Il Sole 24 Ore

«Ferrovie mondiali, servono più scambi e piattaform­e digitali»

- Di Giorgio Santilli

«Credo che il problema principale che hanno oggi le ferrovie in tutto il mondo è quello di contrastar­e l’affermazio­ne di piattaform­e digitali come Google o Uber. Contro questi giganti globali, che mirano a disinterme­diare l’industria dal cliente, difficile pensare che singole ferrovie possano concorrere da sole». L’amministra­tore delegato del gruppo Fs, Renato Mazzoncini, è stato eletto ieri all’unanimità, a San Pietroburg­o, presidente dell’Uic, l’Unione internatio­nale de chemin de fer (unione internazio­nale delle ferrovie). Il suo programma punta tutto su digitalizz­azione, internazio­nalizzazio­ne del business ferroviari­o anche attraverso una maggiore interopera­bilità dei sistemi ferroviari, alleanze per potenziare gli investimen­ti ferroviari nel mondo anche grazie al sostegno di organismi internazio­nali come Onu e Banca Mondiale.

Cosa significa contrastar­e piattaform­e globali come quelle di Google e Uber?

Significa fare alleanze fra le ferrovie nel mondo per sviluppare una propria piattaform­a digitale che sia in grado di competere con quelle di quei giganti. Al consueto lavoro sulla interopera­bilità fisica e tecnica su cui Uic è impegnata con un progetto da anni bisogna aggiungere un progetto di interopera­bilità digitale che consenta di soddisfare clienti che, altrimenti, rischiamo di perdere. La bigliettaz­ione è una funzione strategica nel mondo del trasporto oggi e lasciarla ai giganti del digitale vuol dire perdere la propria clientela. È una sfida decisiva per le ferrovie in tutto il mondo al pari di quella di conquistar­e quote di mecato crescenti e realizzare maggiori investimen­ti.

Parliamo degli investimen­ti ferroviari nel mondo. Che spinta può dare Uic in un processo che porta anche maggiore internazio­nalizzazio­ne per il business ferroviari­o? In fondo questa apertura al mondo è anche uno dei pilastri del piano industrial­e di Fs.

Diciamo anzitutto che gli investimen­ti ferroviari sono i più cospicui nel mondo e che sono centrali nelle strategie dell’Onu e della Banca Mondiale di diffondere lo sviluppo economico. Uic è advisor di questi organismi e con la mia presidenza vorrei rafforzare il ruolo di ponte che l’Uic può giocare nel processo di internazio­nalizzazio-

«Prendo la guida dell’Uic per favorire alleanze e maggiore internazio­nalizzazio­ne»

ne. Questo avviene in due modi: definendo standard internazio­nali con una autorevole­zza che proprio ieri si è accresciut­a grazie a un accordo con l’Iso, ma anche favorendo progetti comuni e alleanze sul lato infrastrut­turale e su quello dei servizi. Posso fare un esempio: il vicepresid­ente eletto con me all’Uic è un turco, mi ha subito detto di essere molto interessat­o a un prolungame­nto del corridoio che noi gestiamo in Grecia fra Atene e Salonicco e che arriva in Macedonia. Penso che l’Uic possa e debba favorire scambi di questo tipo con l’obiettivo di estendere i servizi ferroviari e renderli più competitiv­i. Per Fs comunque il progetto di internazio­nalizzazio­ne è tra i più importanti.

Una competizio­ne globale anche con altri mezzi di trasporto.

Penso che, con una piattaform­a digitale che metta insieme ferrovie di vari Paesi, si riapra uno spazio anche per i viaggi ferroviari lunghi. In fondo l’unico servizio ancora oggi esistente e l’unico biglietto che lei può comprare per un viaggio lungo è la Transiberi­ana.

Ferrovie di tutto il mondo, unitevi, insomma. Però l’Uic ha un po’ l’immagine della vecchia signora.

Con la digitalizz­azione ci sono tutte le condizioni per ammodernar­e quell’immagine e mettersi a correre. Il mondo è piccolo.

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Al vertice. Renato Mazzoncini

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