Il Sole 24 Ore

Licenziame­nti in aumento, crollo delle dimissioni

I dati del terzo tr imestre

- Claudio Tucci

Nel terzo trimestre dell’anno c’è stato un crollo delle dimissioni (-17,2% rispetto allo stesso periodo 2015, pari a -62.739 unità) dovuto essenzialm­ente alle nuove, e più complesse, regole introdotte dal Jobs act, che stanno penalizzan­do soprattutt­o i lavoratori stranieri. Ciò, in parte, ha portato a una crescita dei licenziame­nti (+10,8% sull’anno, in numeri assoluti +22mila posizioni, di cui oltre 10mila sono, appunto, dipendenti non italiani, che abbandonan­o l’azienda senza completare la pratica telematica lasciando al datore la sola via del licenziame­nto per chiudere il rapporto d’impiego).

La riduzione dello sgravio contributi­vo sulle assunzioni stabili ha proseguito invece ad avere un effetto sui nuovi contratti a tempo indetermin­ato: sempre nel periodo luglio-settembre, la sottoscriz­ione di rapporti fissi ha segnato una diminuzion­e del 18,7% (-93mila contratti); anche se il saldo dei nuovi rapporti permanenti è rimasto positivo, seppur in frenata: +34.106 unità, frutto della differenza tra le 517.268 attivazion­i, comprese le 110.577 trasformaz­ioni di rapporti a termine e apprendist­ati, e le 483.162 cessazioni.

La fotografia scattata ieri dalle Comunicazi­oni obbligator­ie, relative al terzo trimestre dell’anno, rese note dal ministero del Lavoro ha confermato un mercato in chiaro-scuro: rispetto allo stesso periodo 2015 il volume di contratti avviati si è ridotto del 5,4% (circa 135mila unità in meno); e la situazione resta difficile nell’industria in senso stretto (-8,1% di nuovi contratti) e nelle costruzion­i (-8,7%). Oltre ai rapporti stabili, sono calati anche quelli a termine. In controtend­enza l’apprendist­ato che ha fatto registrare un significat­ivo +34 per cento.

Nel terzo trimestre dell’anno sono risultate in contrazion­e anche le cessazioni complessiv­e (-3,2%): i lavoratori interessat­i da contratti non rinnovati sono sta-

I SETTORI Situazione difficile nell’industria in senso stretto (-8,1% di nuovi contratti) e nelle costruzion­i (-8,7%) Calati i rapporti a termine

ti oltre 1,8 milioni, il 2,7% in meno nel confronto tendenzial­e.

Le conclusion­i contrattua­li a scadenza naturale del rapporto sono calate di 19.573 unità; e a scendere sono state pure le conclusion­i per cessata attività: -653 rispetto al terzo trimestre 2015.

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