Salvaguardia per 30.700 persone
La legge di Bilancio dà il via all’ottava salvaguardia per determinate categorie di lavoratori penalizzati dalla riforma previdenziale di fine 2011. Vengono messi a disposizione altri 30.700 posti, che si aggiungono ai 172.466 già previsti in precedenza. Il totale arriva però a 167.795 perché contestualmente vengono cancellati 35.371 posti delle sette salvaguardie che non sono stati utilizzati. Di fatto, anche a fronte di questa aggiunta, i posti complessivi diminuiscono e si riduce anche il costo dell’operazione: da 11,4 miliardi di euro si passa a 10,8. Sostanzialmente questo intervento, che vale 1,68 miliardi, viene finanziato con i risparmi realizzati finora relativamente a provvedimenti analoghi.
L’ottava salvaguardia in pratica allunga di 1-2 anni il tempo utile per maturare la decorrenza della pensione in base ai requisiti in vigore fino al 2011. In alcuni casi si arriva fino a inizio 2019, sette anni dopo la riforma. Sono previsti: 1 11.000 posti per lavoratori in mobilità o trattamento speciale edile cessati dall'attività entro il 2014 che maturano la decorrenza entro 36 mesi dalla fine dell'ammortizzatore sociale anche tramite versamento di contributi volontari fuori tempo massimo; 1 9.200 contributori volontari autorizzati al versamento prima del 4 dicembre 2011 con almeno un contributo volontario al 6 dicembre 2011 che maturano la decorrenza non oltre il 6 gennaio 2019; 1 1.200 contributori volontari autorizzati prima del 4 dicembre 2011, con almeno un contributo da lavoro tra il 2007 e il 2013, e senza un posto a tempo indeterminato al 30 novembre 2013 che maturano la decorrenza non oltre il 6 gennaio 2018; 1 7.800 esodati entro il 2012 o licenziati tra il 2007 e il 2011 che raggiungono la pensione entro il 6 gennaio 2019; 1 700 lavoratori in congedo nel 2011 per assistere figli con grave disabilità (pensione non oltre il 6 gennaio 2019); 1 800 lavoratori a tempo determinato, anche in somministrazione, che hanno concluso il contratto tra il 2007 e il 2011 e non hanno trovato un impiego a tempo indeterminato (pensione non oltre il 6 gennaio 2018).
Per accedere alla salvaguardia gli interessati dovranno presentare domanda, secondo le procedure già utilizzate negli interventi precedenti, entro il 2 marzo. L’Inps dovrà monitorare l’andamento delle richieste, pubblicare i relativi dati sul suo sito internet ed eventualmente non accettare le domande qualora si arrivi all’esaurimento dei fondi disponibili. Eventualità piuttosto remota, tenuto conto di quanto avvenuto finora: con l’eccezione della prima salvaguardia, per le altre i posti disponibili si sono rilevati sempre superiori alle domande accettate, soprattutto per determinate categorie di lavoratori. Tenuto conto che, come sottolineato dall’Ufficio parlamentare di bilancio, l’ottava salvaguardia, l’Ape sociale e le nuove regole per i lavoratori precoci si rivolgono a platee di lavoratori parzialmente coincidenti, c’è il rischio che anche questa volta restino molti posti inutilizzati.
TERMINI POSTICIPATI Per maturare la pensione con le regole ante 2012 c’è tempo fino all’inizio del 2018-2019