Primati e debolezze raccontati dai numeri
Dai sei capitoli e dai singoli parametri utilizzati per l’indagine emerge uno sviluppo dei territori a velocità diverse
I voti su cui si costruisce la pagella per la Qualità della vita scaturiscono da 42 indicatori, articolati in sei settori. Ecco una sintesi dei risultati.
Nel primo ambito - Reddito risparmi, consumi - è Aosta ad affermarsi, seguita da Milano, in una top ten vicina a quella della pagella finale. In coda Crotone e diverse realtà del Mezzogiorno (con prevalenza di realtà della Sicilia). Quanto ai singoli indicatori, Milano ottiene tre primati: Pil pro capite, importo medio delle pensioni e depositi in banca. Siena spicca per il valore del patrimonio residenziale pro capite, Caltanissetta per gli affitti accessibili, Biella per la spesa delle famiglie in beni durevoli e Brindisi per il basso importo dei protesti.
Milano primeggia nel settore Affari, lavoro, innovazione, che conta tre province emiliane nella top ten; agli ultimi posti realtà di Calabria, Sicilia e Sardegna. Quest’ultima, però, nei sette indicatori si prende una doppia rivincita con Olbia Tempio: per concentrazione di imprese e nel rapporto impieghi/depositi. Nel lavoro Bolzano non ha rivali, con un tasso di occupazione totale superiore al 70% e una disoccupazione giovanile inferiore al 12 per cento. Arezzo è la più forte nell’export, Trieste nelle start up innovative e Milano nei brevetti.
Nel capitolo Ambiente, servizi, welfare è Livorno la prima, seguita da Milano, Trieste e Gorizia; in coda tutta la Calabria più Caserta e Benevento. Macerata è la migliore per Legambiente; nel clima emergono Palermo e Agrigento; nella sanità la Lombardia conferma la sua eccellenza con Bergamo e piazza sei province ai primi sei posti; negli asili nido svetta l’Emilia Romagna. A Trieste, Milano e Aosta le maggiori spese sociali dei Comuni, mentre la popolazione coperta da banda larga arriva al 100% a Milano (sfiorandolo in sette province lombarde). Per sportelli bancari le meglio servite sono Sondrio, Perugia e Livorno.
In Demografia, famiglia, integrazione è ancora Aosta al top (seguita da Trento e Ogliastra); in fondo il Sud (Medio Campidano, Napoli, Siracusa), ma anche rappresentanti di Centro e Nord (Lucca, Massa Carrara e Imperia). Minor divario anche nelle sette classifiche. Quattro province sarde (guidate dall’Ogliastra) nella top ten degli “spazi” (sovraffollate Napoli, come Milano, Trieste e Roma); Bolzano è la migliore per natalità, Napoli per il rapporto anziani/giovani; Centro e Sud (Ascoli, Isernia, Ancona, Benevento, L’Aquila) occupano i primi posti per i laureati nell’anno. Nel saldo migratorio interno rivince il Nord (Bologna e Parma), così come nelle acquisizioni di cittadinanza (Biella e Aosta). Per basso tasso di separazioni la palla torna al Sud (Caltanissetta).
Nel settore Giustizia, sicurezza, reati prevalgono le aree piccole e tranquille del Nord, mentre la maggiore turbolenza riguarda le grandi: in testa Belluno (seguita da Sondrio e Aosta) e Napoli (preceduta da Roma, Milano, Catania, Bologna) all’estremo opposto. Le migliori nei due indicatori sul contenzioso civile (indice di rotazione e cause ultratriennali) sono Foggia e Frosinone. Quanto all’ordine pubblico, tre province sarde (Oristano, Nuoro e Ogliastra) hanno la minore incidenza di scippi e borseggi; in Basilicata e Sardegna pochi furti in casa denunciati; a Belluno si rubano pochissime auto e rare sono le rapine; nelle province di più recente istituzione la minor frequenza di truffe.
Nella Cultura, tempo libero e partecipazione svettano le mete d’arte o di flussi turistici (Roma, Firenze, Milano). Nelle librerie spiccano Massa Carrara e Rimini; nei cinema Trento e Savona; negli spettacoli Rimini; nella ristorazione Olbia Tempio, Savona e Imperia; nella spesa dei turisti stranieri Roma e Milano (grazie a Giubileo ed Expo); nella sportività Trento; Roma per numero di Onlus iscritte al Registro dell’agenzia delle Entrate.