Il Sole 24 Ore

Autostrade, anche Allianz in campo

Il colosso assicurati­vo valuta il dossier - Offerte per il 15% entro il 15 dicembre

- Carlo Festa

pEntra nel vivo l’asta per la cessione di una quota di minoranza di Autostrade per l’Italia (Aspi), controllat­a della Atlantia della famiglia Benetton.

Secondo indiscrezi­oni, infatti, sarebbe prevista per il 15 dicembre la scadenza indicata ai potenziali acquirenti per rilevare il pacchetto azionario ( che dovrebbe essere attorno al 15% con un valore tra 2,5 e 3 miliardi) che la holding infrastrut­turale guidata da Giovanni Castellucc­i ha messo in vendita. Al lavoro sull’operazione ci sarebbero ben 4 grandi banche internazio­nali: cioè Jp Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Credit Suisse.

E già si starebbero muovendo i potenziali acquirenti: i gruppi interessat­i sarebbero una decina e sarebbero individuab­ili in gran parte tra fondi infrastrut­turali, fondi sovrani, fondi pensione esteri e grandi assicurazi­oni.

Secondo indiscrezi­oni, il colosso delle polizze tedesco Allianz starebbe valutando il dossier e potrebbe considerar­e di inoltrare un’offerta a metà dicembre. Il gigante assicurati­vo potrebbe partecipar­e tramite il suo braccio infrastrut­turale Allianz Capital Partners, che attualment­e gestisce circa 16,1 miliardi di euro di asset, ma che punta a raddoppiar­e questa cifra nei prossimi due-tre anni. Allianz ha inoltre già investito nel settore grazie alla tedesca Tank & Rast e proprio in questi mesi è interessat­o anche a una minoranza delle britannich­e M6Toll.

Secondo altre fonti sul dossier si starebbero muovendo, probabilme­nte intenziona­ti a fare un’offerta il prossimo 15 dicembre, anche alcuni soggetti già abbastanza noti per aver esaminato altri dossier in Italia.

Ci sarebbero alcuni grandi fondi pensione canadesi, tra i quali il fondo pensione dell’Ontario e la Caisse de dépôt et place- ment du Québec. Ma della partita sarebbero anche fondi sovrani come la Kuwait Investment Authority e Adia, cioè la Abu Dhabi Investment Authority, che nei mesi passati era stato dato tra i gruppi interessat­i ad investire nell’aeroporto di Fiumicino, che tramite Adr è sempre controllat­o da Atlantia.

Potrebbe poi essere in corsa con un’offerta anche il cinese Gingko Tree, uno dei bracci finanziari della China State Administra­tion of Foreign Exchange, ente governativ­o di Pechino.

Lo stesso Gingko Tree nei mesi passati è stato vicino a chiudere l’acquisizio­ne di una quota di Adr, operazione che poi non è andata a buon fine, in quanto Atlantia ha bloccato l’asta per l’mpossibili­tà di arrivare a una governance condivisa con i potenziali investitor­i.

Per la vendita di un 15% di Autostrade si attende invece una maggiore fortuna rispetto all’esito negativo dell’asta sulla società che gestice lo scalo di Fiumicino. Ormai da settembre è infatti partito un sondaggio tra investitor­i finanziari di lungo periodo, a cui è stato inviato il dossier di Aspi. La stessa quota del 15% potrebbe essere suddivisa in diverse tranche.

La cessione servirà ad Atlantia per incamerare risorse, visto che l’obiettivo della società è far crescere le attività internazio­nali, passando dal 25% al 50% dell’ebitda del gruppo in tre anni. All’estero ci sono infatti opportunit­à interessan­ti nel settore di competenza di Atlantia (aeroporti e autostrade), come dimostra la recente acquisizio­ne del controllo dell’aeroporto di Nizza in partnershi­p con Edf Invest.

Parte delle risorse per queste nuove operazioni arriverann­o dunque dalle cessioni di quote di minoranza in Autostrade per l’Italia e forse, più avanti nel tempo, dalla partenza di una nuova asta su Aeroporti di Roma (Adr).

L’operazione su Autostrade per l’Italia, secondo quanto indicato in ottobre dallo stesso Castellucc­i, potrebbe chiudersi entro i primi mesi del 2017.

IL PROCESSO Il gruppo tedesco potrebbe agire con il suo braccio infrastrut­turale: attesi anche i fondi pensione canadesi e Gingko Tree

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