Il Sole 24 Ore

Alleggerim­enti a favore del BTp

- di Francesco Paglianisi

Dopo aver superato le mille incertezze generate dalle quattro scadenze politiche: referendum inglese, elezioni Usa, referendum italiano ed elezioni austriache, il mercato obbligazio­nario ora si trova al rush finale. Mancano poche sedute a fine anno ed è probabile che il generale movimento di ricopertur­a e ritorno alla propension­e al rischio, come testimonia­to dalle accelerazi­oni al rialzo del Mib40, continui. È questo che ha causato la tensione sul Bund. L’asset tedesco, da sempre considerat­o un bene rifugio nelle fasi più tempestose, è stato venduto a favore del BTp, che ha stretto velocement­e lo spread, da quota 192 a quota 158, come da aspettativ­e. Un movimento che probabilme­nte non è finito, il nuovo

target potrebbe essere quota 120- 140. Occorre tenere presente che l’avversione al rischio ha caratteriz­zato il periodo, fra aprile e novembre 2016 e le ultime settimane di dicembre potrebbero rivedere ancora acquisti sia sul BTp, che ha un primo target fra quota 1,6 e 1,75% di rendimento sia sul CcT, che rispetto al livello dello spread BTpBund, ha uno spazio di salita di due punti. In questo contesto il Bund potrebbe rompere la forte resistenza posta a quota 0,35% e riposizion­arsi nella fascia 0,4-0,7%, ma se la Bce continuerà a comprare è difficile che sul future obbligazio­nario tedesco non ritornino gli acquisti. Su questo più che a un movimento sul modello T-note, dopo le elezioni è passato da 1,7 a 2,45%, si può ipotizzare un prolungato trading range.

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