Da Pioneer 3,5 miliardi oltre i dividendi
L’operazione genererà una plusvalenza netta pari a 2,2 miliardi
pU niCredit cede Pioneer alla francese Amundi. Le trattative tra il gruppo di piazza Gae Aulenti e l’asset manager del Credit Agricole sono arrivate a conclusione giusto in tempo perconsentire all’amministratore delegato Jean Pierre Mustier di archiviare due i mportanti dismissioni (oltre a Pioneer anche quella di Bank Pekao) nella presentazione odierna del piano strategico.
L’accordo (che ha avuto co- me advisor Morgan Stanley per conto di Unicredit e Goldman Sachs e Mediobanca per Amundi) prevede il pagamento in cassa da parte di Amundi di un corrispettivo pari a 3,545 miliardi per l’acquisizione di Pioneer. In aggiunta, UniCredit riceverà da Pioneer, prima della chiusura dell'operazione, un dividendo straordinario pari a 315 milioni.
Inoltre l’operazione di cessione genererà una plusvalenza netta per UniCredit a livello consolidato pari a 2,2 miliardi di euro nel 2017, con un impatto positivo sul common equity Tier 1 di UniCredit stimato in circa 78 punti base. L’operazione, sempre sul versante francese, rappresenta un segnale di fiducia verso l’Italia. I dipendenti di Pioneer nel Paese raddoppieranno, passando da 300 a 600, mentre al contrario il gruppo transalpino opererà un taglio di 450 unità nel resto del mondo.
pUniCredit cede Pioneer alla francese Amundi. Le trattative tra il gruppo di piazza Gae Aulenti e l’asset manager del Credit Agricole sono arrivate a conclusione giusto in tempo perconsentire all’Ad Jean Pierre Mustier di archiviare due importanti cessioni (anche quella di Bank Pekao) nella presentazione odierna del piano strategico.
L'accordo (che ha avuto come advisor Morgan Stanley per conto di Unicredit e Goldman Sachs e Mediobanca per Amundi) prevede il pagamento in cassa da parte di Amundi di un corrispettivo pari a 3,545 miliardi per l’acquisizione di Pioneer. In aggiunta, UniCredit riceverà da Pioneer, prima della chiusura dell’operazione, un dividendo straordinario pari a 315 milioni.
Inoltre l’operazione di cessione genererà una plusvalenza netta per UniCredit, a livello consolidato, pari a 2,2 miliardi di euro nel 2017, con un impatto positivo sul common equity Tier 1 di UniCredit stimato in circa 78 punti base.
Insomma, un prezzo roton- do, molto più elevato rispetto all’offerta seconda arrivata nell’asta cioè quella di Poste Italiane e Anima, che dimostra quanto sia strategica questa operazione per Amundi.
L’acquisizione di Pioneer da parte del colosso transalpino prevede che l’operazione sia finanziata da capitale disponibi- le per circa 1,5 miliardi di euro, da un aumento di capitale di circa 1,4 miliardi di euro (attraverso l’emissione di diritti di opzione) e 0,6 miliardi di euro di debito senior e subordinato. L’aumento di capitale sarà lanciato nel primo semestre 2017 e sarà sottoscritto dal gruppo Crédit Agricole che sosterrà l’offerta e conserverà una quota pro forma minima del 66,7%.
L’acquisizione consentirà alla francese Amundi di raf- forzare in misura significativa il proprio progetto industriale e di consolidare la posizione nell’asset management, creando l’ottavo asset manager a livello globale con masse in gestione pari a 1.276 miliardi, esclusi i 4 miliardi di masse gestite in Polonia.
L’acquisizione di Pioneer consente inoltre di beneficiare di una forte piattaforma negli Stati Uniti e di aumentare il peso dei clienti retail a più alto margine: passando dal 27 al 35% sul totale delle masse gestite.
L’operazione, sempre sul versante francese, rappresenta un segnale di fiducia verso l’Italia: «Per il Credit Agricole l’Italia (guidata dall’Ad Giampiero Maioli) diventerà il secondo mercato dopo la Francia, con 160 miliardi di massa gestita - ha detto Xavier Musca, presidente di Amundi e vice a.d. di Agricole - . Questo testimonia il nostro impegno, è un voto di fiducia all’Italia: sappiamo dei problemi politici, ma sul lungo termine siamo fiduciosi sulla capacità del Paese di svilupparsi. È uno dei più ricchi e inventivi dell’Europa».
Inoltre un segnale tangibile dell’impegno di Amundi sarà il raddoppio del personale nella sede milanese di Pioneer, destinata a diventare uno dei sette «investment hub» del gruppo: «I dipendenti - annuncia l’amministratore delegato di Amundi, Yves Perrier - passeranno da 300 a 600, mentre al contrario il gruppo opererà un taglio di 450 unità nel resto del mondo, sugli oltre 5000 effettivi».
«Siamo molto soddisfatti del risultato del processo di vendita di Pioneer - dice Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit -. È un asset manager riconosciuto a livello globale e pertanto ha generato un elevato livello di competizione tra i potenziali acquirenti. La cessione di Pioneer ad Amundi è un altro esempio tangibile del nuovo approccio strategico di UniCredit annunciato l’11 luglio 2016. Pioneer, il suo team, e i suoi clienti retail ed istituzionali diventeranno parte di un primario operatore nell’asset management, leader riconosciuto a livello mondiale. Grazie a un accordo di distribuzione di lungo periodo, la clientela di UniCredit avrà accesso a una più vasta gamma di prodotti e servizi, mentre il gruppo beneficerà di maggiori ricavi commissionali da distribuzione risultanti dai più elevati flussi di raccolta attesi».
I NUMERI Il gruppo francese finanzierà l’acquisizione con la cassa, con un aumento di capitale di circa 1,4 miliardi di euro e con 0,6 miliardi di debito