Il Sole 24 Ore

«Una grande alleanza» anticorruz­ione

Il capo dello Stato chiama all’impegno istituzion­i, cittadini, imprese, politica: «Senza timidezze»

- D.St.

«Senza equivoci e timidezze»: così va combattuta la corruzione, «che inquina le fondamenta del vivere civile». Lo ha scritto ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio per la Giornata mondiale contro la corruzione, istituita dall’Onu nel 2003 per accrescere l’attenzione delle istituzion­i e sensibiliz­zare i cittadini di ogni parte della Terra sulle conseguenz­e di un problema «catastrofi­co», soprattutt­o (ma non solo) dal punto di vista economico.

Occorre una «grande alleanza», dice Mattarella. Serve a sviluppare ulteriorme­nte gli «anticorpi» necessari a sconfigger­e la cor- ruzione. E nessuno può chiamarsi fuori: istituzion­i, politica, cittadini, organizzaz­ioni economiche e sociali.

«Legalità e trasparenz­a, proprie dello Stato democratic­o, sono profondame­nte ferite da condotte di abuso e arricchime­nto indebito che inquinano i meccanismi di accesso alle opportunit­à e di distribuzi­one delle risorse dettati dalla legge», creando così «opacità» e «ineguaglia­nze», fonti della «sfiducia dei cittadini nelle regole della comunità e nella politica».

Secondo Transparen­cy Internatio­nal, l’Italia è il sessantadu­esimo Paese al mondo per corruzione percepita, con ben il 52% delle grandi opere considerat­e infrastrut­ture strategich­e nel 2015 sotto inchiesta per corruzione.

L’Onu calcola che ogni anno la corruzione sottrae 3.600 miliardi di dollari all’economia globale, 1.000 miliardi in tangenti e 2.600 miliardi in appropriaz­ioni illecite: oltre il 5% del Pil globale.

Nel suo messaggio, il Capo dello Stato sottolinea che la diffusione della corruzione «rallenta lo sviluppo economico» ed è tanto più pericolosa in una «fase di generale crisi sociale», come quella attuale, generando sfiducia anche negli investitor­i internazio­nali.

«Prezioso» è, dunque, il lavoro di chi è impegnato nella prevenzion­e e nella repression­e di questo crimine, che va peraltro contrastat­o «in tutti gli strati della società», coltivando anzitutto l’integri- tà, la responsabi­lità e la profession­alità».

Quanto agli «attori politici», devono anche essere «consapevol­i» che la corruzione in quell’ambito è più grave «perché nell’impegno politico si assume un duplice dovere di onestà per sé e per i cittadini che si rappresent­ano».

Di qui l’invito a fare della Giornata mondiale anticorruz­ione un’occasione per «riflettere» sulla necessità «che le istituzion­i, per prime, si impegnino nella promozione di scelte coerenti».

Solo vivendo «autenticam­ente» il proprio ruolo si può rafforzare lo Stato di diritto e diffondere una «reale cultura di legalità e partecipaz­ione».

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