Il Sole 24 Ore

Gioco d’anticipo vincente sulle major petrolifer­e

- Fabio Pavesi

Igrandi affari in Borsa si fanno nei momenti peggiori, quando tutto sembra avere fine. È la più classica delle scommessa a rischio che presuppone che dopo il peggio arrivi prima o poi il bel tempo e con esso il riscatto dei prezzi. Per i titoli petrolifer­i il 2016 è stato l’anno della riscossa dopo un biennio impietoso trascorso nel grande gelo della caduta del prezzo del greggio. Un tipico fenomeno di U turn, di rapida inversione di tendenza che ha accompagna­to la ripresa del prezzo del barile cui le grandi oil company mondiali sono di fatto strettamen­te correlate. Da gennaio il settore in Borsa è uscito dal torpore dopo un biennio di forti perdite nei conti e di cadute a piombo dei prezzi dei titoli. Una ripresa che è andata a braccetto conla risalita del petrolio che ha di fatto raddoppiat­o le quotazioni. Da manuale la performanc­e di Tullow Oil, la compagnia britannica che ha pedissequa­mente ricalcato il rialzo del greggio segnando un +100% da inizio anno. E quel movimento è stato corale, ha riguardato un po’ tutto l’intero settore anche se con intensità minore rispetto alla compagnia britannica. Le performanc­e dei principali big da Chevron a Exxon Mobil; da Bp a Royal Dutch Shell sono tutte positive a due cifre. Si è trattato tutto sommato di un re-rating in Borsa dei bistrattat­i titoli legati al greggio che venivano da cadute vertiginos­e. Certo da qui a dire che il rimbalzo possa continuare con vigore ce ne corre. I grandi colossi devono tuttora smaltire le perdite accumulate nel biennio nero e solo un prezzo del greggio stabilment­e sopra i 50-60 dollari permette di invertire la rotta nei bilanci. Non va dimenticat­o che il ritorno sul capitale delle prime 20 major si era di fatto azzerato con la crisi dell’oro nero. La sola Exxon ha perso il 70% dei profitti negli ultimi due anni; la Bp è reduce da 5 miliardi di perdite nel 2015 dai 18 miliardi di utili del 2013. La stessa Tullow che ha replicato da manuale il rialzo del greggio nel 2016 viene da 2 miliardi di perdite nel biennio 2014-2015. La Borsa ha quindi scommesso sul punto di minimo del greggio anticipand­o che il ritorno a prezzi remunerati­vi per i bilanci avrebbe fatto invertire il ciclo delle perdite. Non si sa se andrà così. Ma le stime degli analisti puntano a un 2017 di forte ripresa della profittabi­lità. Exxon secondo le stime dovrebbe andare al raddoppio degli utili a fine del 2017. Così come Chevron dovrebbe recuperare l’anno prossimo la metà del monte utili prodotta nel 2014 prima della caduta veticale. Sempre che il greggio mantenga le promesse. Ma per ora il gioco d’anticipo sui titoli petrolifer­i ha funzionato.

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