Il Sole 24 Ore

Etichetta super trasparent­e per il latte Uht

Scatta l’obbligo di indicare l’or igine della mater ia pr ima anche per i formaggi, esclusi quelli Dop e Igp già tracciati

- Annamaria Capparelli

Dopo il via libera a metà ottobre dalla Ue, è stato firmato ieri dai ministri delle Politiche agricole, Martina, e dello Sviluppo economico, Calenda, il decreto che introduce in etichetta l'indicazion­e dell'origine della materia prima per il latte Uht (per quello fresco è in vigore da 10 anni) e i formaggi (esclusi Dop e Igp già tracciati). La firma segue il parere positivo delle Commission­i Agricoltur­a della Camera e del Senato e l'intesa in Conferenza Stato Regioni. Latte e derivati dovranno obbligator­iamente riportare in etichetta l'indicazion­e del Paese di mungitura e di quello dove sono avvenuti condiziona­mento o trasformaz­ione. Dovrà essere precisato se il latte pro- viene da paesi della Ue e il luogo dove è stato trasformat­o. «Paesi non Ue» è la dicitura per i prodotti trasformat­i fuori dall'Unione.

L’etichetta super trasparent­e è stata negli ultimi anni il cavallo di battaglia della Coldiretti ed è diventato un tema caldissimo in quest’ultimo anno, sull’onda della pesante crisi che ha colpito il settore lattiero caseario europeo. Oltre a una serie di misure varate dalla Commission­e europea, la Francia e l’Italia hanno puntato anche sulla tutela della qualità e valorizzaz­ione del prodot- to nazionale, presentand­o così a Bruxelles la richiesta per una etichetta che indicasse la provenienz­a della materia prima.

Dopo l’approvazio­ne ottenuta da Parigi, è stata la volta dell’Italia che aveva presnetato la richiesta con qualche mese di ritardo. E ieri il percorso si è chiuso con la firma del decreto. Ma le polemiche non sono del tutto sopite. Per Federalime­ntare la nuova indicazion­e rischia di creare confusione trai consumator­i italiani poichè l’obbligo non vale per i prodotti lattiero-caseari di altri paesi europei. La linea di Federalime­ntare è stata sempre chiara: bene l’etichetta trasparent­e, ma le regole devono essere uguali per tutti i paesi europei e i requisiti gli stessi per tutti i produttori, altrimenti non si garantisco­no i consumator­i.

Di tutt’altro tenore la reazione della Coldiretti. «Con l'etichettat­ura di origine - ha commentato il presidente Roberto Moncalvo - si dice finalmente basta all'inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazi­one su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle fatte con latte o addirittur­a cagliate provenient­i dall'estero».

LA REAZIONE Federalime­ntare: se le regole non sono uguali per tutti i paesi Ue si rischia di creare confusione tra i consumator­i italiani

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