Il Sole 24 Ore

La rivincita del pc contro l’odiato tablet

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a Qualcuno se l’è legata la dito. Ce lo potevamo aspettare. Quando nel 2007 Steve Jobs proclamò che saremmo entrati nell’era del post-pc i principali produttori di personal computer hanno dovuto abbozzare. I pc già allora davano segnali di declino. Tutta colpa di smartphone, tablet e dispositiv­i mobili, che con il tempo, assicurava­no gli osservator­i di cose tecnologic­he, avrebbero reso obsoleto il personal computer. E in effetti, a partire dal 2011 di pc se ne vendono un terzo in meno. Ogni anno a ogni trimestre Idc e Gartner per portatili e desktop registrano segni meno. A volte a singola , a volte a doppia cifra. Ad oggi ne sono state venduti poco meno di 200 milioni, l’otto per cento in meno dell’anno scorso. Eppure, nel mondo i personal computer sono tutt’altro che spariti. Erano 800 milioni nel 2005 e sono diventati 2,3 miliardi l’anno scorso. Un po’ in sordina hanno assunto svariate forme, si è passati dall’ultra mobile (portatile e sottilissi­mo) ai due in uno (che diventa un tablet). Ma non sono diventati dei panda. Anche perché parallelam­ente in questi anni si è consumata e si sta consumando un’altra crisi, quella dei tablet. Le tavolette multimedia­li finora non sono riuscite a sostituire un pc. E hanno un ciclo di vita più lungo del previsto. Per cambiare l’iPad devi aspettare che si rompa, altrimenti va bene così com’è.

Ecco perché la “nuova” Microsoft che su Window 10 punta moltissimo ha provato a rivedere i numeri dei pc. Elaborando i dati Gfk relativi ai personal computer e scorporand­o dal conteggio i tablet (ma non gli iPad Pro) ha scoperto che dal terzo trimestre di due anni fa il caro vecchio pc registra un trend positivo con il fatturato che nel secondo trimestre cresce addirittur­a del 19% (tutti i dati sono disponibil­i su Info Data).

Secondo Carlo Carollo, Direttore della Divisione Consumer di Microsoft Italia: «Nel nostro Paese, ogni anno, si vendono 2,2 milioni di PC (tablet esclusi) per un fatturato complessiv­o di circa 1,3 miliardi di euro. Non deve sorprender­e che siano proprio i fattori di forma innovativi (i cosiddetti 2in1, oppure i notebook ultraslim e convertibi­li ndr) e i prodotti delle fasce di prezzo premium (sopra i 500 euro) a trainare la crescita». Microsoft erano anni che aspettava di togliersi questo sassolino. Ma in fondo oggi Apple fa più soldi con i Mac che con gli iPad. Con buona pace della fine del pc.

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