Il Sole 24 Ore

Da Pioneer 3,5 miliardi oltre i dividendi

L’operazione genererà una plusvalenz­a netta pari a 2,2 miliardi

- Carlo Festa u

pU niCredit cede Pioneer alla francese Amundi. Le trattative tra il gruppo di piazza Gae Aulenti e l’asset manager del Credit Agricole sono arrivate a conclusion­e giusto in tempo perconsent­ire all’amministra­tore delegato Jean Pierre Mustier di archiviare due i mportanti dismission­i (oltre a Pioneer anche quella di Bank Pekao) nella presentazi­one odierna del piano strategico.

L’accordo (che ha avuto co- me advisor Morgan Stanley per conto di Unicredit e Goldman Sachs e Mediobanca per Amundi) prevede il pagamento in cassa da parte di Amundi di un corrispett­ivo pari a 3,545 miliardi per l’acquisizio­ne di Pioneer. In aggiunta, UniCredit riceverà da Pioneer, prima della chiusura dell'operazione, un dividendo straordina­rio pari a 315 milioni.

Inoltre l’operazione di cessione genererà una plusvalenz­a netta per UniCredit a livello consolidat­o pari a 2,2 miliardi di euro nel 2017, con un impatto positivo sul common equity Tier 1 di UniCredit stimato in circa 78 punti base. L’operazione, sempre sul versante francese, rappresent­a un segnale di fiducia verso l’Italia. I dipendenti di Pioneer nel Paese raddoppier­anno, passando da 300 a 600, mentre al contrario il gruppo transalpin­o opererà un taglio di 450 unità nel resto del mondo.

pUniCredit cede Pioneer alla francese Amundi. Le trattative tra il gruppo di piazza Gae Aulenti e l’asset manager del Credit Agricole sono arrivate a conclusion­e giusto in tempo perconsent­ire all’Ad Jean Pierre Mustier di archiviare due importanti cessioni (anche quella di Bank Pekao) nella presentazi­one odierna del piano strategico.

L'accordo (che ha avuto come advisor Morgan Stanley per conto di Unicredit e Goldman Sachs e Mediobanca per Amundi) prevede il pagamento in cassa da parte di Amundi di un corrispett­ivo pari a 3,545 miliardi per l’acquisizio­ne di Pioneer. In aggiunta, UniCredit riceverà da Pioneer, prima della chiusura dell’operazione, un dividendo straordina­rio pari a 315 milioni.

Inoltre l’operazione di cessione genererà una plusvalenz­a netta per UniCredit, a livello consolidat­o, pari a 2,2 miliardi di euro nel 2017, con un impatto positivo sul common equity Tier 1 di UniCredit stimato in circa 78 punti base.

Insomma, un prezzo roton- do, molto più elevato rispetto all’offerta seconda arrivata nell’asta cioè quella di Poste Italiane e Anima, che dimostra quanto sia strategica questa operazione per Amundi.

L’acquisizio­ne di Pioneer da parte del colosso transalpin­o prevede che l’operazione sia finanziata da capitale disponibi- le per circa 1,5 miliardi di euro, da un aumento di capitale di circa 1,4 miliardi di euro (attraverso l’emissione di diritti di opzione) e 0,6 miliardi di euro di debito senior e subordinat­o. L’aumento di capitale sarà lanciato nel primo semestre 2017 e sarà sottoscrit­to dal gruppo Crédit Agricole che sosterrà l’offerta e conserverà una quota pro forma minima del 66,7%.

L’acquisizio­ne consentirà alla francese Amundi di raf- forzare in misura significat­iva il proprio progetto industrial­e e di consolidar­e la posizione nell’asset management, creando l’ottavo asset manager a livello globale con masse in gestione pari a 1.276 miliardi, esclusi i 4 miliardi di masse gestite in Polonia.

L’acquisizio­ne di Pioneer consente inoltre di beneficiar­e di una forte piattaform­a negli Stati Uniti e di aumentare il peso dei clienti retail a più alto margine: passando dal 27 al 35% sul totale delle masse gestite.

L’operazione, sempre sul versante francese, rappresent­a un segnale di fiducia verso l’Italia: «Per il Credit Agricole l’Italia (guidata dall’Ad Giampiero Maioli) diventerà il secondo mercato dopo la Francia, con 160 miliardi di massa gestita - ha detto Xavier Musca, presidente di Amundi e vice a.d. di Agricole - . Questo testimonia il nostro impegno, è un voto di fiducia all’Italia: sappiamo dei problemi politici, ma sul lungo termine siamo fiduciosi sulla capacità del Paese di sviluppars­i. È uno dei più ricchi e inventivi dell’Europa».

Inoltre un segnale tangibile dell’impegno di Amundi sarà il raddoppio del personale nella sede milanese di Pioneer, destinata a diventare uno dei sette «investment hub» del gruppo: «I dipendenti - annuncia l’amministra­tore delegato di Amundi, Yves Perrier - passeranno da 300 a 600, mentre al contrario il gruppo opererà un taglio di 450 unità nel resto del mondo, sugli oltre 5000 effettivi».

«Siamo molto soddisfatt­i del risultato del processo di vendita di Pioneer - dice Jean Pierre Mustier, amministra­tore delegato di UniCredit -. È un asset manager riconosciu­to a livello globale e pertanto ha generato un elevato livello di competizio­ne tra i potenziali acquirenti. La cessione di Pioneer ad Amundi è un altro esempio tangibile del nuovo approccio strategico di UniCredit annunciato l’11 luglio 2016. Pioneer, il suo team, e i suoi clienti retail ed istituzion­ali diventeran­no parte di un primario operatore nell’asset management, leader riconosciu­to a livello mondiale. Grazie a un accordo di distribuzi­one di lungo periodo, la clientela di UniCredit avrà accesso a una più vasta gamma di prodotti e servizi, mentre il gruppo beneficerà di maggiori ricavi commission­ali da distribuzi­one risultanti dai più elevati flussi di raccolta attesi».

I NUMERI Il gruppo francese finanzierà l’acquisizio­ne con la cassa, con un aumento di capitale di circa 1,4 miliardi di euro e con 0,6 miliardi di debito

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