Incendio in raffineria a Pavia, esclusi rischi ambientali
È uno degli impianti più grandi d’Europa - L’avviso ai residenti: non uscite di casa LOMBARDIA
Un incendio ha danneggiato ieri la raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia), una delle più moderne ed efficienti d’Europa. Non vi sono stati feriti e sono rientrati gli allarmi per salute e ambiente.
pPer ore un ruggito potente, fiamme dense e compatte, una nuvola nerissima nel cielo terso di ieri pomeriggio. Poco prima delle 16 nella raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, una delle più moderne e grandi d’Europa, un incendio dalle dimensioni impressionanti ha danneggiato l’impianto Est. Non ci sono danni all’uomo (un operaio ha subito disagi per il fumo dell’incendio) né per le colture; i danni all’ambiente per il momento sembrano contenuti. Sono bruciati soprattutto gasolio e petrolio. Difficili da stimare per ora i danni economici dell’Eni.
Ieri sera l’incendio era stato domato dalle guardie ai fuochi della raffineria e dai pompieri. Anche se i sensori di controllo della qualità dell’aria non hanno segnalato pericoli, per precauzione i sindaci di alcuni Comuni attorno all’impianto hanno consigliato di restare al chiuso e oggi chiuse le scuole elementari a Sannazzaro. La nuvola cupissima formata dal greggio bruciato e dal gasolio si è alzata in verticale e poi, spinta da un vento leggero, si è spinta verso il Piemonte.
Il luogo è la Lomellina più bassa a ridosso del Po, una zona di risaie dove, nel ’63, fu costruito un primo piccolo impianto di raffinazione. Collegata via oleodotto con i terminali genovesi di importazione del greggio, la raffineria si è ingrandita e ammodernata fino a diventare uno degli impianti più moderni ed efficienti, sopravvissuto alla crisi che negli anni scorsi in tutta Europa ha fatto “strage” di raffinerie.
L’impianto Est andato a fuoco ieri pomeriggio in particolare ha una tecnologia molto particolare. Inaugurato nel 2011 (alla cerimonia era presente anche chi scrive), l’impianto ha la peculiarità di poter ricavare carburanti di qualità selezionatissima anche da petroli assai pesanti e “indigeribili” per le altre raffinerie nel mondo. In luglio in un’altra linea della grande raffineria — l’impianto di reforming — era accaduto un incidente che aveva ferito un dipendente.
Le descrizioni dei testimoni hanno riportato immagini fortemente emotive. Un boato a un combustore del gasolio, una sfera di fuoco, le sirene d’allar- me della sicurezza d’impianto, l’alzarsi delle fiamme e della nube caliginosa. Il consiglio comunale di Sannazzaro s’è riunito in seduta straordinaria e ha seguito il piano d’emergenza previsto dalle norme sugli impianti a rischio d’incidente rilevante, a cominciare dall’informazione ai concittadini.
L’Eni ha ricordato il «tempestivo intervento delle squadre di emergenza Eni e dei vigili del fuoco» e ha specificato che «sono attivi i sensori per il monitoraggio della qualità dell’aria»; e anche la Cgil ha confermato che «sono state attivate immediatamente tutte le misure previste dal protocollo in caso di rischio. Eni stessa, come da procedura, ha diramato un comunicato di allerta rivolto alla popolazione» ma ha ricordato che nel passato sono avvenuti altri incidenti e il sindacato esprime preoccupazione per la sicurezza e la sapute di dipendenti e cittadini.
Ieri sera i prefetti di Pavia e di 7 La raffineria è un impianto industriale che separa i diversi componenti del petrolio. Il greggio è una miscela di differenti idrocarburi, quelli pesanti (densi e viscosi come asfalti e bitumi), quelli medi (liquidi oleosi come la nafta), gli idrocarburi leggeri (molto liquidi e ricchi di vapori, come il gasolio e la benzina) e i leggerissimi (i gas propano e butano delle bombole Gpl). Le raffinerie sono progettate per distillare meglio petroli più leggeri o più pesanti. La tecnologia Est dell’Eni consente di ottenere idrocarburi leggeri anche da petroli pesanti. Alessandria, provincia verso cui il vento aveva soffiato la nume scura, dati alla mano hanno escluso qualsiasi rischio per la salute dei cittadini.
Dopo l’incendio sono intervenute le autorità sanitarie e ambientali. Hanno annunciato la massima attenzione Gian Luca Galletti (ministro dell’Ambiente) e Roberto Maroni (presidente della Regione Lombardia).
Il Wwf ha chiesto misure di emergenza e di controllo per valutare i danni e tutelare le persone e l’ambiente, per esempio per i rischi indotti da un composto assai pericoloso spesso presente nei greggi più difficili da trattare, l’idrogeno solforato.
Con comunicati farciti con indignate notizie false si sono fatti avanti anche diversi politici minori, sciacalli della paura, ai quali non va dedicato neanche l’onore di una riga di citazione.
SOTTO CONTROLLO In serata l’incendio risultava domato: non si segnalano danni all’uomo né alle colture; anche i rischi per l’ambiente sembrano contenuti