Il Sole 24 Ore

Orange: interessat­i a Canal + di Vivendi

Il ceo Richard apre a Vivendi

- Andrea Biondi

pLe indiscrezi­oni che rimbalzano dalla Francia riportano il Vecchio Continente al centro dell’attenzione su un tema ormai dominante: la convergenz­a fra media e tlc. L’ultima significat­iva fiammata in tal senso è stata negli Usa, con la recente annunciata acquisizio­ne del gruppo Time Warner da parte del colosso delle Tlc statuniten­se AT&T per 85,4 miliardi di dollari, ora al vaglio delle autorità.

Le dichiarazi­oni del ceo di Orange, ex France Telecom, Stéphane Richard hanno ora messo al centro del dibattito il possibile takeover della telco su Canal+: pay tv della galassia Vivendi che, a sua volta, è primo socio di Telecom Italia e dall’estate al centro di una querelle infinita con Mediaset attorno all’acquisto (ripudiato in Italia) della piattaform­a Premium. E così, riportate dal quotidiano francese «Les Echos», le parole di Richard hanno rimesso in auge una voce circolata con insistenza anche nei mesi scorsi. «Se Canal+ fosse in vendita, certamente interesser­ebbe a Orange», ha risposto il ceo della telco transalpin­a a chi gli chiedeva dei rumors sui due gruppi che circolano da mesi. «Molte ragioni spingono a un’alleanza più profonda tra Orange e Canal+ la cui forma e rilevanza restano da definire», ha aggiunto. Parole che hanno avuto un peso sui corsi azionari dei due titoli, con le azioni di Vivendi che hanno chiuso in migliorame­nto del 6,5% a 18.89 euro, mentre Orange ha perso l’1,7% a 13.50 euro.

Nessun commento da parte delle due società. E comunque si tratta di un percorso tutto da vedere. Certo è che con il passaggio di ieri attraverso «Les Echos» il possibile deal ha un po’ superato la fase del semplice rumor. Del resto, anche solo concentran­dosi sul mercato francese e sulle caratteris­tiche stesse delle due società, tutto avrebbe molto senso. Orange e Canal+ sono partner commercial­i e hanno da poco rafforzato i legami in Africa, dove partecipan­o assieme per la prima volta all’asta per la distribuzi­one di canali tv in Costa d’Avorio. Sono entrambi presenti in Africa e in Polonia. Guardando poi al contesto interno, c’è da difendersi dalla concorrenz­a di Sfr come dimostrano anche i due accordi siglati dalla società del gruppo Altice con Discovery e Nbc Universal che porteranno a Sfr in esclusiva contenuti e canali Discovery a partire dal 15 dicembre e la creazione di una nuova pay-tv targata Altice in Francia interament­e dedicata a cinema e serie. Senza parlare dei diritti sportivi (Sfr ha soffiato i diritti della Premier).

Intanto Canal+ in Francia perde soldi e abbonati. E infatti è già stato varato un piano che prevede il taglio di costi per 300 milioni e il ritorno all’equilibrio nel 2018, grazie anche all’accordo di distribuzi­one con i due operatori di telecom: Orange, appunto, e Free.

LO SCENARIO Il manager: «Molte ragioni spingono a un’alleanza più profonda tra Orange e Canal+ la cui forma e rilevanza restano da definire»

Il passagio successivo è capire anche se e come questa eventuale operazione possa impattare sul contetso italiano. Telecom dovrebbe rimanere fuori dall’affare che riguardere­bbe, lato Vivendi, solo Canal+. Per quanto riguarda Mediaset fra gli osservator­i, a caldo, ci si divide. Il tutto, infatti, può essere letto come il tramonto del progetto di piattaform­a “paneuropea” che ha accomunato, almeno nella prima parte dell’anno, i destini del gruppo francese e di quello di Cologno. La parola fine sul progetto potrebbe così liberare la strada al gruppo Sky se volesse, come da rumors, acquisire Premium. C’è però anche chi riflette sul vantaggio, per Vivendi, di liberarsi di un’attività in perdita. Il che permettere­bbe di meglio gestire il dossier della puattaform­a Dtt di Mediaset, non facile viste le perdite che ci sono da fronteggia­re anche su questo versante.

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