«Ferrovie mondiali, servono più scambi e piattaforme digitali»
«Credo che il problema principale che hanno oggi le ferrovie in tutto il mondo è quello di contrastare l’affermazione di piattaforme digitali come Google o Uber. Contro questi giganti globali, che mirano a disintermediare l’industria dal cliente, difficile pensare che singole ferrovie possano concorrere da sole». L’amministratore delegato del gruppo Fs, Renato Mazzoncini, è stato eletto ieri all’unanimità, a San Pietroburgo, presidente dell’Uic, l’Unione internationale de chemin de fer (unione internazionale delle ferrovie). Il suo programma punta tutto su digitalizzazione, internazionalizzazione del business ferroviario anche attraverso una maggiore interoperabilità dei sistemi ferroviari, alleanze per potenziare gli investimenti ferroviari nel mondo anche grazie al sostegno di organismi internazionali come Onu e Banca Mondiale.
Cosa significa contrastare piattaforme globali come quelle di Google e Uber?
Significa fare alleanze fra le ferrovie nel mondo per sviluppare una propria piattaforma digitale che sia in grado di competere con quelle di quei giganti. Al consueto lavoro sulla interoperabilità fisica e tecnica su cui Uic è impegnata con un progetto da anni bisogna aggiungere un progetto di interoperabilità digitale che consenta di soddisfare clienti che, altrimenti, rischiamo di perdere. La bigliettazione è una funzione strategica nel mondo del trasporto oggi e lasciarla ai giganti del digitale vuol dire perdere la propria clientela. È una sfida decisiva per le ferrovie in tutto il mondo al pari di quella di conquistare quote di mecato crescenti e realizzare maggiori investimenti.
Parliamo degli investimenti ferroviari nel mondo. Che spinta può dare Uic in un processo che porta anche maggiore internazionalizzazione per il business ferroviario? In fondo questa apertura al mondo è anche uno dei pilastri del piano industriale di Fs.
Diciamo anzitutto che gli investimenti ferroviari sono i più cospicui nel mondo e che sono centrali nelle strategie dell’Onu e della Banca Mondiale di diffondere lo sviluppo economico. Uic è advisor di questi organismi e con la mia presidenza vorrei rafforzare il ruolo di ponte che l’Uic può giocare nel processo di internazionalizzazio-
«Prendo la guida dell’Uic per favorire alleanze e maggiore internazionalizzazione»
ne. Questo avviene in due modi: definendo standard internazionali con una autorevolezza che proprio ieri si è accresciuta grazie a un accordo con l’Iso, ma anche favorendo progetti comuni e alleanze sul lato infrastrutturale e su quello dei servizi. Posso fare un esempio: il vicepresidente eletto con me all’Uic è un turco, mi ha subito detto di essere molto interessato a un prolungamento del corridoio che noi gestiamo in Grecia fra Atene e Salonicco e che arriva in Macedonia. Penso che l’Uic possa e debba favorire scambi di questo tipo con l’obiettivo di estendere i servizi ferroviari e renderli più competitivi. Per Fs comunque il progetto di internazionalizzazione è tra i più importanti.
Una competizione globale anche con altri mezzi di trasporto.
Penso che, con una piattaforma digitale che metta insieme ferrovie di vari Paesi, si riapra uno spazio anche per i viaggi ferroviari lunghi. In fondo l’unico servizio ancora oggi esistente e l’unico biglietto che lei può comprare per un viaggio lungo è la Transiberiana.
Ferrovie di tutto il mondo, unitevi, insomma. Però l’Uic ha un po’ l’immagine della vecchia signora.
Con la digitalizzazione ci sono tutte le condizioni per ammodernare quell’immagine e mettersi a correre. Il mondo è piccolo.