Il Sole 24 Ore

Allo studio un’ipotesi di primo intervento senza decreto legge

- di Isabella Bufacchi @isa_bufacchi isabella.bufacchi@ilsole24or­e.com

Con tempistich­e che vanno riviste e con la ncessità di trovare soluzioni alternativ­e, estendendo la gamma delle ipotesi sul tavolo. Così in aggiunta al decreto legge, che è uno strumento “pesante” nei tempi e nei contenuti, i tecnici che studiano tutte le variabili in campo stanno consideran­do anche l’opportunit­à di poter ricorrere a un provvedime­nto “snello”, nel momento in cui servisse un impegno del Tesoro a i ntervenire con l’acquisto di strumenti di capitale della banca o con un’iniezione di fondi propri.

In base all'art. 32(4)(iii) della direttiva BRRD, in presenza di certe condizioni, lo Stato può sottoscriv­ere strumenti computabil­i nei fondi propri emessi da una banca (“iniezione di fondi propri”) o, comunque, procedere all'”acquisto di strumenti di capitale” della banca stessa senza che ciò comporti la necessità di considerar­e la banca in dissesto o a rischio di dissesto e, quindi, potenzialm­ente assoggetta­bile a risoluzion­e (bail-in e/o burden sharing), come di regola dovrebbe accadere quando una banca riceve risorse pubbliche. Proprio in virtù dell’esistenza di questo impianto della BRRD già in vigore, e recepito in pieno dalla normativa italiana, il Tesoro potrebbe e dovrebbe essere in grado di varare alla svelta un provvedime­nto diverso dal decreto legge che si limiti a confermare la capacità e la volontà dello Stato italiano di intervenir­e nell’aumento di capitale del Monte, nell’ambito della direttiva e delle norme europee esistenti: senza mettere nero su bianco l’importo dell’impegno che sarebbe poi blindato in un decreto legge con approvazio­ne in Parlamento.

L’operazione Montepasch­i è finita in un limbo: è in attesa di tre eventi (1) la comunicazi­one formale della Bce sulla proroga o meno della scadenza ultima del 31 dicembre 2016; 2) la formazione del governo ; 3) la conferma dell’impegno degli investitor­i internazio­nali sottoscrit­tori nel consorzio dell’aumento di capitale sul mercato). In questo contesto, tutti gli scenari sono possibili, fermo restando che lo scenario di base è quello di portare avanti un’operazione di mercato. Stando a fonti bene informate, questa è l’ipotesi numero uno sulla quale ancora ieri si lavorava, con l’intenzione di lavorarci anche oggi. L’operazione è tuttavia in costante evoluzione, e gli scenari possono cambiare di ora in ora. In questo contesto, i tecnici stanno valutando la possibilit­à di utilizzare uno strumento con tempi e contenuti meno “pesanti” rispetto a quelli del decreto legge per utilizzare la rete di sicurezza finalizzat­a a un aiuto di Stato di supporto finanziari­o straordina­rio in assenza di dissesto e di risoluzion­e.

La Bce, come temono i più, potrebbe comunicare

L’IPOTESI «SNELLA» Possibile azione anche senza legge se fosse in linea con la Brrd e non comportass­e immediato intervento patrimonia­le

formalment­e all’inizio della prossima settimana (tra lunedì pomeriggio e mercoledì mattina) di aver respinto la richiesta di proroga dell’aumento di capitale, imponendo come data ultima per l’operazione il 31 dicembre. Verso fine anno, i libri degli investitor­i chiudono e soprattutt­o quest’anno (alla luce di Brexit, l’elezione inaspettat­a di Trump, la turbolenza politica italiana post-referendum e il QE allungato ma alleggerit­o dalla Bce) la voglia di mettere fine all’annata è tanta. Il 2017 si presenta già ricco di incognite: elezioni in Germania, Francia, Olanda e fors’anche Italia con chissà quale legge elettorale. Il contesto per lanciare sul mercato l’aumento di capitale del Monte è dunque difficile ed è complicato ulteriorme­nte dalla vicende italiane, contestual­e alla formazione di un governo che richiede passaggi e tappe obbligati. Per questo, con l’obiettivo di rispettare i tempi imposti dalla Bce e di evitare di compromett­ere il futuro della Banca e garantire il buon esito dell’aumento di capitale, con o senza il Tesoro, un provvedime­nto più snello di un decreto legge, se attuabile e conforme a tutte le regole italiane ed europee, sarà messo nel cassetto. Pronto all’uso in caso di n necessità.

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