Il Sole 24 Ore

L’urgenza di dare certezze al mercato

- di Alessandro Graziani

Il caso Mps va risolto in tempi rapidi. Il rimpallo di responsabi­lità tra banca, Authority italiane ed europee non ha portato ad alcuna soluzione. E lunedì i mercati riaprono.

Dopo il crollo del 10% delle quotazioni in Borsa di venerdì scorso, e un week end che sembra non portare soluzioni definitive neanche a valle del cda di oggi pomeriggio, domani Mps riaprirà gli sportelli e gli investitor­i azionari e obbligazio­nari si troveranno di nuovo alle prese con la speculazio­ne, che venerdì scorso ha colpito anche buona parte del settore bancario italiano. I tentativi di rivitalizz­are il cosiddetto piano JP Morgan, ovvero il progetto di ricapitali­zzazione da 5 miliardi con capitali privati, sembrano ormai difficili da portare avanti, se non per «comprare» altro tempo in attesa che il nuovo Governo entri in carica e vari l’atteso decreto per la garanzia statale dell’aumento di capitale della banca.

Si vedrà nelle prossime ore se davvero esiste ancora una piccola possibilit­à tecnica di portare avanti un’operazione «privata» che, come termine ultimo, avrebbe dovuto partire domani. La sensazione del rimpallo di responsabi­lità a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni sembrerebb­e escluderlo. Le banche del consorzio di garanzia guidato da JP Morgan sono pronte a ritirarsi, ma attendono che la Vigilanza europea formalizzi per iscritto il no a un rinvio di 20 giorni (scaricando la responsabi­lità sulla Bce). Nel frattempo, si fa trapelare che il piano potrebbe riprendere quota se Consob autorizzas­se la riapertura della conversion­e dei bond alla clientela retail. E Consob replica che la decisione, e la relativa richiesta, deve arrivare dal board di Mps. Board di Mps che, forse anche nella riunione di oggi, non potrà formalment­e arrendersi al tentativo in extremis di un piano privato non avendo ancora ricevuto la formale risposta da Bce sul mancato rinvio (che arriverà entro mercoledì).

Inesorabil­mente, il salvataggi­o del Monte sta scivolando verso l’intervento pubblico che Bankitalia aveva già proposto a giugno. Il compito toccherà come primo atto al nuovo Governo e non sarà indolore per i 40mila risparmiat­ori che detengono obbligazio­ni retail. La priorità, a questo punto, è però di togliere quanto prima Mps e il sistema bancario italiano dalle morse della speculazio­ne di Borsa.

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