Pontetorto «re» del pile ai giapponesi
a Per il distretto tessile di Prato è la prima iniezione “pesante” di capitali stranieri: il gruppo giapponese Daidoh Limited, attivo nel tessile-abbigliamento e quotato alla Borsa di Tokyo, ha appena acquisito la maggioranza del lanificio Pontetorto di Montemurlo, produttore di tessuti di alta qualità per l’abbigliamento e “re del pile” per l’outdoor e lo sport.
Pontetorto, 55 milioni di fatturato 2016, un ebitda atteso di 4 milioni e 104 dipendenti, è uno dei più grandi e importanti lanifici di Prato, fondato nel Dopoguerra dalla famiglia Banci e oggi guidato dai fratelli Enrico, Luigi e Elena. I giapponesi per adesso hanno rilevato il 65% del capitale per un corrispettivo di 21 milioni di euro (l’enterprise value è 30 milioni di euro), ma hanno un’opzione per salire al 100% entro quattro anni. I fratelli Banci restano i gestori operativi dell’azienda (anche se Elena non è più azionista), oltre che i proprietari immobiliari con in tasca un contratto di affitto della durata di 20 anni.
Per Pontetorto, prima azienda italiana a produrre pile più di 30 anni fa e dalla primavera scorsa produttore su licenza per l’Europa anche per il marchio americano di pile Polartec, l’operazione segna una svolta dimensionale. «Entrare a far parte di un gruppo di dimensioni quattro volte superiori alla nostra permetterà una crescita molto più rapida dell’azienda - spiega Enrico Banci, presidente di Pontetorto, reduce da un anno e mezzo di trattative con Daidoh - grazie alle sinergie incrociate». Pontetorto prevede di spingere le vendite di tessuti in Asia e Giappone, mentre Daidoh (che in Giappone possiede anche la catena di abbigliamento maschile New Yorker) avrà ora facilità di penetrazione nel mercato europeo. Il piano di sviluppo di Pontetorto prevede di toccare i 75 milioni di fatturato nel giro di due anni, a fine 2018.
«Pontetorto non sarà una semplice partecipata - afferma Shin Okawa, presidente di Daidoh Limited - ma un vero e proprio partner strategico. Ho molto apprezzato l’innovazione, il design, la produttività e le capacità di marketing della società».
È la seconda volta che un gruppo industriale straniero compra un’azienda del distretto tessile di Prato. In ottobre uno dei principali produttori mondiali di tessuti per auto, l’americana Sage Automotive Interiors controllata dal fondo di private equity Clearlake Capital group, ha acquisito la maggioranza di Apollo spa di Capalle (Firenze), a due passi da Prato, produttore di tessuti per sedili e interni d’auto. Mentre l’anno scorso il fondo di private equity Gradiente ha acquisito l’80% del Lanificio dell’Olivo, uno dei più prestigiosi produttori di filati per maglieria del distretto.