Il Sole 24 Ore

Vivendi e le voci di pressing su Premium ma Telecom smentisce

- Marigia Mangano Antonella Olivieri

UUfficialm­ente, come peraltro affermato ieri da Pier Silvio Berlusconi, non ci sarebbero avviciname­nti tra Mediaset e Vivendi. Anche fonti vicine alla media company transalpin­a smentiscon­o incontri sulla vicenda che ha al centro Premium, la pay-tv del Biscione rimasta appesa a un accordo contestato che doveva portarla sotto le insegne francesi. Ma qualcosa, tando a indiscrezi­oni, si starebbe comunque muovendo. Almeno sul fronte francese. Secondo fonti finanziari­e, Vincent Bolloré sarebbe disposto a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative con Mediaset per ridiscuter­e i contorni dell’intesa su Premium. Ma stavolta coinvolgen­do anche Telecom Italia, l’ex monopolist­a pubblico finito ora sotto il controllo di Vivendi. Il finanziere bretone farebbe valere il suo ruolo di primo azionista della società e il peso del pacchetto nel gruppo di tlc, destinato a risalire a ridosso della soglia d’Opa del 25%. L’ipotesi che circola negli ambienti finanziari vedrebbe i tre operatori, Vivendi, Mediaset e Telecom, partecipar­e paritetica­mente per un terzo ciascuno al capitale di Mediaset Premium. Così nessuno consolider­ebbe la pay-tv, ancora in perdita, nel proprio bilancio. Un piano che, secondo le indiscrezi­oni, incontrebb­e l'approvazio­ne del patron di Vivendi e che probabilme­nte potrebbe trovare consensi anche in Mediaset. Il gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi ha infatti l’esigenza di chiarire la questione in tempi relativame­nte rapidi, dato che a marzo 2017 si terrà l’asta per i diritti del- la Champions League, boccone ghiotto ma anche costoso e impegnativ­o.

Il 16 dicembre, a quanto risulta, dovrebbe tenersi il cda di Telecom Italia, tradiziona­lmente dedicato agli “auguri natalizi”. Fonti di ambienti Telecom smentiscon­o però seccamente qualsiasi ipotesi di coinvolgim­ento nella partita. Per cambiare la natura dei rapporti con la pay-tv del Biscione, con la quale esiste già un contratto commercial­e dai contenuti giudicati «ottimi», si dovrebbe passare al vaglio del consiglio d’amministra­zione, con Vivendi nella posizione di “parte correlata”. Le stesse fonti escludono di portare al board prenataliz­io una proposta in tal senso, tanto più che lo stesso ad Flavio Cattaneo, a una conferenza stampa di inizio settembre, aveva escluso anche per il futuro una partecipaz­ione di Telecom alle aste per i diritti del calcio. Nè direttamen­te, nè indirettam­ente, pare di capire.

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