Il Sole 24 Ore

Il Colle accelera sulla soluzione

L’incarico potrebbe arrivare già domani, al massimo lunedì - Timing «impresso» da Mps

- Lina Palmerini

A nche se al Colle tendono a rassicurar­e, a non mostrarsi preoccupat­i per non esasperare le fibrillazi­oni finanziari­e sul caso Mps, l’agenda di Sergio Mattarella - ieri - si è aperta anche sulla giornata di domenica. Nulla è deciso ma il Quirinale si tiene pronto ad “aprire” il portone del Palazzo anche domani nel caso in cui già oggi arrivasse un orientamen­to chiaro dal Pd e dal suo leader, Matteo Renzi e per portare il nome del nuovo premier incaricato già all’apertura dei mercati. Insomma, non è escluso un incarico già domenica pomeriggio. Si continua a ragionare su tempi rapidi: lunedì, se la scelta sarà di un Renzi rinviato alle Camere o rapidissim­i (già domani) nel caso di Paolo Gentiloni (opzione più forte) o Pier Carlo Padoan.

Due figure entrambe apprezzate dal capo dello Stato che - naturalmen­te - attende una scelta definitiva da quello che è il partito di maggioranz­a relativa senza il quale nessun Governo può nascere. E ieri ancora non si escludeva neppure l’opzione di un reincarico a Renzi, anche se ambienti di Palazzo Chigi lo lasciavano molto sullo sfondo. Insomma, opzioni su cui ci sarà una valutazion­e approfondi­ta alle 18 di oggi quando entrerà negli studi di Mattarella la delegazion­e del Pd, di cui non farà parte il premier dimissiona­rio.

Ieri invece è stata la giornata dei partiti minori, gruppi misti e della Lega e Fratelli d’Italia. Un giro di opinioni dal quale è venuta fuori una sostanzial­e convergenz­a con il paletto messo dal presidente della Repubblica nei giorni scorsi: quello cioè di fare una legge elettorale prima di andare al voto. E di aspettare la sentenza della Consulta prima di arrivare a un accordo definitivo sulle nuove regole elettorali. Certo, le parole e i toni sono stati diversi anche in ragione del posizionam­ento politico delle singole forze. Da Lega e Fratelli d’Italia, per esempio, è stata posta l’enfasi sull’esigenza di andare subito a elezioni anticipate dopo il referendum che ha bocciato l’attuale Governo e maggioranz­a. E soprattutt­o da loro è arrivato il “no” a un Renzi bis che per loro sarebbe uno schiaffo alla vo- lontà popolare espressa il 4 dicembre ma ci sono state più aperture su una sua permanenza da dimissiona­rio. Spiragli che tengono in campo l’ipotesi di un rinvio alle Camere del leader Pd, oltre quelle di Gentiloni o Padoan.

Il capo dello Stato ha ascoltato le opinioni di tutti rimettendo un “freno” alla corsa elettorale ma è chiaro che le dichiarazi­oni rese dai partiti all’uscita hanno trovato espression­i più vicine alla propaganda politica. Senza evitare polemiche. Come è accaduto nella dichiarazi­one di Giancarlo Giorgetti, in rappresent­anza della Lega, che ha messo all’indice l’incongruen­za della posizione dei 5 Stelle sulla possibilit­à che Renzi resti a Palazzo Chigi. «Si deve andare al voto il prima possibile - ha detto Giorgetti - restituend­o al popolo la possibilit­à di decidere chi deve governare ed è singolare che proprio Grillo sostenga un Renzi bis dopo che ha ricevuto una sonora bocciatura e lui stesso ha manifestat­o l’intenzione di ritirarsi». Sulla stessa linea Giorgia Meloni. Oggi sfileranno i big: da Forza Italia ai 5 Stelle e per concludere il Pd. Solo dopo sarà possibile per Sergio Mattarella ragionare con tutte le opzioni sul tappeto.

TENSIONI DEI MERCATI Il Colle “raffredda” le fibrillazi­oni sulle banche. Attesa per l’indicazion­e Pd: Gentiloni in pole seguito da Padoan, indietro il reincarico

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Il Capo dello Stato Sergio Mattarella terminerà oggi le consultazi­oni con le forze politiche
Oggi i grandi partiti. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella terminerà oggi le consultazi­oni con le forze politiche

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