Fincantieri stringe sul polo francese di Saint-Nazaire
Vertici al lavoro sulla pre-offerta per il braccio di Stx O&S
pSi stringe il cerchio attorno alla cessione di Stx France e del suo fiore all’occhiello, Saint-Nazaire, uno dei poli cantieristici europei più importanti, su cui ha messo gli occhi anche Fincantieri. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono è al lavoro sulla pre-offerta che andrà presentata entro il 27 dicembre alla corte distrettuale centrale di Seul che ha messo in amministrazione controllata la holding sud-coreana Stx Offshore & Shipbuilding, cui fanno capo quei cantieri, e che gestisce la vendita con l’advisor PwC.
Al quartier generale triestino, le bocche sono rigorosamente cucite, ma il ceo Bono non ha mai nascosto il suo interesse per gli asset francesi di Stx nel quadro di un consolidamento dell’industria cantieristica europea che Fincantieri è decisa a giocare in prima linea. «Tutto quello che ci porta alla realizzazione di un’azienda europea di grandi dimensioni che può combattere e competere sul mercato globale è il benvenuto», è il mantra che l’ad va ripetendo, forte dei risultati prodotti dalla cura messa in campo finora, che ha consentito a Fincantieri di tornare in utile nei primi nove mesi del 2016 e di confermare gli obiettivi del piano industriale (crescita dei ricavi del 4-6%, da qui al 2020, ed Ebitda margin pari a circa il 5%).
Il tribunale di Seul ha fretta di chiudere e ha quindi deciso di spacchettare il dossier accogliendo proposte sia per tutta la holding che per la filiale francese di cui Stx O&S detiene il 66,7%, mentre il restante 33,3% è nelle mani dello Sta- to francese per il tramite di Bpifrance, la banca pubblica d’investimento. Visto il consistente interesse che si è andato coagulando attorno ai cantieri di Saint-Nazaire, le autorità coreane hanno quindi deciso di monetizzare rapidamente la vendita, mentre i tempi per la dismissione dell’intero gruppo sono destinati ad allungarsi poiché l’unico candidato finora pervenuto, un fondo di investimento cino-britannico di cui non sono note le generalità, è stato scartato per via della scarsa robustezza finanziaria. Il traguardo per Stx France dovrebbe quindi essere tagliato al più tardi entro il primo trimestre del 2017 con le proposte vincolanti che, presumibilmente, dovranno essere trasmesse nel giro di qualche settimana dopo la scrematura di fine dicembre.
In pista, oltre a Fin cantieri, ci sarebbero il gruppo navalmeccanico olandese Damen che ha già due cantieri di riparazione navale in Francia (Brest e Dunkerque) e punta a espandere il proprio business nel crocieristico, il conglomerato Genting, con sede in Malesia e in Cina, che ha acquisito di recente quattro siti tedeschi, ma manca di ingegneria specializzata in navi, e, infine, la francese Dcns, il vero ago della bilancia. In più occasioni, infatti, anche per rassicurare i sindacati preoccupati che Saint-Nazaire finisca in mani ostili, il segretario di Stato con delega all’industria, Christophe Sirugue, ha detto che il gruppo transalpino parteciperà alla fase finale, quale che sia l’esito, con l’obiettivo di preservare la tutela di Parigi sui cantieri che godono di una doppia blindatura: il paletto garantito dalla legge sulle società strategiche che permette di bloccare qualsiasi operazione se lede gli interessi nazionali, nonché il diritto di prelazione di Parigi sulle azioni dei coreani in virtù del patto parasociale siglato nel 2008.
Una duplice protezione che rischia di pesare parecchio e di cui Seul dovrà tener conto nel decretare il vincitore. La partita, dunque, è complessa, ma Fincantieri è decisa ad andare fino in fondo potendo contare, oltre che sulla riconosciuta leadership di mercato, su altri due jolly: le consolidate relazioni con Dcns, con cui il gruppo triestino ha collaborato prima sul programma italo-francese “Orizzonte” per la Marina militare e poi sul progetto per le fregate europee multi-missione (Fremm), ma anche, e soprattutto, il rinnovato asse tra Roma e Parigi, culminato nel bilaterale di marzo che si è chiuso con la volontà dei due paesi di creare dei campioni europei anche nell’industria navale. Praticamente lo stesso auspicio espresso da Bono che insiste da tempo, come detto, sulla necessità di aggregare l’industria europea del settore.
IL CRONOPROGRAMMA La deadline è il 27 dicembre: la corte distrettuale di Seul , che gestisce la vendita, vuole chiudere il dossier entro il primo trimestre 2017