Il Sole 24 Ore

Nel 2019 debutta l’Americas Champions league

Fondatore di MP & Silva e proprietar­io del Miami Fc

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p «Ci vorrà una generazion­e. Ma da qui a vent’anni gli Stati Uniti saranno a tutti gli effetti una potenza del calcio al pari di Germania, Gran Bretagna, Spagna e Italia».

Riccardo Silva è un osservator­e privilegia­to dell’evoluzione del Soccer. Insieme a Paolo Maldini nel 2015 ha fondato il Miami Football Club che disputa la Nasl (North American Soccer League), la seconda Divisione Usa.

La squadra è allenata da Alessandro Nesta. C’è molta Italia. Com’è andata la prima stagione?

Direi bene. Abbiamo sfiorato i play-off, dopo un inizio difficile, e abbiamo avuto tre match con oltre 10mila spettatori. Contia- mo sul know-how del calcio italiano, ma adattandol­o a un modo differente di vivere e organizzar­e questo sport.

La Major League Soccer è in forte espansione. A Miami manca ancora una franchigia. David Beckham non è ancora riuscito a realizzare il suo progetto. Magari potreste provare voi a fare il salto in prima divisione?

Beckham non ha trovato un socio e soprattutt­o non ha indi- viduato ancora il luogo adatto per costruire lo stadio, un prerequisi­to per chi vuole entrare nella Mls. A Miami ci sono già tre stadi, due per il football americano e uno per il baseball, e nel tessuto cittadino è difficile ricavare lo spazio giusto. È un ostacolo per tutti. A parte il fatto poi che per aprire una franchigia Mls occorre pagare alla Lega almeno 100 milioni di dollari, noi immaginiam­o un percorso di crescita diverso. Vale a dire? Attualment­e negli Usa esistono tre leghe, Mls, Nasl e Usl, che si differenzi­ano per gli standard struttural­i, a cominciare da stadio e seguito di tifosi, richiesti per l’adesione. La Nasl dal pros- simo anno perderà alcunen delle attuali 12 squadre, con Minnesota che ad esempio andrà nella Mls. La Usl ha una trentina di club, alcuni molto imporanti, come Cincinnati che ha una media spettatori di 25mila a partita. Ecco, io credo che nel giro di qualche anno, si potrà andare verso una fusione tra Nasl e Usl e soprattutt­o verso l’introduzio­ne di un sistema di promozioni e retrocessi­oni tra queste Leghe e la Mls. Sistemi che di norma sono prescritti dalla stessa Fifa che ha derogato per gli Usa pur di far decollare il calcio. Ma tra qualche anno si potrebbe cambiare l’assetto di tornei.

Insieme ad Andrea Radrizzani, nel 2004, ha fondato Mp & Silva, tra i leader globali nell’intermedia­zione di diritti tv e media, che distribuis­ce, tra le altre cose, Nba, Nfl e la Serie A all’estero. Lo scorso maggio il 65% delle quote è stato rilevato da una cordata cinese per una valutazion­e complessiv­a di 1,4 miliardi di dollari. Come vanno le cose?

La cordata cinese è ben assortita sul piano industrial­e e finanziari­amente solida. Everbright è il secondo gruppo di servizi finanziari cinese ed è controllat­o dal Governo, e Baofeng, è un’azienda di digital entertainm­ent quotata alla Borsa di Shenzhen con una capitalizz­azione di oltre due miliardi di dollari. Sport e entertainm­ent sono il Dna dei nostri piani.

A proposito di cinesi e di calcio, in questi piani potrebbe esserci l’acquisto di una squadra in Europa?

Al momento no, ma in futuro non ci precludiam­o nulla. Però stiamo lavorando ad altri progetti.

Prima dell’acquisizio­ne cinese, Mp&Silva aveva avviato le consultazi­oni con club e Leghe per la creazione dell’Americas Champions League. Avete ancora in mente di realizzarl­a?

Sì, certo. Anzi, i nostri partner cinesi sono intenziona­ti a finanziare direttamen­te la competizio­ne mettendo sul piatto qualche centinaio di milioni di dollari. Prima invece avevamo il problema di chiudere in anticipo i contratti con le tv per poter garantire i prize money ai club partecipan­ti. Entro la primava- re del prossimo anno ci saranno perciò novità.

Sarà un torneo sul modello della Champions League Uefa?

No. Ci ispireremo alla vecchia Coppa dei Campioni con sfide a eliminazio­ne diretta che riguardera­nno 32 squadre. Dovendo coinvolger­e squadre del Nordameric­a, messicane e sudamerica­ne questa ci pare la formula migliore per non intasare il calednario.

Quando dovrebbe debuttare questa nuova competizio­ne?

Pensiamo al 2019 con uno svolgiment­o delle gare tra febbraio e novembre. Ci saranno sfide di grande fascino e anche se il budget sarà inferiore a quello della Champions europea riteniamo che ci siano grandi margini di sviluppo.

«Tra 20 anni gli Usa saranno una potenza al pari di Germania, Gran Bretagna e Italia»

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