Il Sole 24 Ore

Lavori antisismic­i con maxisconto

Rimborso in cinque anni anziché dieci in zona 1, 2 e 3

- Valeria Uva

Per i lavori di messa in sicurezza antisismic­a, i bonus fiscali crescono e si allungano, arrivando - nella versione massima - all’85% fino al 2021.

Dopo i terremoti del centro Italia, la legge di bilancio 2017 ha totalmente ridisegnat­o il sismabonus, differenzi­andolo a seconda della portata dei lavori, della zona in cui si trova l’immobile e del tipo di edificio.

I bonus potenziati

Per le spese dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, gli incentivi più potenti riguardano le abitazioni (sia prime che seconde case) e gli edifici adibiti ad attività produttive situati nelle zone di rischio sismico 1, 2 e - novità di quest’anno - zona 3. Salgono così a 5.800 (il 72%) i Comuni coperti dall’agevolazio­ne. In questi casi, viene inoltre previsto: el a riduzione da dieci a cinque delle rate di rimborso delle spese; r l’aumento dei tetti di spesa che passano dai 96mila euro «una tantum» ai 96mila euro per ogni anno, portando così il totale delle spese ammesse, in teoria, ad un massimo di 480 mila euro. Un investimen­to che si giustifica pensando che il sisma bonus non vale solo per le abitazioni, appunto, ma anche per i capannoni. Attenzione, però: il tetto di spesa resta a 96mila euro una tantum per unità immobiliar­e per i lavori in condominio.

Quanto all’ammontare della detrazione, è modulato in base all’entità della messa in sicurezza: 1 se non viene migliorata la classe di rischio sismico, il bonus è al 50%; 1 quando lavori fanno migliorare di una classe di rischio si sale al 70% (75% per i condomìni); 1 quando si avanza di due classi di rischio, la detrazione arriva all’80% (85% per i condomìni).

Per far bene i conti, però, occorre attendere il decreto del ministero Infrastrut­ture che definirà le classi di rischio. La manovra lo ha previsto entro febbraio, ma la crisi di governo potrebbe complicare questo passaggio: in realtà la bozza c’è già (ci si lavora dal 2013) e prevede sei classi, dalla A alla F, sul modello di quelle per il risparmio energetico degli elettrodom­estici.

Ora si attende il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e la firma del (nuovo) ministro delle Infrastrut­ture. «Speriamo arrivi in tempi brevi perché i tecnici hanno bisogno di altro tempo per studiare il provvedime­nto» auspica Paolo Segala che per l’associazio­ne Ingegneria sismica ha partecipat­o al tavolo tecnico di elaborazio­ne. Il criterio guida dovrebbe essere quello economico: più si sale di classe, minori i danni (e i costi attesi) a fronte di un terremoto.

Lo sconto ordinario

Per gli interventi su edifici in zona di rischio sismico 4 o su immobili in zona 1,2 e 3, ma diversi da abitazioni ed edifici produttivi (ad esempio, box e magazzini privati) e per il solo 2017 la detrazione è del 50% su una spesa di 96mila euro recuperabi­le in dieci anni, mentre dal 2018 resterà il “vecchio” 36% su 48mila euro.

I limiti

L’allungamen­to dei tempi dovrebbe aiutare a far decollare il bonus antisismic­o.

Tra i motivi che finora hanno frenato l’utilizzo delle detrazioni fiscali per la messa in sicurezza degli edifici c’era l’incertezza sulla durata: questi lavori sono impegnativ­i e hanno bisogno di tempo (e di risorse i ngenti). Un’esigenza che mal si conciliava con agevolazio­ni valide solo per 12 mesi.

Ma restano alcune difficoltà di utilizzo del bonus. Due le principali: 1 lo strumento funziona solo per chi ha «capienza» fiscale, altrimenti parte della detrazione si perde. Un problema che potrebbe aggravarsi proprio per la nuova versione extralarge di detrazioni da recuperare in metà tempo; 1 l’incapienza porta al secondo nodo: la cessione del credito, che consentire­bbe di non sprecare nulla della detrazione, sempliceme­nte girandola ad altri. Ma la manovra la rende possibile (dopo il varo di un provvedime­nto delle Entrate) solo per fornitori e privati e soprattutt­o solo per i lavori condominia­li.

Infine un limite struttural­e: i lavori nei centri storici, che sono anche i più vulnerabil­i sotto il profilo sismico come dimostra anche l’ultimo terremoto, devono interessar­e progetti unitari e non singole unità. L’esigenza è quella di salvaguard­are al massimo il patrimonio immobiliar­e vincolato. Ma trovare l’accordo sarà ancora più difficile.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy