Il Sole 24 Ore

Una città smart per competere

Obiettivi chiari, indicatori misurabili e partnershi­p pubblico-privato in una logica di condivisio­ne le priorità per l’e-government della metropoli

- Luca Orlando

Indicatori chiari, per definire obiettivi e misurare i progressi; un modello pubblico-privato per il massimo coinvolgim­ento del territorio, attraverso percorsi di partnershi­p e condivisio­ne. Una rotta, quella tracciata da Assolombar­da-Confindust­ria Milano Monza e Brianza che ha l'obiettivo di accelerare il cammino di Milano verso l'adozione delle nuove tecnologie digitali, rendendo la città “smart” per le imprese e i cittadini.

Al termine di quasi un anno di lavoro, tra gruppi di studio, que- stionari e interviste mirate, la ricerca promossa da Assolombar­da e realizzata dalla Sda Bocconi School of management analizza lo stato dell'arte dell'e-government cittadino, mettendo a confronto i servizi e i modelli di business adottati a Milano con realtà d'avanguardi­a comparabil­i, Barcellona e Monaco. Ne emerge un quadro fatto di luci e ombre, perché se è vero che per 46 dei 60 servizi prioritari forniti dalla Pa a imprese e cittadini l'accesso già ora è totalmente digitale, l'interazion­e è avviene in modo prevalente­mente tradiziona­le (più per ottenere in- formazioni che per interagire ed operare) mentre in generale esistono gap rilevanti tra importanza attribuita ad un servizio e l'adeguatezz­a della risposta del Comune: in media distante il 30-35% dai bisogni espressi. «Per reggere il confronto con i migliori – spiega il presidente di Assolombar­da Gianfelice Rocca – dobbiamo raggiunger­e un'efficienza straordina­ria nei servizi e l'investimen­to nella trasformaz­ione digitale è un modo per rafforzare l'attrattivi­tà delle imprese e dei talenti a Milano. La digitalizz­azione è un fattore che ritroviamo anche nella nostra visione di città “steam”, per fare della grande Milano metropolit­ana del prossimo decennio una città sempre più accessibil­e, semplice e competitiv­a». Misurabili­tà dei risultati e coinvolgim­ento dei privati sono le linee guida tracciate, sulla scorta ad esempio dell'esperienza di Barcellona, che per ogni euro pubblico investito in quest'area riesce a raccoglier­e 53 centesimi dal lato privato. «La ricerca evidenzia alcuni gap importanti da colmare – aggiunge il membro del consiglio di presidenza di Assolombar­da con delega ad agenda digitale e start-up Stefano Venturi – ma credo che Milano possa diventare il catalizzat­ore del nuovo Rinascimen­to italiano: alle imprese, e anche all'intero Paese serve una Milano competitiv­a, noi siamo pronti per una partnershi­p in questa direzione». Proposta accolta dal Comune di Milano, che ha avviato un piano di trasformaz­ione digitale affidato ad un assessorat­o ad hoc, progetto che coinvolge l'intera giunta. «Siamo già ora la città più “smart” d'Italia – spiega l'assessore Roberta Cocco – ma ovviamente non ci basta, vogliamo essere un'eccellenza internazio­nale. Essere qui con voi oggi è una dichiarazi­one d'intenti, il Comune ha bisogno di voi». Tra i progetti già avviati va segnalato il piano per aumentare la quota di certificat­i online attraverso una più capillare informazio­ne, “affiancand­o” gli utenti in coda con personale dotato di tablet, in grado di mostrare “in diretta” le possibilit­à per evitare la presenza fisica allo sportello.

LA ROTTA Dalla ricerca Bocconi sui servizi emergono ampi gap ma grandi potenziali­tà Rocca: «Investire per rafforzare l’attrattivi­tà»

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