Tassi e Borse
Tra i settori più reattivi industriali e consumi ciclici
L’inflazione rialza la testa ma soprattutto i tassi tornano a salire. Sembra essere questo la scenario con il quale nei prossimi mesi chi gestisce scelte di investimento dovrà confrontarsi.
Secondo Angelo Meda, responsabile azionario Banor Sim, mentre è decisamente difficile capire se nei prossimi mesi prevaranno forze deflattive o inflattive, più probabile è un rialzo dei tassi reali. «La ragione è ovvia — spiega il gestore — i tassi reali sono ai minimi storici da troppo tempo ed è probabile un rialzo non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa. Anche se si tratta di un contesto di là da venire».
Quale l’effetto sui mercati azionari? Ma soprattutto quali i settori favoriti e quelli più penalizzati? In generale un aumento dei tassi è negativo per i mercati azionari e per tutte le società molto indebitate, in particolare per chi ha molto debito a tasso variabile. Alcune blue chip (Eni, Enel, Telecom eccetera) hanno un livello di debito molto alto ma grazie a scadenze lunghe per loro l’impatto di un rialzo dei tassi potrebbe essere diluito.
«Con un rialzo dei tassi — aggiunge Meda — le banche ne beneficiano, così come gli assicurativi perché soprattutto sulle polizze Vita possono garantire ai clienti più alti rendimenti ma anche caricare commissioni più alte sui con- tratti. Al contrario le utilities regolate sono le società che subiscono maggiormente un rialzo dei tassi » .
Debito e aumento dei tassi è certamente un legame pericoloso per le aziende ma va analizzato caso per caso e in modo diverso sui diversi settori. «Il fattore debito da solo è limitativo — spiega Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti Asset Management Sim —. Prendiamo ad esempio i bancari, sono indubbiamente tra le società più esposte. Tuttavia, potrebbero essere colpiti meno perché al momento le banche si possono finanziarie grazie all’effetto Bce a costo praticamente nullo. E credo che nel medio termine la politica monetaria della Bce continuerà a facitare il settore bancario. Se invece guardiamo le utilities sono anche loro aziende molto indebitate in termini assoluto. Ma si deve valutare caso per caso quanto è sostenibile l’indebitamento in ogni singola realtà.
Per esempio, un’azienda come Enel che ha un elevato flusso di cassa può sostenere un alto indebitamento. Inoltre, la preoccupazione dei tassi alti potrebbe essere risolvibile con un modello di business in grado di ribaltare sugli utenti finali i costi». Secondo l’esperto anche per le aziende del settore telecom un aumento dei tassi può essere molto pericoloso perché non solo sono molto indebitate ma sono anche condannate a fare forti investimenti per continuare ad essere competitive sul mercato.
Secondo l’esperto tra i settori meglio messi in prospettiva ci sono i consumi ciclici e gli industriali perché potrebbero essere quelle più veloci nell’adattare il modello di business alla nuova realtà dei tassi. «Tuttavia queste considerazioni sono valide pensando ai risultati di bilancio di una società. Ma attenzione — conclude Allegri — legare i risultati di performance di un titolo solo a un ciclo di sviluppo macro economico (comel’aumento possibile dell’inflazione) è molto limitativo nella selezione dei titoli».
Come ricordano in molti però, i mercato azionario non lavora solo sui dati di bilanci ma sulle aspettative di crescita o meno delle diverse società. Insomma sono tante le variabili da considerare quando si valutano un’azienda e i corsi di Borsa.