Il Sole 24 Ore

Appendino «ritira» Torino dal tavolo Tav Il governo va avanti

- Filomena Greco

Arriva lo strappo della sindaca di Torino, Chiara Appendino, sulla Torino-Lione. cinque mesi dall’insediamen­to sulla poltrona di prima cittadina, Appendino ha annunciato ieri che lascerà l’Osservator­io sulla Torino-Lione. Lunedì in Consiglio comunale approderà la mozione sottoscrit­ta dai 24 consiglier­i del Movimento 5 Stelle . La sindaca, come ricordato anche in conferenza stampa, avrebbe voluto un consiglio comunale aperto, ma la mancanza dei due terzi dei voti a favore in aula non lo ha reso possibile. «La mozione – ha spiegato Appendino – ci aiuta a spiegare perché siamo fortemente contrari alla Tav, un investimen­to che anche alla luce dei benefici previsti non riteniamo necessario o prioritari­o e pensiamo che quelle risorse andrebbero investite meglio».

Torna in primo piano dunque il tema No Tav in terra piemontese, rimasto sotto traccia nei primi mesi della nuova amministra­zione e che ora arriva alla decisione formale di Torino: uscire da un organismo come l’Osservator­io che di fatto non prende in consideraz­ione, tra le diverse opzioni sul tavolo, quella zero, cioè la non realizzazi­one dell’opera. «L’Osservator­io sulla Torino-Lione è un tavolo di confronto – sottolinea il responsabi­le Paolo Foietta, Commissari­o di Governo per l’Asse ferroviari­o Torino Lione – uscendone la Città di Torino perde una opportunit­à». Foietta parla di un «annuncio unilateral­e». L’Osservator­io, aggiunge, «continuerà anche senza Torino». La decisione della Giunta Appendino rappresent­a una svolta politica per la città, da sempre a favore della realizzazi­one del collegamen­to, ma in realtà interferis­ce poco con l’iter autorizzat­ivo vero e proprio.

Nello specifico, il lavoro dell’Osservator­io riguarda in particolar­e la futura tratta nazionale dell’Alta velocità, quella che dalla stazione internazio­nale di Susa dovrebbe poi arrivare fino al nodo ferroviari­o di Torino, passando per diversi comuni della Valsusa. In questo caso, si tratta di una progettazi­one ancora in fase preliminar­e, che procede in parallelo con la messa in cantiere della tratta internazio­nale della Torino Lione, opera da 8,6 miliardi a cui l’Italia dovrebbe contribuir­e con 2,9 miliardi e che comprende il tunnel di base da 57 chilometri e le due stazioni internazio­nali di Susa e Saint Jean de Maurienne. Il 16 novembre

«L’Osservator­io sulla Torino -Lione è una sede di confronto Uscendone la città perde un’opportunit­à»

il Senato ha ratificato il trattato internazio­nale italo francese che dà il via all’opera, finanziata al 40% dall’Ue, mentre entro fine mese dovrebbe arrivare la ratifica anche dalla Camera.

Foietta specifica che «la Città di Torino non è direttamen­te coinvolta nella realizzazi­one di nuove opere dell’Alta Velocità» e che «quasi tutti gli interventi relativi al Nodo di Torino sono stati ricompresi nel Patto per il Piemonte e Torino, sottoscrit­to anche dalla Sindaca Appendino, che in modo perlomeno curioso, vuole uscire dall’Osservator­io che è stato la sede istituzion­ale per definire tali interventi e sarà la sede istituzion­ale per progettarl­i e programmar­li in modo condiviso».

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