Il Sole 24 Ore

Istanbul, si segue la pista curda

Il gruppo dei falchi del Kurdistan (Tak ) ha r ivendicato il duplice attentato sul Bosforo che ha causato 38 morti Erdogan: «I terroristi la pagheranno cara» - Il partito filocurdo Hdp condanna l’attacco

- Alberto Negri

pI l gruppo militante curdo Tak ha rivendicat­o sul suo sito il duplice attentato di sabato sera a Istanbul, che ha causato 38 morti. I Falconi per la libertà del Kurdistan (Tak) - gruppo che si è separato dal Partito dei lavoratori curdi (Pkk) al bando i n Turchia - affermano che due loro militanti sono morti nell’attacco ma non chiariscon­o se fossero attentator­i suicidi. Nel comunicato, il gruppo afferma che l’attentato è una rappresagl­ia per la detenzione del leader del Pkk, Abdullah Ocalan, in prigione dal 1999, e per le operazioni militari dell’esercito turco contro i ribelli curdi nel sud-est del Paese, che dall'estate 2015 hanno causato centinaia di morti su entrambi i fronti. Già ritenuto responsabi­le di diversi attentati, il Tak è un gruppo scissionis­ta del Pkk, da cui si dichiara indipenden­te ma le autorità ritengono che il legame tra le due organizzaz­ioni continui a esistere.

Intanto il partito Democratic­o del Popolo (Hdp), formazione pro curda, il cui leader Salahattin Demirtas è in carcere, ha condannato l’attacco terroristi­co. «I due attacchi dinamitard­i hanno portato ancora una volta dolore nelle case di Istanbul. Siamo rattristat­i e condividia­mo il dolore» si legge in un comunicato dell’Hdp che chiede anche la fine della «polarizzaz­ione della politica» in Turchia.

«La pagheranno cara» ha detto Recep Tayyp Erdogan all’indomani degli attacchi terroristi­ci. Il presidente turco ha assicurato che i mandanti e gli autori della duplice strage di Istanbul «pagheranno un alto prezzo» e ha riaffermat­o l’impegno a combattere ogni forma di terrorismo in una conferenza stampa tenuta proprio nella città sul Bosforo. «Il mio Paese e il mio popolo possono essere certi che combattere­mo la piaga del terrorismo fino alla fine, non lasceremo che gli attacchi restino impuniti» ha affermato. Erdogan, che si trovava a Istanbul al momento degli attentati, ha rinviato la partenza per una visita in Kazakistan.

Il doppio attentato ha causato almeno 38 morti, per lo più poliziotti ma anche 7 civili, oltre a un centinaio di feriti. Prima un’autobomba, che sembra avesse 300 chili di plastico, è esplosa al passaggio di un pullman che trasportav­a poliziotti anti-sommossa, nei pressi dello stadio in cui circa un’ora prima era terminata la partita tra la squadra di calcio del Besiktas e il Bursaspor, e poco dopo una seconda esplosione è stata provocata da un kamikaze nel vicino parco di Macka. Le autorità turche hanno proclamato ieri una giornata di lutto nazionale.

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