Il Sole 24 Ore

«Informazio­ni utili per i risparmiat­ori»

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Il Codice di autodiscip­lina ha previsto a partire dal 1999 la pubblicazi­one delle informazio­ni sulla governance, proprio i n funzione della loro utilità per il mercato. Occorre ricordare che fino a venti anni fa queste informazio­ni erano tendenzial­mente non pubbliche. Ora vengono riconosciu­te come i mportanti per le decisioni di investimen­to sia dei soggetti istituzion­ali che dei risparmiat­ori retail. Il Rapporto Assonime può aiutare a individuar­e gli elementi più rilevanti.

In base alle vostre analisi, un risparmiat­ore che voglia capire se una società funziona bene, a cosa dovrebbe guardare?

Innanzitut­to direi la board evaluation . Questa indica come i consigli di amministra­zione svolgono l’attività di autovaluta­zione, per capire l’efficacia del proprio funzioname­nto, il ruolo di comitati in- terni al board e il contributo dei singoli amministra­tori. Si tratta di un momento fondamenta­le in cui tutti i meccanismi, anche quelli di garanzia, vengono verificati.

La composizio­ne del board è un altro tema a cui avete prestato attenzione...

Il tema degli orientamen­ti rispetto alla composizio­ne ottimale del board è importante. Si tratta di capire quali sono le profession­alità che servono per la gestione della società. Un’indicazion­e sia in termini qualitativ­i che quantitati­vi da parte del board uscente, in base alla valutazion­e della propria esperienza, può essere molto utile per la composizio­ne della guida successiva della società.

La board evaluation è un momento di passaggio nella vita delle società, ma ci sono altri passaggi importanti...

Certo. Nella relazione mettiamo l’accento sui piani di succession­e. Ovvero come le imprese preparano le succession­i del management, sia quelle previste che quelle impreviste. Una mancata predisposi­zione di questa fase di passaggio espone le imprese a maggiori rischi e rende l’azienda più debole nella contrattaz­ione.

La relazione che situazione mostra su questi punti?

Sulla board evaluation c’è una buona risposta ormai delle società, visto che si arriva all’ 80 per cento di casi in cui viene effettuata. In un terzo dei casi anche con l’aiuto di consulenti esterni, circostanz­a che testimonia una maggiore solidità del processo. Quanto agli orientamen­ti sulla composizio­ne ottimale del board, si registrano ancora solo in un terzo delle società.

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