LA PA PUÒ CONCEDERE IL BAR CON DIVIETO DI SLOT MACHINE
Un Comune intende attivare una procedura per la concessione del bar nel parco comunale, inibendo al gestore/concessionario aggiudicatario la possibilità di allocare slot machine e apparecchi simili. Emerge però qualche dubbio di legittimità di un bando/disciplinare che preveda un tale divieto. Si chiede un parere dell’esperto.
G.L.M. – ALBUZZANO
Occorre premettere che la concessione è un atto amministrativo posto in essere dalla pubblica amministrazione (Pa) nell’esercizio di una sua funzione amministrativa. Si tratta di un atto autoritativo che produce effetti nei confronti del destinatario anche contro la sua volontà, in quanto manifestazione unilaterale della Pa. Nel caso in esame, si è in presenza di una concessione traslativa, posto che è trasferito al destinatario del provvedimento un diritto soggettivo (bene patrimoniale o demaniale) di cui la Pa è titolare, ma che la medesima non intende esercitare direttamente, pur rimanendone titolare. In tale prospettiva, quindi, la Pa può stabilire, nel provvedimento di concessione, l’obbligo di non “allocare” slot machine o apparecchi similari nel bar sito nel parco comunale. Tuttavia, in forza della legge 241/1990 (e successive integrazioni e modificazioni), il provvedimento in esame de- v’essere motivato indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione. Nella fattispecie, si devono illustrare i motivi di ordine etico contro i danni prodotti dalla ludopatia. Per completezza di informazione, si fa osservare che, anche se si volesse considerare il rapporto da porre in essere di tipo convenzionale, nulla osterebbe al fatto che nel capitolato speciale d’appalto e nello schema di contratto fosse inserito l’obbligo citato, proprio perché si tratterebbe di un rapporto sinallagmatico.
A cura di Mario Maceroni