Consob, piano strategico da dettagliare
Sul sito della Consob si trova uno scarno documento intitolato Piano Strategico 2016-2018. Più che un piano un documento di intenti. E gli intenti sono quelli di favorire la diversificazione del sistema finanziario nazionale, per una crescita sostenibile del mercato dei capitali, e di tutelare gli investitori, promuovendo scelte di investimento consapevoli e riducendo il rischio di pratiche lesive. Obiettivi ovviamente condivisibili e la cui sintetica articolazione si può spiegare anche sulla base del fatto che in tanti altri documenti dell’autorità di vigilanza si parla di questi punti e la descrizione sintetica del Piano, in fondo resta sufficientemente comprensibile. Meno chiara è invece come si intende «Implementare un assetto organizzativo coerente con il mutevole contesto», che è il terzo obiettivo indicato. Anche perché si parla di una «necessaria una revisione della struttura organizzativa dell’Istituto». La carta che si intende calare è quella della «semplificazione della struttura gerarchica». Cosa voglia dire non è specificato. Si spiega poi che si vuole promuovere “un’accentuata responsabilizzazione del personale”, cosa più che auspicabile anche alla luce della sentenza (di cui parliamo a pagina 21) della Cassazione sulla responsabilità dei funzionarie, degli esperti e dei commissari Consob. E inoltre si dice che si vogliono acquisire nuove risorse dal punto di vista del personale, che andranno formate, «incentivando adeguatamente il raggiungimento di obiettivi chiari e misurabili», generando così « accountability e un miglioramento della cultura istituzionale interna». Poi viene sottolineata la necessità di investimenti in information tecnology, per permettere a Consob di sfruttare la mole di informazioni esistenti sui mercati per svolgere i propri compiti. Ovviamente tutte cose apprezzabili. Un piano richiederebbe però qualche numero e qualche precisazione in più.