L’azionista teme l’azzeramento
Sono un azionista di Mps che detiene azioni con prezzo medio di carico di 32 euro. Quale sara lo scenario peggiore per noi azionisti e quale quello meno invasivo? Ho letto del pericolo di un azzeramento delle azioni. Ciò è possibile in quali circostanze?
Ipotizziamo che il lettore si riferisca ai 32 euro post raggruppamento, perché il titolo Mps dieci anni fa valeva quasi 30 volte tanto. Questo sembra evidenziare un acquisto effettuato nell’ultimo periodo quando la situazione di Mps nella sua criticità era ben chiara a tutti. Alla luce del basso interesse degli investitori internazionali e secondo le indicazioni di un aumento di capitale di circa 5 miliardi, rispetto a una capitalizzazione di borsa ben inferiore ai 500 milioni, difficile pensare che possano esserci margini per una corposa risalita (per tornare a 32 serve un incremento del 60%). Il rischio è che un intervento statale, o cosiddetto di garanzia, possa penalizzare in modo molto marcato i detentori di capitale di rischio, le azioni, e quindi ci siano margini per un’eventuale ulteriore debolezza del titolo. Impossibile stimare quello che potrebbe essere “il punto di caduta” o di minimo: ma i numeri che circolano sul mercato lasciano poco spazio all’ottimismo per i titolari di azioni. Se si è trattata di una scommessa, forse è opportuno chiuderla in perdita e concentrarsi su altri strumenti, perché lo scenario non sembra dei migliori nelle prossime due settimane.
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