L’sms avvisa del rimborso ma il vaglia postale piace ancora
Su 2.400 contribuenti coinvolti più di mille non hanno comunicato il proprio Iban
In quasi la metà dei casi, finora l’sms sui rimborsi inviato dall’agenzia delle Entrate ai contribuenti è stato più di un semplice avviso: su 2.400 messaggi di testo inviati, infatti, 1.037 hanno riguardato casi in cui il rimborso è stato erogato tramite vaglia postale. Questo significa, in pratica, che è il contribuente a doverlo ritirare. Da semplice notifica l’sms si tra- sforma, in questi casi, in un promemoria che aiuta i cittadini a ricordarsi di pianificare una visita agli sportelli delle Poste per ritirare il vaglia.
Negli altri 1.373 casi, invece, il rimborso è stato accreditato sul conto corrente del contribuente e l’sms serve solo per avvisarlo di controllare che l’operazione sia andata a buon fine.
La scelta tra vaglia e Iban spetta al contribuente: è lui che - al momento dell’iscrizione al servizio di avvisi via sms - può scegliere la modalità di accredito preferita.
A giudicare dai numeri, quasi la metà dei destinatari dei rimborsi allertati negli ultimi giorni ha preferito non comunicare all’agenzia delle Entrate l’Iban relativo al proprio conto corrente, scegliendo di affidarsi al vaglia postale.
Il servizio è attivo da fine ottobre e sono 400mila al momento i cittadini che hanno aderito, fornendo il proprio numero di cellulare nell’area riservata dei servizi online dell’agenzia delle Entrate. L’adesione consente di ricevere promemoria sulle scadenze e tenere sotto controllo l’arrivo di un rimborso.
I primi sms sono stati inviati a novembre ai cittadini che devono al Fisco delle somme Irpef per redditi a tassazione separata e non avevano ricevuto la relativa comunicazione e da coloro che devono versare ogni anno l’imposta di registro per un contratto di l ocazione e rischiano di dimenticare le scadenze successive.
Il 18 novembre e il 1° dicembre, i nvece, sono stati trasmessi i messaggi relativi ai rimborsi fiscali.
Nei prossimi giorni saranno inviati gli sms per ricordare la scadenza dell’imposta di registro annuale sui contratti di locazione, da pagare «entro 30 giorni dall’inizio della nuova annualità per il pagamento».
Il servizio di avvisi via sms non è l’unica novità sul fron- te delle comunicazioni tra ammisistrazione fiscale e contribuenti: anche Equitalia sta investendo sulle nuove tecnologie con la app Equiclick, che da ieri funziona anche tramite lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale che permette ai cittadini di dialogare con la Pa.
Con la app di Equitalia è possibile controllare dal tablet o dallo smartphone la propria situazione, pagare cartelle e avvisi, sospendere la riscossione e trovare lo sportello più vicino. Inoltre è possibile ottenere la rateizzazione del proprio debito per importi fino a 60mila euro.
IN LISTA D’ATTESA Finora 400mila adesioni al nuovo servizio: già in corso di spedizione le informazioni sulle scadenze da rispettare