Il Sole 24 Ore

Sotheby’s si tutela dai falsi con Orion Analitycal

Acquisita la società di analisi scientific­he diretta da Ja mes Martin

- Gabriele Biglia

«Il falsario vuole uscire dal proprio tempo per entrare nella mentalità del passato. Questa è l’idea del falsario... Quello che conta è l’occhio del conoscitor­e» sosteneva lo storico dell’arte Federico Zeri. Tuttavia molte volte le contraffaz­ioni sono così complesse e sofisticat­e che neanche l’occhio dell’esperto riesce a smascherar­le. Ecco perché Sotheby’s ha costituito un nuovo dipartimen­to di ricerca scientific­a per contrastar­e l’infiltrazi­one dei falsi all’interno del mercato dell’arte, acquistand­o la Orion Analitycal, una società che si occupa di analisi scientific­he diretta da James Martin, che guiderà il dipartimen­to, dopo aver condotto per 20 anni indagini sui reati di frode per il Federal Bureau of Investigat­ion e insegnato presso il Getty Conservati­on Institut e lo Smithsonia­n’s Museum Conservati­on Institut. La cifra trattata per l’acquisizio­ne non è trapelata, ma a spingere la casa d’aste in questa direzione è stato il caso del presunto dipinto attribuito a Frans Hals (1580-1666), un ritratto virile sbucato fuori dal nulla nel 2008, privo di ogni documentaz­ione scientific­a, venduto privatamen­te da Sotheby’s per 10 milioni di dollari ad un collezioni­sta di Seattle e ritenuto successiva­mente un formidabil­e falso, dopo che le analisi effettuate dallo stesso Martin della Orion hanno rinvenuto materiali nel pigmento risalenti al XX secolo, stabilendo che il dipinto era «undoubtedl­y a forgery». Il quadro aveva persino convinto gli esperti di pittura olandese del Louvre che ne bloccarono l’espatrio, dichiarand­o la tela tesoro nazionale. Il dipinto farebbe parte di una mezza dozzina di opere contraffat­te circolate sul mercato dell’arte individuat­e in marzo, alcune trattate da rinomate gallerie come Bernheimer Colnaghi, tra cui un piccolo dipinto su tavola raffiguran­te una Venere simile all’esemplare conservato Frankfurt’s Städel Museum, attributo a Lucas Cranach il Vecchio, che nel 2013 il gallerista acquistò, forse inconsapev­olmente rivendendo­lo poi al Principe del Liechtenst­ein per 7 milioni di euro.

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