L’urgenza di dare certezze al mercato
Il caso Mps va risolto in tempi rapidi. Il rimpallo di responsabilità tra banca, Authority italiane ed europee non ha portato ad alcuna soluzione. E lunedì i mercati riaprono.
Dopo il crollo del 10% delle quotazioni in Borsa di venerdì scorso, e un week end che sembra non portare soluzioni definitive neanche a valle del cda di oggi pomeriggio, domani Mps riaprirà gli sportelli e gli investitori azionari e obbligazionari si troveranno di nuovo alle prese con la speculazione, che venerdì scorso ha colpito anche buona parte del settore bancario italiano. I tentativi di rivitalizzare il cosiddetto piano JP Morgan, ovvero il progetto di ricapitalizzazione da 5 miliardi con capitali privati, sembrano ormai difficili da portare avanti, se non per «comprare» altro tempo in attesa che il nuovo Governo entri in carica e vari l’atteso decreto per la garanzia statale dell’aumento di capitale della banca.
Si vedrà nelle prossime ore se davvero esiste ancora una piccola possibilità tecnica di portare avanti un’operazione «privata» che, come termine ultimo, avrebbe dovuto partire domani. La sensazione del rimpallo di responsabilità a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni sembrerebbe escluderlo. Le banche del consorzio di garanzia guidato da JP Morgan sono pronte a ritirarsi, ma attendono che la Vigilanza europea formalizzi per iscritto il no a un rinvio di 20 giorni (scaricando la responsabilità sulla Bce). Nel frattempo, si fa trapelare che il piano potrebbe riprendere quota se Consob autorizzasse la riapertura della conversione dei bond alla clientela retail. E Consob replica che la decisione, e la relativa richiesta, deve arrivare dal board di Mps. Board di Mps che, forse anche nella riunione di oggi, non potrà formalmente arrendersi al tentativo in extremis di un piano privato non avendo ancora ricevuto la formale risposta da Bce sul mancato rinvio (che arriverà entro mercoledì).
Inesorabilmente, il salvataggio del Monte sta scivolando verso l’intervento pubblico che Bankitalia aveva già proposto a giugno. Il compito toccherà come primo atto al nuovo Governo e non sarà indolore per i 40mila risparmiatori che detengono obbligazioni retail. La priorità, a questo punto, è però di togliere quanto prima Mps e il sistema bancario italiano dalle morse della speculazione di Borsa.