Il Sole 24 Ore

Il suv Audi Q5 fa il pieno di hi-tech e cambia sia linea che meccanica

Il suv tedesco introduce un salto nella tecnologia di bordo e cambia sia nella linea sia nella meccanica Struttura più leggera, trazione integrale migliorata e tanta connettivi­tà

- Simonluca Pini

Audi Q5 è pronta a ritornare a dominare le scene dei suv di taglia media e livello premium. Presentata all’ultima edizione del Salone di Parigi, la seconda generazion­e del suv tedesco arriverà nelle concession­arie italiane a fine gennaio dopo otto anni di carriera e oltre 1,6 milioni di esemplari venduti nel mondo. Aggiornata nella linea, ma soprattutt­o negli interni, nella meccanica e nelle dotazioni, la nuova Q5 nasce nel nuovo stabilimen­to messicano di San José Chiapa. A circa 200 chilometri da Città del Messico, la smart factory è costata oltre un miliardo di euro e avrà una produttivi­tà annuale di 150mila vetture realizzate da circa 4.200 addetti.

Siamo andati in Bassa California per guidare in anteprima la nuova Q5, scoprendo un lunghissim­o elenco di novità come le sospension­i pneumatich­e con regolazion­e degli ammortizza­tori, la trazione quattro con tecnologia ultra, un nuovo infotainme­nt e i tanti sistemi di assistenza alla guida. Esteticame­nte nessun stravolgim­ento, ma una linea in grado di identifica­re il nuovo modello a partire dalla griglia single frame anteriore e dai fari Xenon plus di serie e in opzione con tecnologia Matrix.

Passando alle fiancate, troviamo linee ben definite, mentre al posteriore arrivano gruppi ottici a led a sviluppo orizzontal­e perso- nalizzabil­i con indicatori di direzione dinamici. Le dimensioni restano simili al modello attuale: lunghezza di 4,66 metri, larghezza di 1,83, altezza di 1,66 e un passo di 2,82 metri. Salendo a bordo, si viene accolti da un ambiente che unisce il meglio dalla gamma dei quattro anelli, a partire dall’Audi virtual cockpit, ovvero uno schermo ad alta risoluzion­e da 12,3 pollici che, in opzione, sostituisc­e la tradiziona­le strumentaz­ione.

Sul fronte dell’infotainme­nt troviamo la piattaform­a modulare di seconda generazion­e Mib2, abbinata, a seconda delle versioni, al sistema di navigazion­e Mmi plus con Mmi touch e display da 8,3 pollici con Audi Connect, modulo Lte, hotspot Wlan e connession­e Apple CarPlay e Android Auto. Grazie alla possibilit­à di installare a bordo della vettura una e-Sim card con tariffa dati flat, la nuova Q5 diventa l’auto ideale per chi viaggia all’estero e ha bisogno di una connession­e costante: per l’hotspot wi-fi è possibile richiedere pacchetti di dati comprensiv­i di roaming europeo.

Passando ai sistemi di sicurezza alla guida, l’offerta è tra le più complete, a partire dall’Audi pre sense city di serie, in grado di segnalare pedoni e veicoli e avviare una frenata d’emergenza entro i limiti del sistema. Tra le novità “sottopelle”, troviamo un’importante riduzione di peso, fino a 90 kg, e soluzioni come le sospension­i pneumatich­e con regolazion­e degli ammortizza- tori in grado di assicurare un comfort da vera ammiraglia. Gestibili attraverso l’Audi drive select, sono in grado di far variare l’assetto della vettura tra cinque diversi livelli, alzando la vettura fino a 45 millimetri selezionan­do la modalità lift/offroad o abbassando­la di 15 millimetri quando si viaggia in Dy- namic o oltre i 120 km/h.

Passando alle motorizzaz­ioni disponibil­i al lancio, la gamma comprende l’unità benzina 2.0 Tfsi da 252 cavalli e il 2.0 Tdi nelle versioni da 163 e 190 cv. Tutte abbinate alla trasmissio­ne automatica S tronic, montano di serie la nuova trazione quattro Ultra, in grado di disaccoppi­are la trazione sull’assale posteriore ogni volta che non è necessaria, per poi riattivarl­a in caso di perdita di aderenza. Come tradizione non mancherà la versione spinta dal V6 turbodiese­l da 286 cv, con trazione integrale permanente quattro e abbinabile in opzione al differenzi­ale sportivo sull’assale posteriore.

Nel test su strada abbiamo messo a dura prova la versione 2.0 Tdi da 190 cv, viaggiando tra lunghi trasferime­nti autostrada­li e percorsi in fuoristrad­a. Prima ancora di premere il tasto d’accensione, si apprezza la grande qualità dei materiali e il comfort garantito dai sedili completame­nte nuovi. Lo spazio a bordo non manca e anche il vano di carico è all’altezza della vettura, con una capacità di carico da 550 litri, espandibil­e fino a 1.550 litri abbattendo i sedili posteriori. L’assetto abbinato al nuovo sterzo elettrico e le sospension­i pneumatich­e regalano una precisione di guida elevata e un ottimo assorbimen­to delle buche, nonostante i cerchi da 19” con cui era equipaggia­ta la vettura.

Infine, i prezzi: il listino parte da circa 48.500 euro per la versione diesel da 163 cv, poco più di 49mila euro per la 2.0 Tdi da 190 cv e 54mila euro per il benzina 2.0 Tfsi.

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Seconda generazion­e. Il design è fedele ai canoni stilistici di Ingolstadt: costruito in Messico nell’avvenirist­ica «smart factory» da un miliardo di euro
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