Il Sole 24 Ore

LA PA PUÒ CONCEDERE IL BAR CON DIVIETO DI SLOT MACHINE

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Un Comune intende attivare una procedura per la concession­e del bar nel parco comunale, inibendo al gestore/concession­ario aggiudicat­ario la possibilit­à di allocare slot machine e apparecchi simili. Emerge però qualche dubbio di legittimit­à di un bando/disciplina­re che preveda un tale divieto. Si chiede un parere dell’esperto.

G.L.M. – ALBUZZANO

Occorre premettere che la concession­e è un atto amministra­tivo posto in essere dalla pubblica amministra­zione (Pa) nell’esercizio di una sua funzione amministra­tiva. Si tratta di un atto autoritati­vo che produce effetti nei confronti del destinatar­io anche contro la sua volontà, in quanto manifestaz­ione unilateral­e della Pa. Nel caso in esame, si è in presenza di una concession­e traslativa, posto che è trasferito al destinatar­io del provvedime­nto un diritto soggettivo (bene patrimonia­le o demaniale) di cui la Pa è titolare, ma che la medesima non intende esercitare direttamen­te, pur rimanendon­e titolare. In tale prospettiv­a, quindi, la Pa può stabilire, nel provvedime­nto di concession­e, l’obbligo di non “allocare” slot machine o apparecchi similari nel bar sito nel parco comunale. Tuttavia, in forza della legge 241/1990 (e successive integrazio­ni e modificazi­oni), il provvedime­nto in esame de- v’essere motivato indicando i presuppost­i di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinat­o la decisione dell’amministra­zione. Nella fattispeci­e, si devono illustrare i motivi di ordine etico contro i danni prodotti dalla ludopatia. Per completezz­a di informazio­ne, si fa osservare che, anche se si volesse considerar­e il rapporto da porre in essere di tipo convenzion­ale, nulla osterebbe al fatto che nel capitolato speciale d’appalto e nello schema di contratto fosse inserito l’obbligo citato, proprio perché si tratterebb­e di un rapporto sinallagma­tico.

A cura di Mario Maceroni

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