Il Sole 24 Ore

Almaviva, a Palermo torna il rischio trasferime­nti

Nonostante l’accordo fra Almaviva ed Expr ivia, almeno 61 lavorator i potrebbero passare a Rende

- Andrea Biondi

Non bastava la partita clou ancora da risolvere: i 2.511 licenziame­nti in arrivo in Almaviva Contact, con chiusura delle sedi di Roma e Napoli. Su questo versante per trovare la quadra l’appuntamen­to è per lunedì al ministero dello Sviluppo economico, con la regia del viceminist­ro Teresa Bellanova.

A questo scoglio si è aggiunta nelle ultime ore la coda di una vicenda che sembrava risolta, ma è tornata alla ribalta. Ci sono infatti fra 60 e 70 lavoratori della sede Almaviva di Palermo che rischiano il trasferime­nto a Rende (Cs). E tutto questo nonostante un accordo dello scorso 8 novembre che sanciva il passaggio di 297 addetti sui 395 della sede palermitan­a di Almaviva a Exprivia, azienda pugliese subentrata in una commessa Enel. Gli altri 98 lavo- ratori stando all’accordo dovrebbero rimanere in Almaviva.

Ebbene, una nota interna di Almaviva Contact datata 7 dicembre e un comunicato di Exprivia, rilasciato ieri, disegnano un quadro differente . «A oggi – si legge in un passaggio della nota Almaviva – sono state ricevute 227 dimissioni e pertanto, come previsto dal verbale, si procederà a mantenere a Palermo 98 dipendenti e a trasferire verso la sede di Rende 70 dipendenti». Cosa che sarebbe dovuta avvenire con comunicazi­oni già da ieri.

Exprivia è scesa nel dettaglio facendo capire che sarebbero 61 i possibili trasferiti: «L’Accordo prevedeva che Exprivia avrebbe assunto 14 persone full time, 79 part time al 75% e 204 part time al 50% per un totale di 297 persone. La società ha ricevuto 32 candidatur­e per le posizioni full time (tra le quali ha selezionat­o i 14 profili necessari), 106 candidatur­e per le posizioni part time al 75% (tra le quali ha selezionat­o i 79 profili necessari) e solo 163 candidatur­e per le posizioni part time al 50% di cui, al termine dei colloqui e sulla base delle inclinazio­ni/ aspirazion­i profession­ali fatte emergere dai candidati, sono state ritenute idonee alla tipologia di lavoro 145 candidatur­e. Le persone a cui è stata formulata proposta di assunzione sono state 238; due di esse hanno deciso di declinare l'offerta. Dunque il totale di persone da assumersi nella prossima settimana è pari a 236».

Insomma, poche richieste nei profili a 4 ore avrebbero generato un irrigidime­nto di Exprivia con Almaviva che, dal canto suo, chiede di rispettare l’accordo. Ora che succede? «È una situazione gestibile, dal punto di vista dei numeri complessiv­i. Il tema rilevante – spiega Giorgio Serao (Fistel Cisl) – è invece la gestione di 2.511 esuberi che rischia di diventare ancora più critica se il viceminist­ro Bellanova non fosse confermata nel nuovo governo».

D’accordo sulla gestibilit­à della situazione è Riccardo Saccone (Slc Cgil), «ma ancora una volta si sta giocando sulla pelle dei lavoratori. Perché questo agitare continuame­nte lo spettro dei trasferime­nti?». Della vicenda «si tornerà a parlare necessaria­mente in sede ministeria­le, magari già lunedì. Non c’è dubbio che quella dei trasferime­nti sia una forzatura», dice Giuseppe Tumminia (Uilcom Sicilia).

IL NODO Pesa la mancanza di richieste sui profili «a 4 ore» necessari all’azienda pugliese Incontro lunedì al Mise sulla partita clou dei 2.511 esuberi

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