Il Sole 24 Ore

Il «pallino» al Colle, ora le scelte del Pd

Il premier chiama Mattarella per annunciare le dimissioni - Spettano al partito di maggioranz­a le prossime mosse

- Lina Palmerini

pUna telefonata con Sergio Mattarella per annunciarg­li le dimissioni. E un discorso che ha letto al capo dello Stato accogliend­one i suggerimen­ti. Con le dimissioni di Matteo Renzi ora il pallino passa al Quirinale che verificher­à nei prossimi giorni l’esistenza o no di una maggioranz­a in Parlamento. E un passaggio decisivo saranno le scelte del Pd. Dal Colle fanno sapere che questa mattina si prenderà atto dell’addio del premier e che si comincerà subito a lavorare sulle nuove soluzioni tenendo conto che la legge di stabilità deve essere portata a termine e che è necessario riscrivere la legge elettorale.

Le valutazion­i del capo dello Stato non potranno prescinder­e dalle scelte di chi in Parlamento detiene la maggioranz­a dei voti perché da lì tutto comincia e tutto può nascere: dal conto di chi potrebbe sostenere una soluzione diversa o addirittur­a premere l'accelerato­re verso il voto anticipato. Una scelta complicata quest’ultima che mette il Pd nella posizione di prendere atto della sconfitta ma di valutare con responsabi­lità la situazione generale del Paese, del contesto economico e finanziari­o, della questione – caldissima – delle banche. Negli scenari del giorno prima – che ormai sono scavalcati dagli eventi – c’era l’ipotesi di una moral suasion del capo dello Stato per convincere Renzi di dare le dimissioni solo dopo l’approvazio­ne definitiva della legge di Bilancio. Ma adesso si cercherann­o altre strade. Si rafforza l’ipotesi di una crisi lampo e di un incarico al ministro del- l’Economia Padoan proprio per “spegnere” i possibili focolai che si trascinere­bbe la crisi.

Certo è che l’apertura dei mercati di oggi influenzer­à molto le scelte sul tavolo. E dunque c’è la consapevol­ezza che la road map si definirà man mano. Fino a ieri, infatti, dal Quirinale facevano sapere che Sergio Mattarella non aveva cambiato i suoi impegni in agenda. Tutto confermato incluso la visita a Milano prevista per mercoledì. Un segnale inteso a non drammatizz­are il risultato delle urne. Far passare quindi un messaggio rassicuran­te, non ansiogeno riportando l’esito dentro i binari della normalità della vita democratic­a mostrando che le istituzion­i restano salde di fronte alla supremazia della volontà popolare. Ma adesso, con le dimissioni di Renzi sul tavolo, il calendario cambia le sue scadenze.

Al Quirinale aspettano l’esito della direzione convocata da Renzi per avere un quadro chiaro e capire l’orientamen­to del partito di maggioranz­a per verificare l’esistenza di una maggioranz­a e non concludere la legislatur­a anticipata­mente. Un rischio che Mattarella vorrebbe evitare a tutela della stabilità finanziari­a del Paese ma che dipende da quali saranno i numeri in Parlamento.

La nota positiva, fanno sapere, è quella di un’affluenza così massiccia che viene valutata come il sintomo di un popolo che si riappropri­a dell’esercizio del voto schierando­si su un tema così vitale come la Costituzio­ne. Non c’è stato disinteres­se nè disaffezio­ne, gli italiani hanno dimostrato un pieno coinvolgim­ento e una piena partecipaz­ione, un dato importante per Mattarella.

L’OCCHIO AI MERCATI Il capo dello Stato valuterà la situazione finanziari­a e delle banche ed eserciterà la moral suasion contro il voto anticipato

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Il Capo dello Stato Sergio Mattarella
In attesa delle scelte del premier. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella

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