Per le banche un super martedì di consigli sul test dei mercati
UniCredit, Intesa, le ex popolari: domani i cda
pVentiquatt’ore per capire quale sarà, esattamente, la reazione dei mercati. E poi subito la prima analisi in consiglio, per valutare le ricadute sulle tante partite aperte. È così che domani, quasi in contemporanea, si terranno tutti i cda delle principali banche italiane.
Chi non può farne a meno è il Monte dei Paschi, visto che domani il board dovrà prendere atto dei segnali raccolti oggi dagli advisor (si veda l’articolo qui sopra) e decidere di conseguenza. Ma anche per UniCredit la posta in palio non è indifferente: tra una settimana esatta, volutamente dopo il referendum, verrà approvato il nuovo piano industriale con relativo aumento probabilmente a doppia cifra, dunque domani si deciderà come calibrare tempi e numeri. Tra le banche d’affari non si esclude che in base alla reazione del mercato Piazza Gae Aulenti possa far slittare l’aumento rispetto alla finestra attualmente ipotizzata di febbraio-marzo, ma non è detto; difficile ci si allontani dalla cifra dei 13 miliardi che sembra emergere dai rumor, ma il voto di ieri e la reazione dei mercati potrebbero incidere sulle condizioni (cioè il prezzo) a cui la banca si offrirà a soci vecchi e nuovi, e dun- que sulle modalità della manovra.
Anche Intesa Sanpaolo domani riunisce i consiglieri. Qui il clima è diverso, tanto è vero che il principale timore della banca è quello di nuovi paracadute di sistema, cioè a carico delle banche sane: al riguardo, già in estate - in occasione dell’ultimo assegno staccato per il braccio volontario del Fondo interbancario - il cda però aveva approvato una delibera di stop loss, con cui delegava il ceo Carlo Messina a non sottoscrivere ulteriori operazioni di salvataggio. Tipo quella, obbligatoria, che ha visto coinvolte le quattro good banks: tre stanno per finire a Ubi (Banca Marche, Etruria e CariChieti), non si prevedono novità a breve ma un cenno sicuramente si farà anche nei due consigli in agenda per domani. D’altronde per Ubi ma anche per tutte le altre ex popolari, c’è un tema in più visto lo stop alla riforma di venerdì del Consiglio di Stato: gli argomenti dunque non mancheranno a Verona e in Piazza Meda, al cda del Banco e al cda di Bpm, e neanche a Modena, dove Bper aveva già convocato da tempo un comitato esecutivo.