Una città smart per competere
Obiettivi chiari, indicatori misurabili e partnership pubblico-privato in una logica di condivisione le priorità per l’e-government della metropoli
Indicatori chiari, per definire obiettivi e misurare i progressi; un modello pubblico-privato per il massimo coinvolgimento del territorio, attraverso percorsi di partnership e condivisione. Una rotta, quella tracciata da Assolombarda-Confindustria Milano Monza e Brianza che ha l'obiettivo di accelerare il cammino di Milano verso l'adozione delle nuove tecnologie digitali, rendendo la città “smart” per le imprese e i cittadini.
Al termine di quasi un anno di lavoro, tra gruppi di studio, que- stionari e interviste mirate, la ricerca promossa da Assolombarda e realizzata dalla Sda Bocconi School of management analizza lo stato dell'arte dell'e-government cittadino, mettendo a confronto i servizi e i modelli di business adottati a Milano con realtà d'avanguardia comparabili, Barcellona e Monaco. Ne emerge un quadro fatto di luci e ombre, perché se è vero che per 46 dei 60 servizi prioritari forniti dalla Pa a imprese e cittadini l'accesso già ora è totalmente digitale, l'interazione è avviene in modo prevalentemente tradizionale (più per ottenere in- formazioni che per interagire ed operare) mentre in generale esistono gap rilevanti tra importanza attribuita ad un servizio e l'adeguatezza della risposta del Comune: in media distante il 30-35% dai bisogni espressi. «Per reggere il confronto con i migliori – spiega il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca – dobbiamo raggiungere un'efficienza straordinaria nei servizi e l'investimento nella trasformazione digitale è un modo per rafforzare l'attrattività delle imprese e dei talenti a Milano. La digitalizzazione è un fattore che ritroviamo anche nella nostra visione di città “steam”, per fare della grande Milano metropolitana del prossimo decennio una città sempre più accessibile, semplice e competitiva». Misurabilità dei risultati e coinvolgimento dei privati sono le linee guida tracciate, sulla scorta ad esempio dell'esperienza di Barcellona, che per ogni euro pubblico investito in quest'area riesce a raccogliere 53 centesimi dal lato privato. «La ricerca evidenzia alcuni gap importanti da colmare – aggiunge il membro del consiglio di presidenza di Assolombarda con delega ad agenda digitale e start-up Stefano Venturi – ma credo che Milano possa diventare il catalizzatore del nuovo Rinascimento italiano: alle imprese, e anche all'intero Paese serve una Milano competitiva, noi siamo pronti per una partnership in questa direzione». Proposta accolta dal Comune di Milano, che ha avviato un piano di trasformazione digitale affidato ad un assessorato ad hoc, progetto che coinvolge l'intera giunta. «Siamo già ora la città più “smart” d'Italia – spiega l'assessore Roberta Cocco – ma ovviamente non ci basta, vogliamo essere un'eccellenza internazionale. Essere qui con voi oggi è una dichiarazione d'intenti, il Comune ha bisogno di voi». Tra i progetti già avviati va segnalato il piano per aumentare la quota di certificati online attraverso una più capillare informazione, “affiancando” gli utenti in coda con personale dotato di tablet, in grado di mostrare “in diretta” le possibilità per evitare la presenza fisica allo sportello.
LA ROTTA Dalla ricerca Bocconi sui servizi emergono ampi gap ma grandi potenzialità Rocca: «Investire per rafforzare l’attrattività»