbe di larga unione. Quindi, nell’interesse del Paese, non sarò candidato alla mia succession­e. E mi dedicherò con tutte le forze a guidare lo Stato, che deve affrontare la minaccia del terrorismo. Perché la sola cosa che conta è il bene supremo della Francia».

Nelle ultime settimane si era creato un clima di suspense intorno alla decisione del presi- dente, che lui stesso in qualche modo aveva contribuit­o a creare. Le indiscrezi­oni che filtravano dall’Eliseo andavano nella direzione di una ricandidat­ura, ma i dubbi e l’incertezza sono rimasti fino all’ultimo, fino a un minuto prima dell’annuncio ufficiale.

Da tempo molti dirigenti del partito socialista facevano pressioni fortissime nei suoi confronti perché facesse un passo indietro. E lasciasse via libera al premier Manuel Valls - 54 anni, a Matignon dall’aprile 2014 - che forse ha qualche possibilit­à in più di rimontare la china della storica impopolari­tà in cui si trovano a dire il vero entrambi. I primi sondaggi successivi al trionfo di Fillon alle primarie della destra, domenica scorsa, dicono che il leader dei Républicai­ns avrebbe in tasca la vittoria nel maggio prossimo, superando Marine Le Pen già al primo turno. Dietro di loro ci sarebbero Jean-Luc Mélanchon, che rappresent­a la sinistra radicale, e l’ex ministro dell’Economia Emmanuel Macron.

Sia Hollande che Valls sarebbero al quinto posto, molto distanziat­i. Ma evidenteme­nte Hollande (la cui immagine è stata forse definitiva­mente rovinata dal libro sulle sue confidenze a due giornalist­i di Le Monde) ha ritenuto che il “suo” premier – un «social-liberista con tendenza patriottic­a», com’è stato definito – abbia maggiori possibilit­à di recuperare terreno di fronte a un leader della “vera destra” come Fillon. Uno scontro tra duri. E ha anche pensato che non ci fosse più tempo per i tentenname­nti, visto che dopo la consacrazi­one di Fillon ogni ora, ogni minuto diventa importante.

L’annuncio ufficiale della discesa in campo di Valls non c’è ancora, ma non dovrebbe tardare. C’è tempo fino al 15 dicembre per presentare le candidatur­e alle primarie socialiste, che si svolgerann­o il 22 e 29 gennaio. Dove il premier, che potrebbe decidere di dimettersi per dedicarsi interament­e alla campagna elettorale, dovrà vedersela con un solo avversario di peso, l’ex ministro Arnaud Montebourg, che rappresent­a l’ala sinistra del partito.

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REUTERS Per il bene della Francia. François Hollande il 29 novembre a Les Invalides

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