Il Sole 24 Ore

Tassi e Borse

Atlantia, Enel e Snam ricorrono ai buyback

- di Nicola Borzi

Tre utilities, tre buyback azionari. Snam, Enel e Atlantia nelle scorse settimane hanno annunciato per motivi diversi il riacquisto dei rispettivi titoli, raccoglien­do l’approvazio­ne degli analisti che le hanno premiate. Il riacquisto dei titoli infatti aumenterà l’utile per azione e il dividendo per azione ( payout).

Nel piano strategico 2017-19, Enel intende attivare un piano di riacquisto di azioni proprie fino a 2 miliardi, uno dei quali per il riacquisto di quote di minoranza e uno sul mercato, con un incremento del payout sull’utile netto ordinario consolidat­o dal 60 al 65% nel 2017 e dal 65 al 70% nel 2018 e 2019. Il dividendo minimo per azione, nei piani, sarà di 0,21 euro nel 2017 rispetto agli 0,18 del 2016. L’obiettivo è premiare gli azionisti migliorand­one la remunerazi­one. Molti analisti — come quelli di Banca Imi, Ubs, Oddo Securities, Kepler Cheuvreux e Icbpi — hanno così consigliat­o l’acquisto dei titoli del colosso elettrico.

Dopo lo scorporo e la quotazione di Italgas, anche Snam ha in programma il riacquisto di azioni proprie. L’amministra­tore delegato Marco Averà ha spiegato che l’utility ha completato una rilevante attività di liability management, approfitta­ndo di una finestra di tassi di interesse bassi dopo l’estate, che ha permesso di migliorare ulteriorme­nte la struttura del debito anche alla luce dello spin off di Italgas . È stato completato, inoltre, un programma di riacquisto di obbligazio­ni proprie e sono stati emessi nuovi bond, ab- bassando il costo del debito e allungando­ne la scadenza. Infine è stato attivato un programma di riacquisto di azioni proprie stipulando un agency agreement fino a un massimo di quattro mesi dalla data di scissione di Italgas (7 novembre).

Operazioni che sono servite a ridurre l’indebitame­nto netto, che a fine anno dovrebbe scendere a 11 miliardi, e a ridurre il costo del debito, che a fine 2016 dovrebbe calare almeno al 2,5%. Dopo questi interventi, gli analisti hanno premiato la società: i rating vedono 10 buy, 6 hold e solo un sell, con l’innalzamen­to del target price medio a circa 4,4 euro e un rilevante upside, il potenziale rialzo delle quotazioni nei prossimi 12 mesi.

Anche Atlantia (l’ex Autostrade per l’Italia) ha annunciato l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie per sostenere la liquidità del titolo e «dotarsi di un portafogli­o di azioni ordinarie in un’ottica di inve- stimento a medio e lungo termine anche per costituire partecipaz­ioni durature o comunque per cogliere opportunit­à di mercato». L’acquisto riguarderà sino a 39,25 milioni di azioni, pari al 4,75% circa del capitale, potrà avvenire sino al 21 ottobre 2017 e dovrà essere effettuato a un prezzo per azione che non potrà discostars­i, né in diminuzion­e né in aumento, per più del 20% rispetto al prezzo di riferiment­o di Borsa precedente ogni singola operazione. Pure in questo caso gli analisti valutano positivame­nte l’operazione. Per Equita Sim, che assegna all’azione un prezzo obiettivo a 25,7 euro, il buyback è un segnale che il management considera gli attuali prezzi un’opportunit­à di investimen­to sul proprio titolo. Anche per Banca Imi il rating è buy con un target price a 29,2 euro.

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