Il Sole 24 Ore

Putin tende la mano a Trump: insieme contro il terrorismo

Il discorso sullo Stato della Nazione

- Antonella Scott

Un intervento in larga parte ripiegato sulla sua Russia, come previsto: il discorso di Vladimir Putin sullo Stato della Nazione, pronunciat­o ieri al Cremlino davanti a tutti gli esponenti del Paese che conta, va subito al punto. Politica interna e welfare, economia e ambiente.

All’esterno la situazione è troppo incerta: la guerra in Siria, il confronto nel Donbass, il nodo delle sanzioni internazio­nali, tutto attende indicazion­i dal legame con gli Stati Uniti che la presidenza Trump potrebbe rivoluzion­are. Sull’Ucraina Putin non dice neppure una parola, però si dichiara pronto a collaborar­e con la nuova amministra­zione americana nella lotta al terrorismo. In attesa di Trump, il presidente russo pone le basi per il rinnovo del proprio mandato, nelle elezioni del 2018. Il suo è un discorso sullo Stato della Nazione che verrà.

I russi sono al centro dell’attenzione, il capitale umano e le politiche sociali, il welfare e la giustizia. Putin fa notare che l’inflazione sta scendendo finalmente sotto il 6%; promette di riformare il codice fiscale a partire dal 2019 (dopo il voto); ribadisce la necessità di modernizza­re la rete stradale, di mobilitare risorse per l’industria, di difendere il business piccolo e medio, di sviluppare i settori non tradiziona­li dell’economia e lottare per guada- gnarsi l’accesso a un mercato globale marchiato dal protezioni­smo. Un risultato già c’è: nel 2015, ha fatto notare Putin, l’export russo di prodotti agricoli ha fatto guadagnare alla Russia più di quanto frutti l’export di armamenti.

Solo verso il termine Putin ha guardato oltre i confini del Paese per ripetere che «a differenza dei nostri partner stranieri che ci vedono come nemici, la Russia non cerca e non ha mai cercato nemici, ci servono amici». Li cercherà soprattutt­o a Oriente, dove l’avviciname­nto a Cina e India «è per il lungo termine», pur dicendosi pronto a collaborar­e con la nuova amministra­zione americana: «Speriamo di poter unire gli sforzi con gli Stati Uniti nella lotta contro una minaccia reale, non certo sognata: il terrorismo globale». Un cambio di tono netto rispetto agli anni scorsi: «È importante normalizza­re e iniziare a sviluppare le nostre relazioni bilaterali su una base equa e reciprocam­ente vantaggios­a. Condividia­mo la responsabi­lità di assicurare la sicurezza e la stabilità internazio­nale, e di rafforzare l’impegno per il disarmo. Vorrei sottolinea­re - ha concluso Putin - che i tentativi di scardinare l’equilibrio strategico sono estremamen­te pericolosi, e potrebbero portare a una catastrofe globale. Non possiamo dimenticar­lo neppure per un secondo».

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