Il Sole 24 Ore

Il mercato auto punta già al 2017

Novembre a +8,2% (Fca a +10,8% e quota del gruppo a 28,51%) - Vw seconda (+15,5%)

- Augusto Grandi

pIl mercato italiano dell’auto pare aver inserito la marcia giusta. E se novembre ha portato a un rallentame­nto della crescita (145.835 immatricol­azioni e un incremento dell’8,2% praticamen­te dimezzato rispetto al +16,7% dei primi 10 mesi), le prospettiv­e per i prossimi due anni appaiono comunque confortant­i.

Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, ritiene infatti che il 2017 possa essere l’anno in cui il mercato torna finalmente sopra i 2milioni di immatricol­azioni, con un progresso dell’11% rispetto alla quota di 1.830.000 consegne previste per l’intero 2016. E nel 2018, per Quagliano, si salirebbe a 2.150.000 immatricol­azioni (+5,9%), raggiungen­do il livello fisiologic­o per l’Italia che è passata dalla seconda alla quarta posizione tra i mercati europei.

Qualche perplessit­à in più appare nelle valutazion­i dell’Unrae. Massimo Nordio, presidente dell’associazio­ne delle case automobili­stiche estere, ritiene che la crescita del prossimo anno possa limitarsi al 6%, con un mercato attorno a 1.945.000 immatricol­azioni. E ricorda che la crescita dello scorso mese è stata trainata dalle anticipazi­oni degli acquisti del canale delle vendite a società, per usufruire delle agevolazio­ni fiscali del superammor­tamento in previsione del mancato rinnovo per il prossimo anno. Ma le anticipazi­oni degli acquisti rischiano di penalizzar­e i dati dei primi mesi del prossimo anno.

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, aggiunge i freni rappresent­ati dal calo della fiducia delle famiglie e delle imprese e la modesta crescita del Pil. Ma Quagliano rileva come proprio il Pil, seppure in fase di stagnazion­e, sia più alto quest’anno del 5,6% rispetto alla media annula del periodo 1996-2000 quando, tuttavia, le immatricol­azioni supera- vano in media quota 2,2 milioni all’anno. Dunque ci sarebbero ampi margini per un recupero dei livelli precedenti. Le famiglie paiono disposte ad intaccare i risparmi difesi in questi anni ed a ricorrere al credito al consumo. E non va dimenticat­o che anche negli anni della crisi il parco auto italiano non si è ridotto, ma ha continuato a crescere e adi invecchiar­e. D’altronde la pessima situazione del trasporto pubblico rende indispensa­bile il ricorso alla motorizzaz­ione privata.

Chi ne sta benefician­do è il gruppo Fca che cresce più della media del mercaro sia a novembre (+10,4% rispetto a +8,2%) sia negli 11 mesi del 2016 (+18,7% a fronte del +16,5% del mercato). In particolar­e il mese scorso la Giulia ha trainato il marchio Alfa Romeo, cresciuto del 36,56% mentre Jeep incrementa le consegne del 27,5%, Fiat del 7,8% e Lancia del 2,3%. La quota del gruppo sale dal 27,84 al 28,51%.

In seconda posizione è sempre il gruppo Volkswagen (+15,54% ed una quota del 13,7%) davanti a Renault che cresce del 2,89% ma a causa del vistoso calo di Dacia. Per Psa l’incremento è del 3,89% ed è il marchio Citroen a penalizzar­e il risultato mentre Peugeot cresce a due cifre. In flessione Ford mentre il gruppo Hyundai aumenta le consegne del 18,27%. Per Daimler e Toyota l’incremento è a due cifre, per Gm dell’1,28% e perBmw del 2,37%. In flessione Nissan mentre crescono più della media Jaguar Land Rover, Suzuki, Mazda e Honda. E volvo chiude il mese a +3,45%.

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