Vivendi e le voci di pressing su Premium ma Telecom smentisce
UUfficialmente, come peraltro affermato ieri da Pier Silvio Berlusconi, non ci sarebbero avvicinamenti tra Mediaset e Vivendi. Anche fonti vicine alla media company transalpina smentiscono incontri sulla vicenda che ha al centro Premium, la pay-tv del Biscione rimasta appesa a un accordo contestato che doveva portarla sotto le insegne francesi. Ma qualcosa, tando a indiscrezioni, si starebbe comunque muovendo. Almeno sul fronte francese. Secondo fonti finanziarie, Vincent Bolloré sarebbe disposto a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative con Mediaset per ridiscutere i contorni dell’intesa su Premium. Ma stavolta coinvolgendo anche Telecom Italia, l’ex monopolista pubblico finito ora sotto il controllo di Vivendi. Il finanziere bretone farebbe valere il suo ruolo di primo azionista della società e il peso del pacchetto nel gruppo di tlc, destinato a risalire a ridosso della soglia d’Opa del 25%. L’ipotesi che circola negli ambienti finanziari vedrebbe i tre operatori, Vivendi, Mediaset e Telecom, partecipare pariteticamente per un terzo ciascuno al capitale di Mediaset Premium. Così nessuno consoliderebbe la pay-tv, ancora in perdita, nel proprio bilancio. Un piano che, secondo le indiscrezioni, incontrebbe l'approvazione del patron di Vivendi e che probabilmente potrebbe trovare consensi anche in Mediaset. Il gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi ha infatti l’esigenza di chiarire la questione in tempi relativamente rapidi, dato che a marzo 2017 si terrà l’asta per i diritti del- la Champions League, boccone ghiotto ma anche costoso e impegnativo.
Il 16 dicembre, a quanto risulta, dovrebbe tenersi il cda di Telecom Italia, tradizionalmente dedicato agli “auguri natalizi”. Fonti di ambienti Telecom smentiscono però seccamente qualsiasi ipotesi di coinvolgimento nella partita. Per cambiare la natura dei rapporti con la pay-tv del Biscione, con la quale esiste già un contratto commerciale dai contenuti giudicati «ottimi», si dovrebbe passare al vaglio del consiglio d’amministrazione, con Vivendi nella posizione di “parte correlata”. Le stesse fonti escludono di portare al board prenatalizio una proposta in tal senso, tanto più che lo stesso ad Flavio Cattaneo, a una conferenza stampa di inizio settembre, aveva escluso anche per il futuro una partecipazione di Telecom alle aste per i diritti del calcio. Nè direttamente, nè indirettamente, pare di capire.