Il Sole 24 Ore

L’ipotesi di intervento pubblico senza decreto

- di Isabella Bufacchi

Nuovi scenari nell’operazione Mps, che consiste nella cessione di un portafogli­o di Npl con valore di 27,7 miliardi e la creazione di una good bank con aumento di capitale di 5 miliardi.

pN on c’è solo il Montepasch­i e il Decreto sulle banche, atteso per i prossimi giorni come primo atto del nuovo Governo (sempre che non si ritenga opportuno anticipare, nel qual caso toccherebb­e all’esecutivo uscente) coglie l'occasione per trovare una via d’uscita complessiv­a per i casi aperti.

Servirà anche per sanare alcune debolezze dei regolament­i attuativi di Bankitalia che sono state sospese dal Consiglio di Stato e che sono state segnalate poi per una valutazion­e della Corte Costituzio­nale.

L’idea su cui hanno lavorato i tecnici del Tesoro è di rafforzare ogni anello della catena con l’immissione di nuovo denaro pubblico in misura inversamen­te proporzion­ale al re- perimento di risorse private aggiuntive prendendo atto che gli istituti di credito italiani non in difficoltà hanno già dato sostegno al Fondo Interbanca­rio (attraverso un Fondo di risoluzion­e) per la sistemazio­ne temporanea di alcune banche locali in crisi.

Con l’obiettivo di aiutare il sistema e i privati coinvolti (nel fondo privato Atlante sono confluite anche fondazioni, assicurazi­oni e Cdp)il Decreto messo a punto in questi giorni parte da Montepasch­i per ampliarsi alla quattro banche risolte nel novembre del 2015, alle casse di Cesena e Rimini permettend­o ad Atlante di concentrar­e i suoi sforzi sulle due banche controllat­e Veneto Banca e Popolare di Vicenza, destinare ad aggregarsi rapidament­e in una sola banca veneta.

Quali saranno gli strumenti? Una strada, che va ad aggiungers­i agli interventi diretti a garanzia degli aumenti di capitale, è l’estensione del Dta (deferred tax asset, più sempliceme­nte imposte anticipate)che si trasforman­o automatica­mente in crediti di imposta in caso di perdite di bilancio o fiscali.

Il meccanismo era stato introdotto nel 2010 e potenziato con il decreto salva-Italia di Monti a fine 2011 voleva assicurare, attraverso questa trasformaz­ione, una patrimoni a lizzaz ione sufficient­e a scongiurar­e, in presenza di perdite, eventuali ricapitali­zzazioni.

Un primo tentativo di utilizzo ”strategico” dell’agevolazio­ne fiscale ha dovuto passare al vagliuo della Ue che tiene d’occhio forme di aiuti di Stato. Le banche italiane sostengono che sarebbe necessario ampliare invece dell’utilizzo delle Dta trasformat­e in crediti di imposta proprio per favorire riassetti e aggregazio­ni.

Nela panorama bancario si è conclusa la lunga marcia di autoriform­a delle Bcc e si stanno chiudendo i mesi utili per la trasformaz­ione in Spa delle banche popolari con un attivo superiore agli otto miliardi.

Ma il Decreto è chiamato a intervenir­e proprio sulle banche cooperativ­e per sanare l’incertezza sul percorso di trasformaz­ione societaria. Come è noto il Consiglio di Stato ha sospeso, rinviando il tema alla Consulta, parte del regolament­o di Bankitalia, attuativo della di riforma delle popolari. Due istituti (Popolare di Bari e Popolare di Sondrio hanno per il momento mantenuto l’appuntamen­to assemblear­e con i soci (rispettiva­mente il 27 e il 17 dicembre) e hanno chiesto di sapere se e come le assemblee straordina­rie debbano tenersi ugualmente. L’associazio­ne di categoria, Assopopola­ri, ha chiesto il rinvio per permettere un chiariment­o ai consigli e ai soci.

Restano dubbi - ripresi anche dal Consiglio di Stato - sul diritto delle banche di limitare e annullare il pagamento del diritto di recesso ai soci che non hanno approvato la trasformaz­ione in Spa. Il Decreto - secondo le ultime indicazion­i - si concentrer­à sulla proroga della scadenza del 27 dicembre entro la quale la trasformaz­ione dovrebbe essere conclusa.

Lo slittament­o previsto è di alcuni mesi, almeno fino a tutto aprile.

NEL TESTO Ampliament­o dell’utilizzo delle Dta (imposte anticipate), più termpo per la trasformaz­ione in Spa delle Popolari Bari e Sondrio

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