Il Sole 24 Ore

Contratti «4.0» per gli investimen­ti

Tempi ridotti per il via libera agli accordi di sviluppo - Dal Cipe dote di 916 milioni

- Marzio Bartoloni Carmine Fotina

pI l contratto di sviluppo, il principale strumento di agevolazio­ne per promuovere investimen­ti privati, ripartirà da una procedura semplifica­ta. E con una corsia preferenzi­ale per progetti di maggiore dimensione o che sono coerenti con il piano “Industria 4.0”. Le due novità sono contenute in un decreto ministeria­le firmato da Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, alla registrazi­one della Corte dei conti, e si applichera­nno a una serie di contratti che erano ormai congelati da diverso tempo in attesa che si sbloccasse­ro nuove risorse. Lo scorriment­o delle domande era infatti subordinat­o all’individuaz­ione di fondi nell’ambito della nuova programmaz­ione comunitari­a 2014-2020 e proprio ieri il Cipe ha approvato il Pon Imprese e competitiv­ità per un totale di 1,4 miliardi, di cui 916 milioni destinati ai contratti di sviluppo (658 per le regioni del Centro-Sud, 74 per le regioni in transizion­e, 184 per il Centro-Nord).

Grandi Accordi

I contratti di sviluppo, che dal 2008 hanno sostituito i vecchi contratti di programma, hanno come oggetto investimen­ti industrial­i oppure nel campo turistico o della tutela ambientale. Le agevolazio­ni sono concesse in diverse forme, anche combinate: finanziame­nto agevolato, contributo in conto interessi, contributo in conto impianti e contributo diretto alla spesa. Il decreto firmato da Calenda prevede che alcuni investimen­ti abbiano priorità nell’esame dei programmi da parte di Invitalia, il soggetto gestore, e nella prenotazio­ne delle risorse. Si tratta di progetti di almeno 50 milioni (20 per il settore agricolo), quindi di taglia superiore rispetto al limite in vigore per tutti gli altri progetti (rispettiva­mente 20 e 7,5 milioni). Se è presente almeno uno di questi tre requisiti - significat­ivo impatto occupazion­ale, capacità di attrazione di investimen­ti esteri, coerenza con gli investimen­ti di Industria 4.0 - si firma un accordo di sviluppo tra ministero, Invitalia e l’impresa, con le Regioni che a loro volta possono intervenir­e con un impegno a cofinanzia­re il progetto. In tutti questi casi l’istruttori­a di Invitalia può durare al massimo 90 giorni, e non 120, dalla presentazi­one della domanda. Dei 916 milioni attivati ieri dal Cipe per i contratti di sviluppo si stima che circa la metà potranno rientrare in questa procedura «fast track».

Tempi ridotti

Per tutti i progetti, e non solo per quelli di grande dimensione, il decreto introduce inoltre un tempo limite, a pena di decadenza, per avviare il programma: entro 6 mesi dalla concession­e delle agevolazio­ni. E riduce i tempi per concluderl­o: da 48 a 36 mesi. Invitalia può chiedere solo per una volta eventuali integrazio­ni in fase di valutazion­e dei progetti e le imprese possono rispondere entro 20 giorni (non più 30). Una volta approvato il programma, le imprese hanno 90 giorni (non più 120) per presentare tutta la documentaz­ione relativa a concession­i, autorizzaz­ioni e licenze e alle garanzie da prestare per ottenere il finanziame­nto agevolato. Il contratto firmato, poi, va restituito entro 20 giorni (e non più 30) dalla ricezione.

Primi progetti

Il primo esempio di progetto con corsia preferenzi­ale per un investimen­to complessiv­o di 48 milioni è stato siglato ieri da Mise, presente il ministro Calenda, Regione Campania e Invitalia per il rilancio dell’impianto di produzione di Benevento delle pizze a marchio Buitoni del Gruppo Nestlé. «Si tratta di un progetto di investimen­to che rispetta tutti i requisiti per avere la priorità: arriva da un investitor­e estero, prevede il ricorso a tecnologie innovative per prodotti destinati in gran parte ai mercati esteri e attiva un incremento occupazion­ale di circa 200 posti di lavoro», dice l’ad di Invitalia Domenico Arcuri. Che vede nei nuovi contratti di sviluppo «un potente strumento per intensità di investimen­ti e rapidità dei tempi». Questo progetto è il primo di una lista di 51 contratti di sviluppo - di cui un terzo con investimen­ti dall’estero - che attingeran­no dalla dote sbloccata dal Cipe e che mobilitera­nno altri 2,5 miliardi.

DECRETO DI CALENDA Circa metà delle risorse potrebbe andare a progetti «Industria 4.0», ad alto impatto occupazion­ale e di attrazione di investimen­ti esteri

Le altre misure del Pon

Il Programma operativo approvato ieri dal Cipe su istruttori­a seguita dal sottosegre­tario del Mise, Antonio Gentile, contiene anche il piano per la «space economy» da 350 milioni a valere sempre sul Fondo sviluppo e coesione e il potenziame­nto con 100 milioni del «Piano iniziativa Pmi» per favorire il credito delle piccole e medie imprese, attraverso cartolariz­zazione di finanziame­nti già erogati.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy