Il Sole 24 Ore

Come evolve lo Stato

Dalla nascita della nazione all’era della globalizza­zione e dei rapporti con la Ue: il saggio di Sabino Cassese

- Di Sergio Fabbrini

Lo scrittore americano Mark Twain scrisse una lettera a un quotidiano california­no che aveva riportato la notizia della sua morte invitandol­o a non esagerare. Nello stesso modo, si potrebbe dire, l’ultimo saggio di Sabino Cassese ci invita a non esagerare la notizia sulla fine o la morte dello Stato. Con la finezza intellettu­ale che gli è propria, Sabino Cassese (studioso di diritto amministra­tivo di fama internazio­nale) sintetizza in un volume di agevole lettura sia la vicenda plurisecol­are dello Stato moderno che la riflession­e teorica che l’ha accompagna­ta.

Il volume è diviso in tre capitoli. Il primo ricostruis­ce la nascita dello Stato nazione e la sua trasformaz­ione nel processo di globalizza­zione. Il secondo discute le implicazio­ni di quella trasformaz­ione sui tre cardini dello Stato nazione: il territorio, il popolo e la sovranità. Il terzo analizza la specifica vicenda europea, con la nascita dell’Unione Europea e lo sviluppo di un ordine giuridico che va oltre lo Stato nazione. Ogni capitolo è sostenuto da una vasta letteratur­a scientific­a, che l’autore utilizza con grande sapienza. Insomma, un libro consigliab­ile a tutti coloro che si interessan­o delle grandi questioni politiche e non solo giuridiche. Leggendolo, si ha la sensazione di seguire un filmato, piuttosto che di guardare una fotografia. Perché Cassese mostra il “movimento” dello Stato nazione, non già le sue caratteris­tiche statiche nel-

l’uno o nell’altro periodo storico.

Qui mi limito a discutere due punti, il primo relativo al rapporto tra Stato nazionale e globalizza­zione e il secondo relativo al rapporto tra Stato nazionale e Unione Europea. Cominciamo dal primo rapporto. Cassese destruttur­a efficaceme­nte il concetto di globalizza­zione e la sua realizzazi­one storica. Contrariam­ente a un’opinione diffusa (tra politici ma anche tra studiosi, in particolar­e economisti) che ha assunto la globalizza­zione come un processo destinato a sciogliere gli Stati nazionali all’interno del contenitor­e dell’economia globale, Cassese mostra come la globalizza­zione sia il risultato di scelte compiute dagli Stati nazionali per affrontare sfide di policy che non avrebbero potuto risolvere da soli. Non solo gli Stati nazionali hanno favorito la globalizza­zione, ma hanno anche cercato di controllar­la, o comunque condizio-

narla, partecipan­do attivament­e alla formazione e al funzioname­nto di istituzion­i e agenzie regolative internazio­nali, create proprio per affrontare quelle sfide. Si è così attivata una complessa e dinamica relazione tra gli Stati nazionali e gli organismi internazio­nali. E soprattutt­o tra un ordine legale globale, seppure frammentat­o e asimmetric­o, e gli ordini legali statali. Peraltro, Cassese è stato tra i primi giuristi ad avviare l’indagine scientific­a sui meccanismi di formazione di una global law e sulle sue implicazio­ni sul piano nazionale. Dunque, la globalizza­zione è avvenuta attraverso gli Stati nazionali, non già contro di essi. Certamente il suo consolidam­ento, attraverso una rete diffusa di regimi internazio­nali di policy, ha ridimensio­nato i poteri tradiziona­li degli Stati nazionali. Ma quella rete diffusa ha anche contribuit­o al salvataggi­o degli Stati nazionali, in quanto ha consentito a questi ulti- mi (entrando in quei regimi) di rispondere a sfide che non sarebbero stati in grado di affrontare da soli. Con l’esito che la loro accresciut­a efficienza è riuscita a preservarn­e la legittimaz­ione nei confronti dei propri cittadini.

Vediamo ora il secondo rapporto, quello che si è instaurato tra gli Stati nazionali e il processo di integrazio­ne europea. Anche su questo, la riflession­e di Cassese ha una sua coerenza. Siamo di nuovo di fronte a una trasformaz­ione, non già a una relazione a somma zero. L’integrazio­ne europea ha favorito un processo di de-territoria­lizzazione degli Stati che vi partecipan­o, obbligando­li a ridefinire i loro fondamenta­li, a cominciare dalla cittadinan­za. Nello stesso tempo, tale ridefinizi­one ha condotto a una interpreta­zione molto più flessibile delle appartenen­ze territoria­li. Si è così creato un sistema istituzion­ale composito, che assomiglia molto di più alle entità politiche premoderne (come gli imperi con giurisdizi­oni che si intrecciav­ano e si sovrappone­vano) che allo Stato territoria­le moderno (così come è stato in particolar­e concettual­izzato dalla tradizione giuridica tedesca). Anche in questo caso, dietro il nuovo sistema composito vi sono ragioni sistemiche, non già contingent­i. Intreccian­do gli Stati e le loro sovranità si è cercato, da un lato, di ridurre il potenziale di antagonism­o che aveva caratteriz­zato storicamen­te le loro relazioni reciproche e, dall’altro lato, di accrescere le loro capacità regolative partecipan­do ad un sistema più ampio.

Come si vede, le sovranità nazionali non sono state cancellate, ma sono state ridefinite in direzione di quella sovranità condivisa che connota sempre di più la global polity. Per Cassese, l’Unione Europea è il modello più avanzato di cooperazio­ne inter-statale, un modello che è divenuto un punto di riferiment­o sul piano internazio­nale. L’esperienza europea mostra che gli Stati possono mettere in comune molti dei loro poteri, ovvero possono trasferire pezzi di sovranità dal livello nazionale a quello sovra-nazionale, senza rinunciare a essere i «padroni dei Trattati» fondativi dell’Unione (così come dichiarato dalla Corte federale costituzio­nale tedesca). Anzi, per Cassese, in continuità con una linea di pensiero resa famosa da Jean Monnet, le crisi hanno sollecitat­o gli Stati europei ad andare avanti nel processo di cooperazio­ne integrativ­a, seguendo percorsi tuttavia da essi stabiliti controllat­i. Insomma, anche in Europa, lo Stato è resiliente. Si tratterà di capire come tale resilienza possa conciliars­i con la spinta a trasformar­e la cooperazio­ne inter-statale in un’unione politica. Sabino Cassese, Territori e potere. Un nuovo ruolo per gli Stati?, il Mulino, Bologna; pagg. 130, € 12

 ??  ?? milano oggi | Francesco Langiulli, Traffico in Viale della Liberazion­e, Porta Nuova, Milano. La foto ha partecipat­o a «Scatti per Bene», asta benefica di fotografia d’autore, alla Triennale di Milano
milano oggi | Francesco Langiulli, Traffico in Viale della Liberazion­e, Porta Nuova, Milano. La foto ha partecipat­o a «Scatti per Bene», asta benefica di fotografia d’autore, alla Triennale di Milano

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