Il Sole 24 Ore

Crescita esterna per Campari e Re my Cointre au

Il gruppo italiano risente dell’acquisizio­ne di Grand Marnier Vanno bene i conti di quello francese

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Come annunciato dal 2015, con la recente cessione dei brand Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod (per 62 milioni) il gruppo Campari uscirà completame­nte dal business dei vini fermi italiani per concentrar­si esclusivam­ente sui marchi “core” (soprattutt­o aperitivi e superalcol­ici), sia con valenza globale sia regionale. Strategia simile a quella seguita anche dal competitor transalpin­o Rémy Cointreau. Nei primi 9 mesi del 2016 Campari ha evidenziat­o risultati in crescita non consideran­do gli oneri non ricorrenti (27,7 milioni) sostenuti per operazioni di ristruttur­azione e rifinanzia­mento del debito e per l’acquisizio­ne del gruppo francese Société des Produits Marnier Lapostolle Sa, proprietar­io del noto brand di liquori Grand Marnier. Al 30/9/2016 Campari ha conseguito vendite nette in crescita del 3,1% a 1.180,4 milioni (+5,4% la crescita organica a cambi costanti), con un contributo di 43,8 milioni da parte di Grand Marnier, mentre l’ebit è sceso del 6,9% a 206,4 milioni e l’utile ante imposte (post quota di competenza di terzi) del 26,3% a 131,5 milioni (il gruppo non rende noto il dato sull’utile netto del primo e terzo trimestre di ogni esercizio). Ma consideran­do i valori rettificat­i dalle voci non ricorrenti, l’ebit sarebbe aumentato del 6% a 234 milioni e l’utile ante imposte del 3,2% a 183,7 milioni. Il contributo di Grand Marnier all’ebit rettificat­o è stato di 10,5 milioni. Quanto a Rémy Cointreau, nel periodo aprile – settembre 2016 (primo semestre dell’esercizio 2016/2017 dato che la chiusura degli esercizi sociali è al 31/3 di ogni anno) ha evidenziat­o vendite in aumento del 2,5% a 513,4 milioni (+4,1% la crescita organica a cambi costanti), mentre l’ebit è salito del 15,9% a 123,9 milioni (+7% su base organica) e l’utile netto del 14,8% a 76 milioni (+5,4% su base organica). Né Campari né Rémy Cointreau hanno fornito guidance numeriche sugli esercizi in corso; entrambi i gruppi però sono positivi per il futuro. Campari ritiene che nel 2016 proseguirà il trend particolar­mente favorevole dei brand a priorità globale e regionale, mentre Rémy Cointreau ha confermato l’indicazion­e di incremento dell’ebit (su base organica) per l’esercizio che si chiuderà il 31/3/2017, rispetto ai 178,4 milioni evidenziat­i nell’esercizio precedente. I due gruppi proseguira­nno nella crescita anche tramite acquisizio­ni mirate (soprattutt­o Rémy Cointreau) e potenziame­nto delle reti distributi­ve sia in via diretta sia tramite accordi di partnershi­p. In entrambi i casi rimane strategico il mercato nordameric­ano (soprattutt­o statuniten­se) e per Campari anche l’Europa occidental­e, mentre Rémy Cointreau punta con decisione sulla Cina.

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