«Piombino rischia il blocco»
Allarme del commissario Nardi sul futuro del polo siderurgico toscano TOSCANA
pIn assenza di finanziamento al circolante, Aferpi rischia un «sostanziale blocco dell’attività produttiva» nei primi mesi dell’anno prossimo. Lo scrive il commissario straordinario di Lucchini, Piero Nardi, nella relazione finale sull’azienda in amministrazione straordinaria.
Il professionista non nasconde la preoccupazione per l’attuazione del piano industriale dell’azienda controllata dal gruppo algerino Cevital, che ha acquisito gli asset toscani, e sottolinea che, all’inizio del 2017 potrebbe rendersi necessaria la verifica dell’impegno (riportato nel contratto di compravendita) di «proseguire per almeno un biennio le attività imprenditoriali». Infine, come richiesto dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, Aferpi deve presentare il piano definitivo, anche tenuto con- to dei cambiamenti apportati negli ultimi 18 mesi.
Calenda, secondo quanto riferisce Nardi, ha anche invitato Aferpi a «sospendere il progetto Leali Steel» - il ventilato affitto di un laminatoio e di un forno in Trentino e in Lombardia, controllati da Klesch - «fino a che non siano state illustrate a Governo, Regione, Comune di Piombino e sindacati le modalità di acquisizione e gli effetti sul piano industriale».
Issad Rebrab, presidente di Cevital, ha confermato in una risposta a Nardi l’esistenza di una trattativa con Klesch per rilevare gli impianti di Leali steel, preci- sando che «si tratta di un approccio di studio». Per quanto riguarda le necessità finanziarie, l’imprenditore algerino si è appellato a Governo e Regione: «Dovrebbero mettere a disposizione del progetto - ha detto - ogni energia per indurre il sistema creditizio italiano a concedere gli affidamenti per garantire la continuità produttiva», sollecitando l’ingresso nel capitale di istituzioni finanziarie.
Il finanziamento del circolante continua a essere un problema e la gestione 2016 sta generando risultati inferiori al budget. «Rebrab nulla dice - sottolinea Nardi - circa l’apporto di capitale da Cevital, nè i tempi per l’esecuzione». Va completato l’aumento a 100 milioni, e servono 50 milioni di finanziamento. «Il tema - conclude il commissario - è rilevante per lo sviluppo del progetto».
Sul tema è severo anche il giudizio di Corrado Calabrò, presidente della commissione di vigilanza. «Le obbligazioni principali a carico di Cevital sono l’assorbi- mento del personale dell’amministrazione straordinaria entro il 6 novembre» di quest’anno e «il finanziamento del piano». Se da un lato « si deve dare atto a Cevital di avere onorato il primo impegno - spiega Calabrò - si deve constatare la perdurante dilazione nell’assolvere il secondo impegno. Ciò - prosegue - determina una situazione di stallo ormai critica, tale da richiedere l’urgente esame, al più alto livello, da parte del ministero insieme al commissario e a esponenti del mondo istituzionale e bancario».
Sul versante procedurale il commissario nel frattempo sta preparando il terreno a eventuali azioni revocatorie o azioni per danni relative alla gestione della società e agli accordi per la ristrutturazione del debito precendenti al commissariamento. A questo scopo, comunica nella relazione, «sono state inviate lettere interruttive della prescrizione», ormai in procinto di scattare.
LA RELAZIONE «Rebrab nulla dice circa l’apporto di capitale da Cevital, né i tempi per l’esecuzione: così l’attività produttiva è a rischio»